Il ring visto come un set
Molto prima che John Cena esordisse sul grande schermo nel film Presa mortale, The Rock era già una star del cinema. Corpi da wrestling e facce da Hollywood, i due attori sono separati dal ring: quello al quale Dwayne Johnson (che di recente ha rinnegato il suo nome da campione) non tornerà, lo stesso sul quale John Cena spera di incontrare un giorno il suo rivale. "Il wrestling è uno spettacolo, è intrattenimento. Rendiamo felici i nostri fan raccontando delle storie; che siano brevi o lunghe non importa, stare sul ring è come recitare" ha dichiarato Cena che nel frattempo è tornato al cinema nei panni di un poliziotto "duro a morire". A dirigerlo nel film d'azione 12 Round è proprio il regista di 58 minuti per morire, Renny Harlin, che utilizza il corpo atletico del wrestler come arma (letale). Assecondando il gioco di un villain assetato di vendetta, l'action hero cercherà di salvare la fidanzata dalla morte certa. Non senza aver dato prova di (sovrumana) forza fisica e nervi saldi.

Il wrestling o il cinema?
John Cena: Se anche la mia carriera come attore dovesse decollare continuerò a lottare perché amo il wrestling. L'attrazione del ring per un wrestler può essere paragonata a quella del teatro per un attore: i risultati del tuo impegno sono immediati, se sei di scena in uno spettacolo a Broadway il pubblico ti darà un feedback su come stai andando nel momento in cui stai recitando e lo stesso vale per il wrestling. Mi piace l'eccitazione e l'immediatezza di questa disciplina; al contrario, quando lavori nel cinema sei costretto ad aspettare molto più a lungo per rivederti sul grande schermo.

La prima volta da attore
John Cena: Non avevo mai preso in considerazione la recitazione prima che mi chiamassero a prendere parte a Presa mortale. Posso dire di essere stato fortunato perché ci sono attori che lavorano tutta una vita per ottenere quello che io ho avuto senza neanche chiederlo. Il ruolo che mi hanno dato era stato scritto per qualcun altro che all'ultimo minuto ha abbandonato il progetto lasciando la produzione in preda al panico. Per qualche ragione hanno scelto me. Ho dato il meglio di me perché sapevo che poteva essere la mia unica occasione e il film è andato così bene che ho deciso di continuare a fare questo mestiere.