lizzy
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domenica 20 marzo 2022
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filmaccio
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Come al solito: un film ai limiti della decenza.
Malgrado, sicuramente, certe storie siano realmente esistenti nella vita di tutti i giorni, e "ricco e potente" non vuol dire proprio "corretto e onesto" (quasi mai, appunto), il tutto è dipinto in maniera troppo teatrale: la realtà è ben altra cosa e molto più schifosamente banale.
Lasciando perdere le recitazioni e le eventuali verosimiglianze di certe situazioni c'è da dire che qua più che un film sembrerebbe di visionare un documentario qualunque.
Dove sta la storia (La solita alunna cattiva che seduce il professorino arrapato? ma che, davero davero???)? Dove sta la morale?
Dove sta la denuncia (Ma sai quanti imprenditori vivono di politica compiacente per poi finir falliti quando girano le carte in tavola???)?
Meno male che non ho speso soldi per vedere questa bruttura cosmica: mi sarei presa a sberle davanti lo specchio per ore!!!
Inguardabile.
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Come al solito: un film ai limiti della decenza.
Malgrado, sicuramente, certe storie siano realmente esistenti nella vita di tutti i giorni, e "ricco e potente" non vuol dire proprio "corretto e onesto" (quasi mai, appunto), il tutto è dipinto in maniera troppo teatrale: la realtà è ben altra cosa e molto più schifosamente banale.
Lasciando perdere le recitazioni e le eventuali verosimiglianze di certe situazioni c'è da dire che qua più che un film sembrerebbe di visionare un documentario qualunque.
Dove sta la storia (La solita alunna cattiva che seduce il professorino arrapato? ma che, davero davero???)? Dove sta la morale?
Dove sta la denuncia (Ma sai quanti imprenditori vivono di politica compiacente per poi finir falliti quando girano le carte in tavola???)?
Meno male che non ho speso soldi per vedere questa bruttura cosmica: mi sarei presa a sberle davanti lo specchio per ore!!!
Inguardabile.
Manco le scene di sesso sortiscono un qualche effetto se non la risata sardonica...
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giovedì 25 aprile 2019
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volti della cattiveria
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Il film è stato ampiamente recensito negativamente. Concordo. Inverosimile è la ricchezza che genera mostri (spesso è proprio il contrario) così come l'ingenuità del prof., che mette la sua vita nella mani della ragazzina. La logica del regista poi non lascia spazio all'immaginazione, talmente tutto deve risultare eticamente amorale. Ecc. Non avendo letto il libro qualche domanda andrebbe fatta. Ma se tutto crolla almeno rimane la dialettica del mito dell'adolescenza: il negativo di un'età edulcorata alla disperata ricerca del senso e della appartenenza. Diventare adulti è anche questo.
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giulialocatelli
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giovedì 24 novembre 2016
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la crudeltà è negli occhi di chi la guarda.
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Ho visto questo film ieri sera in tv e sono rimasta senza parole. La storia di tre adolescenti ricchissime che fanno branco in un continuo di violenza, bullismo e svalutazione del prossimo da un punto di vista che le fa apparire cattive e spregiudicate, pur essendo evidentemente cresciute in un clima di anaffettività, solitudine emotiva e mancanza di gestione genitoriale. L'intento del film è far apparire un'adolescente con evidente sindrome di onnipotenza come una crudele tentatrice e gli adulti del caso come le sue povere vittime. La realtà è che sono proprio gli adulti in questo film ad essere di una violenza senza fine. Elena applica un evidente meccanismo di seduzione con qualunque uomo lei incontri sulla sua strada e un meccanismo altrettanto becero di svalutazione e prepotenza verso chiunque, in primis verso le sue amiche del cuore.
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Ho visto questo film ieri sera in tv e sono rimasta senza parole. La storia di tre adolescenti ricchissime che fanno branco in un continuo di violenza, bullismo e svalutazione del prossimo da un punto di vista che le fa apparire cattive e spregiudicate, pur essendo evidentemente cresciute in un clima di anaffettività, solitudine emotiva e mancanza di gestione genitoriale. L'intento del film è far apparire un'adolescente con evidente sindrome di onnipotenza come una crudele tentatrice e gli adulti del caso come le sue povere vittime. La realtà è che sono proprio gli adulti in questo film ad essere di una violenza senza fine. Elena applica un evidente meccanismo di seduzione con qualunque uomo lei incontri sulla sua strada e un meccanismo altrettanto becero di svalutazione e prepotenza verso chiunque, in primis verso le sue amiche del cuore. Nel momento in cui appare a scuola questo nuovo professore dai tratti Keatinghiani, si può pensare che per Elena e le sue amiche sia arrivata la salvezza da quel mondo adulto freddo e crudele a cui sono abituate e che hanno preso ad esempio, che troveranno una strada per loro stesse, un cammino, un impegno nella realtà. Ovviamente, essendo l'unica modalità relazionale che conosce, Elena mette in pratica il gioco della seduzione anche con questo insegnante. Ma, invece di riceverne in cambio una risposta veramente adulta e pedagogica e cioè che possono esistere una relazione e un rapporto affettivo adulto-bambino o adulto-ragazzo senza che sia coinvolta la sfera sessuale, riceve soddisfazione al suo gioco al massacro e pane per la sua onnipotenza. Qualunque donna può dire di no ad un uomo in qualunque momento, anche durante l'atto sessuale e lui è tenuto, per rispetto, a fermarsi. Questo non vale per Elena e per il professore, che, pur 'incastrato' in un gioco diabolico, non smette di ansare e cavalcare al 'basta' di lei, che, lo ricordiamo tanto per la cronaca, è minorenne. In seguito, avrà quello che si merita un uomo di quel calibro, capace di andare in tilt per una ragazzina con evidenti problemi sociali e familiari. Le uniche che ci smenano davvero sono appunto le adolescenti, che mai conosceranno la gioia di un rapporto umano reale e il meraviglioso contenimento e la sicurezza che possono dare le linee di confine mostrate da un mondo adulto che sappia fare il suo mestiere.
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toty bottalla
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martedì 27 maggio 2014
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fotografia sbiadita del fascino maligno!
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In un'aria di isterismo collettivo una storia di potere effimero giovanile destinata all'autodistruzione, recitato come peggio non si potrebbe (professore a parte) e dall'audio scadente, "un gioco da ragazze" è la caricatura di un mondo parallelo dai risvolti vincenti a circuito chiuso, la rappresentazione di agiata solitudine e di fredda responsabilità a monte, rovere spiana il finale senza ipocrisia lasciando il mondo così com'è, due stelle per l'impegno! Saluti.
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paolo salvaro
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lunedì 2 settembre 2013
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un film di denuncia sociale con parecchi difetti
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Il buon Matteo Rovere ci propone uno specchio generalizzato ed estremizzato della gioventù d'oggigiorno, spostandosi poi sulla società borghese ricca e fiorente ma in grado di generare mostri. Pur con degli innegabili difetti e limiti, imputabili forse alla scarsità del cast (in cui brilla il solo Filippo Nigro) e alla volontà di voler stupire ad ogni costo il risultato finale è tutto sommato buono. Chiaramente, se un film del genere lo fa un italiano tutti i critici cinematografici sono lesti ad armarsi di randello per abbatterlo sul cranio del regista in questione, nel nome dell'estetica, del buon costume, o addirittura della moralità, mentre se lo fa un americano non si sa perchè ma piovono sempre applausi, solo perchè in realtà lui voleva criticare tutto ciò che ha girato per un'ora e mezza, pur avendolo fatto con il culo (vedi Harmony Korine).
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Il buon Matteo Rovere ci propone uno specchio generalizzato ed estremizzato della gioventù d'oggigiorno, spostandosi poi sulla società borghese ricca e fiorente ma in grado di generare mostri. Pur con degli innegabili difetti e limiti, imputabili forse alla scarsità del cast (in cui brilla il solo Filippo Nigro) e alla volontà di voler stupire ad ogni costo il risultato finale è tutto sommato buono. Chiaramente, se un film del genere lo fa un italiano tutti i critici cinematografici sono lesti ad armarsi di randello per abbatterlo sul cranio del regista in questione, nel nome dell'estetica, del buon costume, o addirittura della moralità, mentre se lo fa un americano non si sa perchè ma piovono sempre applausi, solo perchè in realtà lui voleva criticare tutto ciò che ha girato per un'ora e mezza, pur avendolo fatto con il culo (vedi Harmony Korine).
Tra scene volutamente forzate e a tratti scontate, il film scorre liscio attorno alla vicenda di tre ragazze libertine che non solo non compiono nessun tipo di processo di crescita, di scontata maturazione o di comprensione verso gli altri, ma che si dimostreranno anzi bene attente a non cedere nemmeno di un passo dalle loro convinzioni. In particolare la capogruppo delle tre, vendicativa, spietata ed insensibile, incarnante la società borghese stessa o per meglio dire i suoi aspetti peggiori. Dire che questo film non mi ha piaciuto non sarebbe giusto, pur non avendomi pienamente convinto. Ho deciso di assegnare una stella in più rispetto alle due che gli avrei assegnato di norma perchè ho apprezzato gli sforzi fatti dal regista e dalla sua squadra e desidero che portino avanti le loro convinzioni e le loro idee di cinema in un mondo in cui gli One Direction se ne escono nelle sale con un lungometraggio il cui biglietto costerà come quello dei normali film.
Buona fortuna per il futuro, Rovere.
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queenbeelw
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giovedì 21 giugno 2012
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la finiamo con questo moralismo?
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Questo film è SCOMODO perchè riflette la realtà dei giorni nostri: genitori che credono di educare un figlio dandogli un coprifuoco. In realtà dietro queste ragazze c'è il VUOTO...l'unico che cerca di prendersi la briga di insegnar loro qualcosa in più della buona educazione e della divina commedia, è il professore. Essendo l'unico che cerca di capire davvero Elena,forse il primo a dimostrare un sincero interessamento verso di lei, la ragazza fa di tutto per averlo, e quando capisce che questo non è possibile............
Il personaggio di Elena è descritto in maniera perfetta. Vale la pena guardare questo film!
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simonexbr
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giovedì 25 agosto 2011
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merita!
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Questo film, secondo me, merita di essere visto per i temi importantissimi che affronta!
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bmorm
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sabato 13 marzo 2010
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non è un film sulle ragazze
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preoccupazione per quello che il film dice? e perché, se il 99 x 100 della ragazze non hanno nulla a che fare con quelle del film, non fosse altro che perché il 99 x 100 delle ragazze non sono ricche? però io non ne sarei così sicuro: non sarei così sicuro che le persone ricche siano stupide o superficiali e che le povere siano intelligenti e profonde, e che la povertà provochi bei principi morali. io credo che le scuole italiane siano piene di ragazzi non certo ricchi ma di certo superficiali. ma prima di parlare della preoccupazione che può ispirare il film o del suo valore non eccelso sotto molti punti di vista, io contesto in toto il parere stranamente dilagante che sia un film su delle ragazze! questo è
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preoccupazione per quello che il film dice? e perché, se il 99 x 100 della ragazze non hanno nulla a che fare con quelle del film, non fosse altro che perché il 99 x 100 delle ragazze non sono ricche? però io non ne sarei così sicuro: non sarei così sicuro che le persone ricche siano stupide o superficiali e che le povere siano intelligenti e profonde, e che la povertà provochi bei principi morali. io credo che le scuole italiane siano piene di ragazzi non certo ricchi ma di certo superficiali. ma prima di parlare della preoccupazione che può ispirare il film o del suo valore non eccelso sotto molti punti di vista, io contesto in toto il parere stranamente dilagante che sia un film su delle ragazze! questo è un film sulla totale incapacità di una generazione di genitori di trasmettere un qualsivoglia principio morale ai figli! ALTRO CHE PAURA DI DARE 2 SBERLE O DI RIMPROVERARE I FIGLI! QUI SI PARLA DI GENITORI CHE HANNO PAURA DI ALZARE LA VOCE!!!! se i genitori sono questi, il problema è tutto lì!
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[+] secondo me invece è istruttivo
(di georgia_)
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fede81
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domenica 13 dicembre 2009
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non fidatevi della critica
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Come da titolo, non fidatevi, il film è piuttosto interessante. E' ben girato, ben recitato e coglie realisticamente aspetti della vita della ricca borghesia del centro-nord Italia. NON vuole rappresentare TUTTA la gioventà italiana di oggi, il che sarebbe assurdo e ridicolo. Il regista è colto e preparato, come si capisce anche dall'omaggio ai fratelli Taviani nella scena del cineforum. Peccato per il finale, un po' manicheo, in cui la protagonista assume quasi fattezze sataniche: sarebbe stato più interessante (in questo caso sì) un finale di redenzione almeno parziale. Perché anch'io, come il prof, ritenevo che Elena non fosse cattiva. Elena è come un piccolo fiore, strano e malato, che ti avvince fatalmente a sè.
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ultimoboyscout
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giovedì 10 dicembre 2009
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orribile!!!
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Tre ragazzine anoressiche, con atteggiamento da borette di periferia, convinte di essere al centro del mondo. A parte Filippo Nigro, che è bravo, se questi qua hanno fatto un film direi che più o meno chiunque potrebbe avere aspirazioni a recitare in una qualche pellicola. Io non ho mai detto che dovrebbero vietare certa roba ma in questo caso sono necessariamente costretto a fare un'eccezione!!
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