Come eravamo nell'era Clinton
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Nelle pieghe delle possibili variazioni all'eterno nucleo da commedia romantica - lui e lei dopo molti equivoci si ritrovano e si amano per sempre - Certamente, forse trova il suo posticino. È il racconto retrospettivo con il quale un padre prossimo al divorzio (Ryan Reynolds) intrattiene la figlia (Abigail Breslin). Truccando nomi e dettagli riconoscibili, a richiesta della bambina che è intuitiva, matura e rompiscatole, l'uomo ripercorre le tre relazioni sentimentali importanti della sua vita.
Si tratta di indovinare chi è poi diventata la mamma della curiosa ascoltatrice. In un "Come eravamo" senza le ambizioni di spaccato generazionale che ebbe il famoso film di Pollack, si ripercorre la stagione clintoniana alla quale il protagonista fervente democratico ha dato anima e corpo.
Sullo sfondo le stagioni passano e arrivano quelle della delusione, in primo piano restano innamoramenti e disillusioni, di volta in volta, tra il protagonista e: la fidanzatina del college (Elizabeth Banks), la seducente giornalista (Rachel Weisz), il tipo scombinato (Isla Fisher) che per un fatale errore di valutazione diventa la confidente del cuore. L'espediente narrativo traina fino alla conclusione non sorprendente ma di buon effetto.
Da La Repubblica, 16 maggio 2008
di Paolo D'Agostini, 16 maggio 2008