Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- USA 2007.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 7settembre 2007.
MYMONETROPremonition
valutazione media:
2,61
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
(In Russia e' gia' su DVD)
Non ho ancora visto il film ispiratore, quindi do un giudizio senza fare paragoni. Innanzi tutto un consiglio, quando andrete a vederlo, fate in modo di avere tempo a disposizione per rivederlo subito una seconda volta. Se vi sara' piaciuto, non resisterete alla tentazione di rivederlo subito. Interessante il meccanismo alla base della sceneggiatura, che non vuole e non ha bisogno di far ricorso a spiegazioni onirico-esoterico-satanico-spiritiche. In altri film, lo spettatore si ritrova smarrito davanti a eventi per lui incomprensibili e scollegati, mentre i protagonisti ci vivono dentro senza problemi (Pulp Fiction e' stato il primo, 21grammi ci ha riprovato). Qui invece la Bullock insieme allo spettatore e' attonita davanti ad una realta' che le scorre davanti incomprensibile.
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(In Russia e' gia' su DVD)
Non ho ancora visto il film ispiratore, quindi do un giudizio senza fare paragoni. Innanzi tutto un consiglio, quando andrete a vederlo, fate in modo di avere tempo a disposizione per rivederlo subito una seconda volta. Se vi sara' piaciuto, non resisterete alla tentazione di rivederlo subito. Interessante il meccanismo alla base della sceneggiatura, che non vuole e non ha bisogno di far ricorso a spiegazioni onirico-esoterico-satanico-spiritiche. In altri film, lo spettatore si ritrova smarrito davanti a eventi per lui incomprensibili e scollegati, mentre i protagonisti ci vivono dentro senza problemi (Pulp Fiction e' stato il primo, 21grammi ci ha riprovato). Qui invece la Bullock insieme allo spettatore e' attonita davanti ad una realta' che le scorre davanti incomprensibile. Lo spettatore scoprira' insieme a lei la chiave di lettura, giorno dopo giorno, fino ad un travolgente finale degno di Final Destination, che e' purtroppo l'inevitabile caduta di stile di questo film (Hollywood non puo' non lasciare la sua firma !). Bruttissima, ed inutile, anche la scena del funerale. Insomma una sceneggiatura interessante, per un film che avrebbe potuto anche essere bello e che sicuramente piacera' a molti.
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[+] sono quasi d'accordo (di baby '71)[ - ] sono quasi d'accordo
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Pessimo, scontato e forzato. Questi tre aggettivi valgono a definire una pellicola per nulla convincente. La noia che cadenza buona metà del film viene superata, nella sua accezione negativa, solo da un finale forzosamente scontato: il lieto fine è infatti escluso dalle possibili scelte degli sceneggiatori solo, credo, per evitare di piantare l'ultimo chiodo sulla bara in cui giace il resto della storia. Un gran peccato. L'idea di fondo è vincente ed in parte, anche se rindondano vari clichè visti in altre pellicole, innovativa. Sembra di assistere, in una propettiva inquietante, a "Ricomincio da capo" film del 1993 con il grandissimo Bill Murray. Il fatto che la protagonista Linda Hanson (interpretata da Sandra Bullock) al suo risveglio sia alternativamente proiettata nel futuro, dove apprende che il marito (interpretato da Julian Dana William McMahon, già famoso nel serial tv nip & tuck) morirà in un terribile incidente automobilistico, per poi tornare al risveglio successivo nella realtà quotidiana (rectius: nel passato), è apprezzabile, soprattutto grazie ad un buon lavoro di montaggio.
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Pessimo, scontato e forzato. Questi tre aggettivi valgono a definire una pellicola per nulla convincente. La noia che cadenza buona metà del film viene superata, nella sua accezione negativa, solo da un finale forzosamente scontato: il lieto fine è infatti escluso dalle possibili scelte degli sceneggiatori solo, credo, per evitare di piantare l'ultimo chiodo sulla bara in cui giace il resto della storia. Un gran peccato. L'idea di fondo è vincente ed in parte, anche se rindondano vari clichè visti in altre pellicole, innovativa. Sembra di assistere, in una propettiva inquietante, a "Ricomincio da capo" film del 1993 con il grandissimo Bill Murray. Il fatto che la protagonista Linda Hanson (interpretata da Sandra Bullock) al suo risveglio sia alternativamente proiettata nel futuro, dove apprende che il marito (interpretato da Julian Dana William McMahon, già famoso nel serial tv nip & tuck) morirà in un terribile incidente automobilistico, per poi tornare al risveglio successivo nella realtà quotidiana (rectius: nel passato), è apprezzabile, soprattutto grazie ad un buon lavoro di montaggio. Buona anche, a mio dire, l'interpretazione di Sandra Bullock, anche se al banco di prova non poteva andare diversamente visti i ruoli privi di spessore che aveva interpretato in passato in film come "Miss FBI" o "Speed 2". Emblematica l'affermazione della Bullock al termine delle riprese: "Interpretando il ruolo di Linda Hanson ho rischiato di impazzire...". Anche io. Se non finiva il film. La storià è infatti molto noiosa, a parte la meccanica di fondo, in quanto scandita da pochi eventi che, perdipiù, vengono già svelati nei primi venti minuti del film. Odioso poi il modo in cui la protagonista approccia la situazione, tanto che la prima cosa che al quisque de populo verrebbe da dire è: "perchè non dice al marito che morirà?". l'ovvia risposta "perchè sennò finisce il film" non vale a gratificare la scelta degli sceneggiatori che avrebbero ben potuto indirizzare la trama in modo più convincente, rendendo la protagonista vittima impotente del destino e non ebete spettatrice della tragica fine del proprio marito. il momento apicale della buffonaggine è rappresentata dalla morale che la storia vorrebbe sottilmente rimarcare: "il destino è quel che è, non c'è scampo più per me" (direbbe Gene Wilder in "Frankentein Jr."). Ma le immagini finali del film in cui la Bullock esce dalla macchina gridando al marito (intrappolato invece nella sua vettura in perfetta traiettoria con l'ovvio autorimorchio pieno di carburante esplosivo stile "Die Hard") "esci dalla macchina!", mentre il poveraccio non ci riesce perchè ovviamente l'auto non parte e le portiere non si aprono, danno la prova certa di un finale ancora più affrettato e privo di idee rispetto al resto della trama. La regia è inesistente (avrebbero potuto usare benissimo delle videocamere a circuito chiuso), ma la cosa che irrita di più è certamente come viene trattata in modo "bambinesco" la scoperta del tradimento "in fieri" del marito. Una volta appreso, in uno dei risvegli nel futuro premonitore, la Bullock quasi gode della prossima dipartita del compagno, per poi perdonarlo nel cercare di salvarlo.Ma coupe de theatre! Poco prima di schiattare, lungo il fatale tragitto che lo separa dall'amante, torna sui suoi passi e chiamandola dice "non lo posso più fare". Morale: se tradisci tua moglie, che tanto lo viene a sapere con una premonizione, morirai anche se ci ripensi. Basta l'intenzione.
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[+] concordo con te e pinolando (di susanna)[ - ] concordo con te e pinolando
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La sceneggiatura riesce a mantenere viva l'attenzione senza ricorrere ad effetti speciali particolarmente pulp. e lasciando incerto lo spettatore sull'origine di quelle che sembrano visioni più che ricordi o premonizioni. Proprio in questo sta il valore del film che miscela abilmente vari generi senza mai eccedere.L'immagine della bimba con varie cicatrici sul viso non è particolamente truculenta come farebbe pensare l'attimo di sospensione in cui la madre si avvicina all'altalena lasciandoci immaginare che quello che si svelerà ai suoi occhi non sarà piacevole.
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La sceneggiatura riesce a mantenere viva l'attenzione senza ricorrere ad effetti speciali particolarmente pulp. e lasciando incerto lo spettatore sull'origine di quelle che sembrano visioni più che ricordi o premonizioni. Proprio in questo sta il valore del film che miscela abilmente vari generi senza mai eccedere.L'immagine della bimba con varie cicatrici sul viso non è particolamente truculenta come farebbe pensare l'attimo di sospensione in cui la madre si avvicina all'altalena lasciandoci immaginare che quello che si svelerà ai suoi occhi non sarà piacevole..Il continuo andare e venire fra passato e presente non risulta eccessivo, anche perchè il cinema ci ha ormai abituato a questi andamenti non lineari. Il finale è l'unico che avrei potuto immaginare, personalmente, anche se forse non così " esplosivo". Sandra Bullock mi sembra all'altezza della parte mentre il marito è poco convincente come pure la descrizione quasi idilliaca della vita familiare. Un film gradevole, nel suo genere, senza aspirazioni al capolavoro.
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Ottimo film, splendido il duro gioco con lo spettatore nelle scorrette sovrapposizioni temporali ,come potrà la protagonista salvare una vita, l'amore è già perduto. Una Bullock in grande forma, film da rivedere più volte, come comporre un puzzle senza sapere se si hanno tutti i pezzi.
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Decisamente sprecato, il talento della Bullock, in questo film: tentativo quantomeno imperfetto di confondere sogno "allucinatorio"e"realtà", il film, che si avvale di una regia non dispezzabile ma decisamente inferiore a quella di altri autori"del genere"(penso a Niicholas Roeg, per es.), non riesce né a spaventare né a interessare a una problematica neppure vagamente"esoterica"o"magico-occultistica"(inutile dire che tra le due"vie"c'è notevole differenza, anzi un vero gap). Il tema della premonizion non riesce a sortire né conseguenze o comunque sviluppi di tipo"apocalittico"né ad andare oltre nel semplice sviluppo narrativo, senza guardare neppure all'autoreferenzialtà e a un "serpente che si morde la coda"avvitandosi su di sé.
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Decisamente sprecato, il talento della Bullock, in questo film: tentativo quantomeno imperfetto di confondere sogno "allucinatorio"e"realtà", il film, che si avvale di una regia non dispezzabile ma decisamente inferiore a quella di altri autori"del genere"(penso a Niicholas Roeg, per es.), non riesce né a spaventare né a interessare a una problematica neppure vagamente"esoterica"o"magico-occultistica"(inutile dire che tra le due"vie"c'è notevole differenza, anzi un vero gap). Il tema della premonizion non riesce a sortire né conseguenze o comunque sviluppi di tipo"apocalittico"né ad andare oltre nel semplice sviluppo narrativo, senza guardare neppure all'autoreferenzialtà e a un "serpente che si morde la coda"avvitandosi su di sé. Scene pletoriche, inutili, vere lungaggini non consentono alcuna ricerca di tipo"nouveau roman"applicata anche al cinema(notevoli passi, in tal senso li avevano fatti Alain Resnais ma anche lo stesso"vate"del nouveau roman Alain Robbe-Grillet, quando s'era messo dietro la macchina da presa...), ma al contrario sul film pesa un'aura di ambiguità irrisolta, inutile, con il finale"alternativo"di stampo bigotto con la protagonita incinta(di chi, vien da chieder, data la morte probabile del marito,pur se...?)e su tutto il film pesa un clima tipo"propaganda fides"stucchevole... El Gato
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