Il diario di una tata

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Un film di Shari Springer Berman, Robert Pulcini. Con Scarlett Johansson, Laura Linney, Paul Giamatti, Nicholas Reese Art.
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Titolo originale The Nanny Diaries. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 105 min. - USA 2007. - 01 Distribution uscita venerdì 30 novembre 2007. MYMONETRO Il diario di una tata * * 1/2 - - valutazione media: 2,51 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Così sono diventata la nuova Marry Poppins

di Silvia Bizio La Repubblica

Nel film «Diario di una tata», l'attrice americana veste i panni di una baby-sitter di provincia. Che sbarca a New York scoprendo un mondo di bambini soli e madri isteriche. Salvati da un esercito di ragazze

Certo, non somiglia esattamente alla Mary Poppins che tutti ricordiamo, abito scuro e cappellino da signorina perbene. Eppure sarà proprio la bellissima Scarlett Johansson la protagonista di Diario di una tata (dal 30 novembre 2007 nei cinema italiani). L'attrice americana riesce a incantare il pubblico, calandosi alla perfezione nel ruolo della baby-sitter di una ricca famiglia di New York. «Mi sembrava quasi di conoscerla, questa ragazza» dice Scarlett, 22 anni, parlando dei personaggio che interpreta nel film diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini. Dove Annie, neolaureata, va a lavorare come ragazza alla pari per una coppia di Manhattan (Laura Linney e Paul Giamatti), per occuparsi dei figlio. L'attrice ha appena finito di girare a Barcellona il suo terzo film con Woody Allen, dopo Match Point e Scoop, e si sta per lanciare nel mondo della musica come cantante con un disco di duetti. Tutte cover di canzoni di Tom Walts.
Scarlett, riesce davvero a riconoscersi in una tata? E, per cominciare, ne ha mai avuta una?
«Forse in una tata non mi riconoscerei, piuttosto in una ragazza squattrinata che per sbarcare il lunario fa questo lavoro. Sono circondata di amiche che vivono in quel modo.
lo in realtà sono cresciuta a New York, nel West Village, ma senza balie o bambinate. Gli amici dei miei genitori erano tutti artisti o bohémienss quattrinati. Mai vista una tata nella mia infanzia. Solo quando sono andata al liceo, ho conosciuto ragazzi di famiglia agiata, con tate e tutto il resto. Un ambiente decisamente differente da quello in cui ero cresciuta io, nella 14a Strada...».
Cosa l'ha attratta dei film
«Il suo aspetto di satira sociale raffinata: il film è un omaggio a Woody Aleen orse anche a François Truffaut. Quando ne ho parlato con Woody, con cui ho appena finito di girare a Barcellona un altro film, è stato molto contento. Mi ha detto che aveva apprezzato molto il libro da cui è tratto, The Nanny Diaries, al punto che gli sarebbe piaciuto essere lui il regista».
Che tipo di persona è la Annie dei film?
«Un personaggio eclettico, una giovane donna dinamica e forte. Per lei New York è una città come un'altra. Non è una sprovveduta che perde la testa a contatto con il jet-set. Legge riviste di moda, conosce il mondo. Solo all'inizio è attratta dallo stile di vita della ricca e nevrotica coppia che l'assume: e forse per un attimo cade nelle trappole dei lusso. Ma si riprende subito, è una ragazza intelligente».
Nel film Annie incontra altre tate con una vita molto diversa dalla sua: ragazze immigrate, messicane e filippine.
«Questa è un aspetto della storia interessante. Annie incontra altre baby-sitter di Manhattan, donne piene di premure e di genuino affetto. Così il film è una dichiarazione d'amore per New York e per il suo cuore multietnico. Certo, mostra anche quanto le tate lavorino, senza un momento libero. La loro vita è interamente dedicata a questi bambini e alle loro madri isteriche».
Lei è famosa e adorata, eppure ha una vita malta discreta: mai uno scandalo sul suo conto.
Sono legatissima alla mia famiglia, e il fatto che sia cresciuta senza tate forse ha significato qualcosa per li mio equilibrio. Una famiglia che ti sostiene in tutto aiuta a essere più forti e maturi. E anche ottimisti».
Ora debutta anche come cantante. Perché ha scelto un disco di cover di Tom Wab?
«Sono sempre stata una sua fan e quando mi hanno dato l'opportunità di incidere questo album non me la sono lasciata sfuggire. È un sogno che si avvera».
Da Il Venerdì di Repubblica, 5 Ottobre 2007

di Silvia Bizio, 5 Ottobre 2007

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