Quando sei nato non puoi più nasconderti |
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Un film di Marco Tullio Giordana.
Con Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- Italia, Gran Bretagna, Francia 2005.
- 01 Distribution
uscita venerdì 13 maggio 2005.
MYMONETRO
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Una storia realistica per una grande regia
di casomai21Feedback: 3251 | altri commenti e recensioni di casomai21 |
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lunedì 15 febbraio 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Grande professionalità del regista nel raccontare una storia con poche essenziali parole ma con particolari inquadrature che esprimono i sentimenti e le situazioni che vanno a verificarsi dei giovani protagonisti, ma anche di un impeccabile Alessio Boni, personaggio convincente, che ben interpreta la figura dell'imprenditore bresciano di successo.Il giovanissimo protagonista si trova malauguratamente ad abbandonare la sua agiata infanzia e a scontrarsi con quel terzo mondo, spietato e contemporaneamente solidale che ve de negli immigrati le vittime di criminali affaristi e di scafisti insensibili ai possibli rischi e alla loro incolumità. Il film è del 2005, ma il tema è ancora attuale e l'Italia, seppur appare come la meta agognata di questi immigrati, sembra fare il suo meglio nell' accogliere nella emergenza e nella solidarietà consapevole di essere terra di transito provvisoria per raggiungere il nord- Europa. Nel film viene anche sottolineato che,dopo questa rocambolesca traversata multietnica, le insidie continuano nella gestione di queste persone nell'identificazione, nella coabitazione di gruppi diversi, nel pericolo di fuga e conseguente ingresso nella clandestinità. L'attenzione del regista si concentra però su due giovani immigrati a cui la nuova patria può riservare un futuro roseo, ma che la burocrazia rallenta e respinge. I due giovani assaporano anche il calore di una famiglia in grado di accoglierli,ma preferiscono la clandestinità in una grande metropoli, piuttosto che in una laboriosa città di provincia.Il film in tal senso sembra realistico e privo di speranza, ma nel finale è proprio il giovane agiato protagonista che senza dir nulla si confronta col mondo degli ultimi e della corruzione minorile e con semplicità trova la chiave del riscatto nella solidarietà tra giovanissimi. Il film nel trattare un tema scomodo non ha forse avuto tutti i riconoscimenti che meritava, ma senza dubbio è una perla del nostro cinema ,soprattutto per le sequenze girate in mare, sott'acqua e per le atmosfere vissute nei centri raccolta , negli ex capannoni industriali di Milano occupati da clandestini e senza tetto, ma descritte senza retorica e falsa pietà.Il film è coprodotto anche da Gran Bretagna e Francia oltre che da Rai cinema. Eccellente è la sceneggiatura
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