Pianosequenza |
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Un film di Louis Nero.
Con Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Sax Nicosia, Tiziana Catalano.
continua»
Sperimentale,
durata 123 min.
- Italia 2005.
uscita venerdì 18 febbraio 2005.
MYMONETRO
Pianosequenza
valutazione media:
2,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Criticonadi WalterFeedback: |
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giovedì 16 ottobre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film indipendente, realizzato con un progetto decisamente in controtendenza, quello di Louis Nero per il suo Pianosequenza che sta uscendo in varie sale italiane. Il piano sequenza è un termine tecnico che nel cinema significa un'unica inquadratura effettuata senza stacchi. Normalmente si interviene con il montaggio (oggi sempre più frenetico) a comporre una scena, ma ci sono stati registi resi celebri dal piano sequenza come Miklos Jancso che in tutti i suoi film ha ripreso eserciti in formazione, danze e rituali di potere nella campagna ungherese. C'è stato Hitchcock (il regista lo cita come punto di riferimento) che ha progettato come un unico piano sequenza il suo Nodo alla gola girato in una sola stanza (ma lì c'erano varie parti montate anche se impercettibilmente). Oggi con il digitale (High Definition passato poi a 35mm) Louis Nero è riuscito a realizzare in controcorrente quello che, già dal titolo è la sua scommessa, tutto in Pianosequenza, bilanciando ambientazioni e protagonisti. Infatti non ha fatto un film da camera, ma lo ha ambientato in varie location di Torino, iniziando da alcuni personaggi che ne incrociano altri che non necessariamente conoscono o fanno parte della loro vita. La storia inizia a casa di uno scrittore che lavora ormai da anni al suo romanzo, con una compagna esasperata da questa mancanza di senso pratico. Lui esasperato esce a trovare un amico che un lavoro ce l'ha, è uno sfruttatore e tra le sue donne c'è anche la ragazza dell'amico. E così via, noir che procede in ordine sparso. Con umorismo (tutto piemontese?), i toni non si alzano mai, gli scontri sono solo un pretesto per scambiare opinioni filosofiche, come succedeva ai tempi della nouvelle vague e le situazioni crudeli attraversate con toni smorzati, mostrano una realtà ancora più dura di quello che parole e immagini trasmettono, sorta di notte dei morti viventi, dove le parole hanno perso significato ma non la percezione. In fondo anche Torino è un «cubo» dal titolo di uno dei suoi film, girato tutto in una stanza. Vengono dal teatro i protagonisti: Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Tiziana Catalano.
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