gabriele
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lunedì 28 febbraio 2005
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pessimo
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Occorre dire innanzitutto che Pianosequenza non è innovativo. E' un tentativo ardito ed stremo di narrare una storia (o meglo descrivere dei personaggi) senza staccare la macchina da presa, ma quest'idea è stata già di altri da hitchcock in poi (poco importa che quello di Hitchcock non fosse effettivamente un unico piano sequenza è l'ideale che conta). Secondo va precisato che la storia non segue i personaggi in tempo reale, ci sono parecchie accelerazioni durante il film per evitare la noia data dai lunghi spostamente degli attori da un luogo ad un altro, e quasta cosa non va trascurata, perchè girare un film con un unico piano sequenza si scontra proprio con questi problemi, e risolverli con delle accelerazioni non è molto fedele all'ideale.
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Occorre dire innanzitutto che Pianosequenza non è innovativo. E' un tentativo ardito ed stremo di narrare una storia (o meglo descrivere dei personaggi) senza staccare la macchina da presa, ma quest'idea è stata già di altri da hitchcock in poi (poco importa che quello di Hitchcock non fosse effettivamente un unico piano sequenza è l'ideale che conta). Secondo va precisato che la storia non segue i personaggi in tempo reale, ci sono parecchie accelerazioni durante il film per evitare la noia data dai lunghi spostamente degli attori da un luogo ad un altro, e quasta cosa non va trascurata, perchè girare un film con un unico piano sequenza si scontra proprio con questi problemi, e risolverli con delle accelerazioni non è molto fedele all'ideale. Puntigliosità tecniche a parte (che lasciano il tempo che trovano) il film è decisamente mal scritto, noioso e megalomane. Nero pretende la nostra attenzione incondizionata senza fare nulla per tenerla viva. I personaggi non sono interessanti, nè dicono cose interessanti nè tantomeno sono protagonisti di situazioni interessanti. Non basta il continuo virtuosismo a tener viva l'attenzione che scema dopo 15 minuti. Discutibilissima anche la scelta di girare la maggior parte della scena con scarsa illuminazione, cosa che contribuisce allo scemare dell'attenzione. Incredibile pensare che questo film sia stato distribuito da qualcuno, che qualcuno cioè ci abbia creduto.
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cinefabio93
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mercoledì 2 maggio 2018
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un film filosofico
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Girato interamente in un'unica ripresa, Pianosequenza segue le vicende di alcuni individui i cui destini finiscono per intrecciarsi in maniera imprevedibile nel corso di una sola notte, quasi a voler confermare la teoria dei sei gradi di separazione esposta proprio nel film. Strani, unici e in un certo senso soli, tutti questi personaggi hanno qualcosa da raccontare, su di sé e sulla condizione umana, disseminando così il film di numerosissime e interessanti riflessioni filosofiche.
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Girato interamente in un'unica ripresa, Pianosequenza segue le vicende di alcuni individui i cui destini finiscono per intrecciarsi in maniera imprevedibile nel corso di una sola notte, quasi a voler confermare la teoria dei sei gradi di separazione esposta proprio nel film. Strani, unici e in un certo senso soli, tutti questi personaggi hanno qualcosa da raccontare, su di sé e sulla condizione umana, disseminando così il film di numerosissime e interessanti riflessioni filosofiche.
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walter
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giovedì 16 ottobre 2008
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criticona
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Film indipendente, realizzato con un progetto decisamente in controtendenza, quello di Louis Nero per il suo Pianosequenza che sta uscendo in varie sale italiane. Il piano sequenza è un termine tecnico che nel cinema significa un'unica inquadratura effettuata senza stacchi. Normalmente si interviene con il montaggio (oggi sempre più frenetico) a comporre una scena, ma ci sono stati registi resi celebri dal piano sequenza come Miklos Jancso che in tutti i suoi film ha ripreso eserciti in formazione, danze e rituali di potere nella campagna ungherese. C'è stato Hitchcock (il regista lo cita come punto di riferimento) che ha progettato come un unico piano sequenza il suo Nodo alla gola girato in una sola stanza (ma lì c'erano varie parti montate anche se impercettibilmente).
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Film indipendente, realizzato con un progetto decisamente in controtendenza, quello di Louis Nero per il suo Pianosequenza che sta uscendo in varie sale italiane. Il piano sequenza è un termine tecnico che nel cinema significa un'unica inquadratura effettuata senza stacchi. Normalmente si interviene con il montaggio (oggi sempre più frenetico) a comporre una scena, ma ci sono stati registi resi celebri dal piano sequenza come Miklos Jancso che in tutti i suoi film ha ripreso eserciti in formazione, danze e rituali di potere nella campagna ungherese. C'è stato Hitchcock (il regista lo cita come punto di riferimento) che ha progettato come un unico piano sequenza il suo Nodo alla gola girato in una sola stanza (ma lì c'erano varie parti montate anche se impercettibilmente). Oggi con il digitale (High Definition passato poi a 35mm) Louis Nero è riuscito a realizzare in controcorrente quello che, già dal titolo è la sua scommessa, tutto in Pianosequenza, bilanciando ambientazioni e protagonisti. Infatti non ha fatto un film da camera, ma lo ha ambientato in varie location di Torino, iniziando da alcuni personaggi che ne incrociano altri che non necessariamente conoscono o fanno parte della loro vita. La storia inizia a casa di uno scrittore che lavora ormai da anni al suo romanzo, con una compagna esasperata da questa mancanza di senso pratico. Lui esasperato esce a trovare un amico che un lavoro ce l'ha, è uno sfruttatore e tra le sue donne c'è anche la ragazza dell'amico. E così via, noir che procede in ordine sparso. Con umorismo (tutto piemontese?), i toni non si alzano mai, gli scontri sono solo un pretesto per scambiare opinioni filosofiche, come succedeva ai tempi della nouvelle vague e le situazioni crudeli attraversate con toni smorzati, mostrano una realtà ancora più dura di quello che parole e immagini trasmettono, sorta di notte dei morti viventi, dove le parole hanno perso significato ma non la percezione. In fondo anche Torino è un «cubo» dal titolo di uno dei suoi film, girato tutto in una stanza. Vengono dal teatro i protagonisti: Daniele Savoca, Giorgia Cardaci, Simona Nasi, Tiziana Catalano.
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viva
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giovedì 24 febbraio 2005
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bellissimo
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pianosequenza è un film abile e suggestivo, nella ripresa senza stacchi estensiva e creativa elabora un intreccio insolito, libero da schemi precostituiti e preconcetti. Il film vuole suggerire, e non definire, vuole costruire una storia nel tempo reale dei personaggi dove il tempo non segue un percorso lineare ma gira intorno ai pensieri che la mente umana elabora nella cosrtuzione di significati senza tempo. Il tempo scorre nei personaggi che ci confidano i loro pensieri come conferme o suggerimenti del loro cammino.Si riesce a scorgere quel sottile filo su cui gioca la complessità dell'essere umano;il filo sottile della razionalità dell'equilibrio della follia..
é un film innovatore nella forma di linguaggio che usa; la dimensine dell'immagine trova spazio dentro il senso del contenuto come nella realtà del sogno.
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pianosequenza è un film abile e suggestivo, nella ripresa senza stacchi estensiva e creativa elabora un intreccio insolito, libero da schemi precostituiti e preconcetti. Il film vuole suggerire, e non definire, vuole costruire una storia nel tempo reale dei personaggi dove il tempo non segue un percorso lineare ma gira intorno ai pensieri che la mente umana elabora nella cosrtuzione di significati senza tempo. Il tempo scorre nei personaggi che ci confidano i loro pensieri come conferme o suggerimenti del loro cammino.Si riesce a scorgere quel sottile filo su cui gioca la complessità dell'essere umano;il filo sottile della razionalità dell'equilibrio della follia..
é un film innovatore nella forma di linguaggio che usa; la dimensine dell'immagine trova spazio dentro il senso del contenuto come nella realtà del sogno.
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[+] sei sua amica o sei luis?
(di samuele siani)
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[+] braccia rubate...
(di debord)
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