federico c.
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martedì 8 marzo 2005
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sublime umanità.
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Il Maestro ha colpito ancora, dopo l'oscar con "Sen to Chihiro no Kamikakushi" ("La città incantata" per i più...) innalza e presenta la sua nuova opera per la gioia di tutti i fans dell'Animazione. Mi astengo dal mettere l'aggettivo "giapponese" ad animazione per il semplice motivo che con un regista del calibro di Miyazaki e con risultati di questa portata, si sconfina dal mero "cartone animato" e si entra nel campo dell'Arte vera e sublime di un genio assoluto.
Una storia di colore, vita e condizione umana quella del "Castello errante di Howl" che si impossessa dell'anima dello spettatore e la lascia diversa... più bella. Pochi sono i film che migliorano le persone e dopo aver visto tale opera posso affermare di esserne uscito cambiato almeno un pochino.
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Il Maestro ha colpito ancora, dopo l'oscar con "Sen to Chihiro no Kamikakushi" ("La città incantata" per i più...) innalza e presenta la sua nuova opera per la gioia di tutti i fans dell'Animazione. Mi astengo dal mettere l'aggettivo "giapponese" ad animazione per il semplice motivo che con un regista del calibro di Miyazaki e con risultati di questa portata, si sconfina dal mero "cartone animato" e si entra nel campo dell'Arte vera e sublime di un genio assoluto.
Una storia di colore, vita e condizione umana quella del "Castello errante di Howl" che si impossessa dell'anima dello spettatore e la lascia diversa... più bella. Pochi sono i film che migliorano le persone e dopo aver visto tale opera posso affermare di esserne uscito cambiato almeno un pochino.
La raffinatezza dei disegni, il livello di tettaglio dei particolari, i disegni classici magistralmente uniti all'animazione digitale rendono questo film un concentrato di stati d'animo ed astrazioni atemporali che smarriscono il pubblico in una fulgida e vibrante visione onirica che sempre più, con l'avvicinarsi della stupenda conclusione, coinvolge lo spettatore adulto immergendolo nella Vera Fantasia che è ormai appannaggio esclusivo dei soli bambini.
Dalla grande Animazione direttamente all'Arte: ormai il passo è stato fatto!
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[+] belle parole!!
(di giangi)
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(di rik)
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(di federico c.)
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leo 1993
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martedì 29 gennaio 2013
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capolavoro per intensità e per i valori proposti
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VOTO: 8.5/10
Film sofisticato, avventuroso, intrigante e affascinante. I disegni a mano curati in ogni particolare e la colonna sonora che abbraccia e lega ogni scena fanno di questo film uno dei migliore del genio nipponico (per me solo "La città incantata" è superiore).
Le tematiche affrontate da Miyazaki sono filtrate da metafore più o meno evidenti, rendendolo adatto soprattutto agli adulti, ma anche ai più piccoli che si potranno appassionare all'avvincente storia (perdendosi però il vero significato del film). I più importanti messaggi riguardano:
1)IL VALORE DELLA VECCHIAIA: Sophie prima della maledizione è timida e remissiva; quando invece viene trasformata in una vecchietta si rimbocca le manica, senza piangersi addosso, e diventa più coraggiosa, indomita e scaltra (in poco tempo si impone su Calcifer che prende ordini solo da Howl) mantendo la sua solita gentilezza e cordialità (si prende cura della Strega delle Lande anche se gli ha inflitto la maledizione).
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VOTO: 8.5/10
Film sofisticato, avventuroso, intrigante e affascinante. I disegni a mano curati in ogni particolare e la colonna sonora che abbraccia e lega ogni scena fanno di questo film uno dei migliore del genio nipponico (per me solo "La città incantata" è superiore).
Le tematiche affrontate da Miyazaki sono filtrate da metafore più o meno evidenti, rendendolo adatto soprattutto agli adulti, ma anche ai più piccoli che si potranno appassionare all'avvincente storia (perdendosi però il vero significato del film). I più importanti messaggi riguardano:
1)IL VALORE DELLA VECCHIAIA: Sophie prima della maledizione è timida e remissiva; quando invece viene trasformata in una vecchietta si rimbocca le manica, senza piangersi addosso, e diventa più coraggiosa, indomita e scaltra (in poco tempo si impone su Calcifer che prende ordini solo da Howl) mantendo la sua solita gentilezza e cordialità (si prende cura della Strega delle Lande anche se gli ha inflitto la maledizione). Se giovinezza sapesse, se vecchiaia potesse....(come diceva Henri Estienne)
2)ESTETISMO: Howl come Dorian Grey? Le somiglianze sono molte, sicuramente una è la loro filosofia estetica. La bellezza per Howl è tutto, basti pensare al piccolo incendente che causa il cambio di colore dei capelli del mago: egli si dispera a tal punto da evocare spiriti oscuri attraendo su di sé un'aria cupa, buia e tetra tanto che per un momento si pensa alla sua morte. Le reazioni dei due protagonisti quando cambiano aspetto (una diventa vecchia, l'altro da biondo diventa moro) sono agli antipodi, lei tira fuori la determinazione che non pensava di avere, lui invece si rivela debole, vulnerabile: la sua bellezza non è che una maschera per coprire il suo carattare codardo e per nascondere tutte le sue paure e i suoi turbamenti. Per questo si dispera quando cambia il suo aspetto: "senza bellezza non c'è ragione di vivere".
3)ANTIMILITARISMO: Howl si tramuta in mostro alato per osservare dall'alto gli orrori della guerra, però se rimane a lungo trasformato lui non potrà più tornare umano(a causa di una maledizione da cui è afflitto): questa è una raffinata metafora per far capire che la guerra lascia il segno a vita in colui che la combatte e chi riesce a tornare vivo non sarà mai più lo stesso di prima ("Si ritroveranno a piangere dopo" "non avranno problemi, dimenticheranno anche cosa sia il pianto" riferito agli aggressori di Howl). Howl:"Una corazzata! andrà a bruciare persone e città" Sophie:"Amici o nemici?" Howl:"Gli uni o gli altri è la stessa cosa". Con questo scambio di battute si riassume l'insensatezza della guerra che spezza milioni di vite e rade al suolo città, chi porta morte e distruzione non può essere considerato amico (come dice appunto Howl). Per questa sua visione il mago ha sempre rifiutato di schierarsi e di combattere.
4)LIBERTA': "Quanti nomi usi Howl" "quanti me ne servono per vivere libero" si ripropone il tema nome=libertà affrontato, molto più intensamente, ne "La città incantata".
Howl con tutti i suoi turbamenti e tutte le sue ossessioni è una persona corretta che vuole soltanto la libertà, non vuole sottostare a nessuno nemmeno alla corona reale che gli impone di entrare in guerra (parafrasando il discorso che fa Sophie alla maga Saliman). Il trasloco rappresenta la fuga per la libertà di scelta di non combattere.
5)ASSENZA DI ANTAGONISTI: la grandezza del regista nipponico è creare una pellicola avventurosa, mai noiosa anche senza un antagonista a cui si contrappongono gli eroi: la strega delle Lande si rivela essere una tenera vecchietta che ha trasformato Sophie in una anziana signora solo perché gelosa di Howl del quale è innamorata.
6)AMORE: Sophie ormai dichiarata ad Howl riesce a spezzare la maledizione da cui era attanagliata grazie al forte sentimento che prova. La ragazza poi rivela al mago che anche se lui dovesse tramutarsi per sempre nel mostro alato, a lei non farebbe differenza perché l'amore che prova nei suoi confronti va al di là delle apparenze fisiche: le tesi dell'estetismo su cui si era basato Howl vengono così distrutte: l'aspetto esteriore non conta niente rispetto al sentimento. Howl si trasforma, stavolta però non esteriormente, e matura: non fugge più : "Sono fuggito a sufficienza, finalmente ho incontrato una persona che sento di dover proteggere, sei tu" così spicca il volo per proteggere Sophie dagli attacchi aereie dagli emissari della corona alla ricerca del castello errante.
Nel FINALE (spoiler) grazie alla tenacia, alla bontà e alla forza dell'amore, Sophie riesce a spezzare anche le maledizioni di Howl e del buon vecchio Rapa che metterà fine alla guerra.
Lo Studio Ghibli così sottolinea quanto siano importanti le relazioni interpersonali, capaci anche di imporsi anche sulla guerra.
Un capolavoro di intensità unico! 8.5
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zaio
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lunedì 29 dicembre 2008
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persi nei colori di un sogno dove tutto è magia
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Diciamo subito una prima cosa: la grafica ed i disegni sono splendidi: i paesaggi, l'ambientazione trasportano davvero lo spettatore in un ambiente da sogno, come in pochi altri film d'animazione. Un caleidoscopio di colori affascinante, a tratti bizantino nella sua minuziosità.
Le montagne ed i panorami, come pure i personaggi, richiamano alla mente fiabeschi spezzoni di "Heidi" o "Candy", teneri ricordi di trent'anni fa alla Tv, quando i ragazzi come me erano poco più che adolescenti.
Un'altra cosa devo dire con certezza: non è un cartone animato per i bambini piccoli, ci sono elementi di inquietudine e di complessità che aggradano semmai ad un pubblico adulto, disposto a cogliere un'opera d'arte in modo differente dal prodotto di facile consumo che avvince e diverte.
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Diciamo subito una prima cosa: la grafica ed i disegni sono splendidi: i paesaggi, l'ambientazione trasportano davvero lo spettatore in un ambiente da sogno, come in pochi altri film d'animazione. Un caleidoscopio di colori affascinante, a tratti bizantino nella sua minuziosità.
Le montagne ed i panorami, come pure i personaggi, richiamano alla mente fiabeschi spezzoni di "Heidi" o "Candy", teneri ricordi di trent'anni fa alla Tv, quando i ragazzi come me erano poco più che adolescenti.
Un'altra cosa devo dire con certezza: non è un cartone animato per i bambini piccoli, ci sono elementi di inquietudine e di complessità che aggradano semmai ad un pubblico adulto, disposto a cogliere un'opera d'arte in modo differente dal prodotto di facile consumo che avvince e diverte.
La stranezza e la fantasiosità di certi personaggi richiama certe bislacche invenzioni del disneyano "Alice nel paese dele meraviglie" ed a tratti ci si perde un po' nella narrazione, fascinosamente caotica e tutt'altro che semplicistica.
La genialità di Miyazaki era emersa in modo speciale ne "La città incantata" ed è confermata certo anche in questo lungometraggio, ma l'impressione è che il regista parli un linguaggio narrativo troppo elevato per buona parte del nostro pubblico, forse abituato ad opere più lineari e di gusto tradizionale per la cultura europea.
Il personaggio di Howl appare a tratti affascinante, a tratti tormentato da sinistre maledizioni: non è un maghetto dalle mille risorse a cui tutto riesce semplice. E al proposito le scene di guerra, con le bombe che cadono sulla città, sono di devastante fragorosità.
La Strega delle Lande esordisce con cattiveria impietosa e diviene poi indifesa ed inoffensiva, mentre Sophie acquista, nonostante la maledizione subita, forza d'animo e gagliardia insospettate, più da nonnetta che da giovane.
Nulla è semplice, nulla scontato; tutto cambia, magico ed imprevedibile, in un susseguirsi di emozioni, che prendono quota quando la colonna sonora, eccellente, disegna sentimenti d'ampio respiro in un connubio etereo con i sognanti paesaggi.
Capiamo chi può non essere conquistato dalle vicende del film, ma non discutiamo il valore artistico dell'opera. Le quattro stelle sono di stima per un artista dalle intuizioni non comuni e dal genio brillante.
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laurence316
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mercoledì 4 giugno 2014
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l'ascesa di testa di rapa
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Come se ce ne fosse ancora bisogno, dopo La citta incantata, che meriterebbe anche più di cinque stelle, e La Principessa Mononoke, ecco un'altra, straordinaria prova della grandezza del regista nipponico, che si conferma il più grande regista d'animazione e uno dei più grandi registi al mondo. Crea capolavori che sarebbe ingiusto relegare in un solo genere, tra l'altro troppo spesso sottovalutato come lo è l'animazione, che affrontano tematiche importanti senza rinunciare alla più pura qualità grafica: i suoi film sono opere d'arte, opere d'arte fatte a mano. Al contrario i film in computer-graphic sono capaci sì di regalarci autentici capolavori (Wall-E, Ratatouille e via così) ma nel complesso ci riservano per lo più titoli scadenti, che non possono e non potranno mai eguagliare la poetica bellezza di questi grandiosi sfondi a mano, veri dipinti, che acquistano anche maggior valore se consideriamo il fatto che sono realizzati da poche centinaia di persone, contro le migliaia delle grandi produzioni statunitensi.
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Come se ce ne fosse ancora bisogno, dopo La citta incantata, che meriterebbe anche più di cinque stelle, e La Principessa Mononoke, ecco un'altra, straordinaria prova della grandezza del regista nipponico, che si conferma il più grande regista d'animazione e uno dei più grandi registi al mondo. Crea capolavori che sarebbe ingiusto relegare in un solo genere, tra l'altro troppo spesso sottovalutato come lo è l'animazione, che affrontano tematiche importanti senza rinunciare alla più pura qualità grafica: i suoi film sono opere d'arte, opere d'arte fatte a mano. Al contrario i film in computer-graphic sono capaci sì di regalarci autentici capolavori (Wall-E, Ratatouille e via così) ma nel complesso ci riservano per lo più titoli scadenti, che non possono e non potranno mai eguagliare la poetica bellezza di questi grandiosi sfondi a mano, veri dipinti, che acquistano anche maggior valore se consideriamo il fatto che sono realizzati da poche centinaia di persone, contro le migliaia delle grandi produzioni statunitensi. Il castello errante di Howl non fa eccezione, e anzi in alcuni punti è difficile scegliere se sia meglio realizzato La città incantata o questo film, tanto è ammaliante e visivamente stupendo. Spesso ci si dimentica di star assistendo ad una proiezione di un film d'animazione, si viene catapultati in questo mondo fantastico da cui è difficile uscire e da cui probabilmente non si esce neanche a film finito. Queste sono opere che i ragazzi di oggi dovrebbero vedere e non le scadenti produzioni americane che si affidano totalmente solo al computer e che pensano di realizzare film migliori, anche se l'animazione giapponese, già dal grandissimo Akira di Katsuhiro Otomo dell'88, ha più volte dimostrato di essere spesso superiore. Fantastico, meraviglioso, abbaliante, poetico, romantico, avventuroso, appasionante... la lista potrebbe continuare a lungo, ha forse un respiro più largo rispetto all'opera precedente del regista, tratta di temi imporanti, come di consueto, e come di consueto non delude. E' un film antimilitarista e profondamente onesto, non contaminato da ridicole storiette pseudo sentimentali e assolutamente non creato ad arte solo per attirare i bambini, fastidiosa strategia a cui da sempre ricorre la Disney. Ricorre spesso a metafore e si affida molto alla dirompente fantasia della concezione del regista, capace come nessun'altro di rinnovare il genere d'animazione ma non solo. Gli spiriti, come sempre, fungono da ottimo espediente narrativo, sono come ulteriori metafore, di un mondo governato da avidità e violenza in cui l'uomo è spesso nel torto. Ultima nota di merito la colonna sonora, ottimo contrappunto musicale del genio di Hisaishi (compostiore anche per un'altro grande maestro del cinema giapponese, Takeshi Kitano) alle immagini del genio di Miyazaki, un connubio che non smetterà mai di funzionare. Epico e indimenticabile, è un film consigiabile a chiunque sia disposto a concedersi per due ore alla fantasia dei film di Miyazaki, adatto ad un pubblico di tutte le età, dai più piccoli ai più grandi. Il Maestro giustamente premiato con il Leone d'Oro alla carriera meritatissimo, e ci mancherebbe altro!
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rynoa
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giovedì 22 febbraio 2007
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secondo me...
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Questo film,intriso di umorismo,ricche metafore e grande genialità,è ispirato (almeno secondo la mia opinione) al mitico libro di Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray". Le tematiche sono più o meno quelle:i mutamenti dell'anima,l'estetismo a cui Howl si appiglia per la ricerca dell'edonismo,il peso dell'anima e la sua importanza.
Tematiche alquanto profonde e più che mai commoventi e contemporanee.
Proprio per questo motivo il film rappresenta uno dei migliori lungometraggi di animazione esistenti,in cui sono presenti non solo i problemi della realtà moderna,ma viene anche rappresentato un mondo fantastico ben costruito. Mix quasi impossibile,eppure nato con acilità dalla geniale mente del grande regista di questo film.
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Questo film,intriso di umorismo,ricche metafore e grande genialità,è ispirato (almeno secondo la mia opinione) al mitico libro di Oscar Wilde "Il ritratto di Dorian Gray". Le tematiche sono più o meno quelle:i mutamenti dell'anima,l'estetismo a cui Howl si appiglia per la ricerca dell'edonismo,il peso dell'anima e la sua importanza.
Tematiche alquanto profonde e più che mai commoventi e contemporanee.
Proprio per questo motivo il film rappresenta uno dei migliori lungometraggi di animazione esistenti,in cui sono presenti non solo i problemi della realtà moderna,ma viene anche rappresentato un mondo fantastico ben costruito. Mix quasi impossibile,eppure nato con acilità dalla geniale mente del grande regista di questo film.
Se avete la mia stessa opinione o ne siete contrari conttattatemi al mio indirizzo e-mail.
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(di mister x)
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kirakaraina
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mercoledì 20 luglio 2011
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una favola per tutte le eta'.
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"Il castello errante di Howl" e' forse uno tra i migliori film di animazione editi dallo Studio Ghibli. Una favola delicata e al con tempo profonda, ricca di metafore e significati, che ognuno, sebbene possa essere diverso nei gusti dall'altro, verra' sicuramente toccato o sfiorato. Chi bambino potra' trovare una favola avvincente, intrigante e relativamente enigmatica, in quanto un film dalla trama intricata, che mescola varie storie e fiabe al suo interno, sai europee che asiatiche. Chi piu' adulto invece, potra' ritrovare il piacere di vedere attraverso gli occhi della fantasia, e osservare cosi' tematiche attuali, di vita reale e di grande portata emotiva come la guerra, le sue conseguenze e la sua insensatezza, il "saper" amare gli altri, ma soprattutto "se stessi", il desiderio e la ricerca della "liberta'", la difficolta' di trovare il coraggio per adempire alle proprie responsabilita', il valore della senilita'.
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"Il castello errante di Howl" e' forse uno tra i migliori film di animazione editi dallo Studio Ghibli. Una favola delicata e al con tempo profonda, ricca di metafore e significati, che ognuno, sebbene possa essere diverso nei gusti dall'altro, verra' sicuramente toccato o sfiorato. Chi bambino potra' trovare una favola avvincente, intrigante e relativamente enigmatica, in quanto un film dalla trama intricata, che mescola varie storie e fiabe al suo interno, sai europee che asiatiche. Chi piu' adulto invece, potra' ritrovare il piacere di vedere attraverso gli occhi della fantasia, e osservare cosi' tematiche attuali, di vita reale e di grande portata emotiva come la guerra, le sue conseguenze e la sua insensatezza, il "saper" amare gli altri, ma soprattutto "se stessi", il desiderio e la ricerca della "liberta'", la difficolta' di trovare il coraggio per adempire alle proprie responsabilita', il valore della senilita'... questo e altro verra' osservato e romanzato appunto dalla fantasia. Azione e divertimento, non mancano in questa favola che affascina fino alla fine; contornata da spettacolari scenari, la storia si ambienta in un' Europa simile a quella del '900, ma arricchita dalla magia a da altri elementi fantastici e bizzarri che non mancano di stupire. Un film da consigliare a chi non ha smesso di sognare.
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darkskull
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giovedì 12 ottobre 2006
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calcifer sei libero ora!
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Il film è un capolavoro dei film di animazione grazie al genio di Myazaky, come del resto lo sono anche gli altri suoi film. Sul fatto che sia il più bello non sono d'accordo al 100%. Nausica è secondo il mio personale parere il suo più bel film, subito di seguito Howl, poi la Città incantata, Principessa Mononoke, Porco Rosso e via tutti gli altri. Il castello di Cagliostro lo lascio fuori della classifica perchè di Myazaky ha solo la regia e il pennello ma non la sua anima, quella forza interna che ha dato a tutti gli altri suoi figli partoriti dal suo cuore a dalla sua fantasia. Non so quanti di voi hanno letto il libro, per chi non l'avesse fatto consiglio vivamente di leggerlo, ma posso solo dirvi che è completamente diverso dal film e comunque altrettanto bello.
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Il film è un capolavoro dei film di animazione grazie al genio di Myazaky, come del resto lo sono anche gli altri suoi film. Sul fatto che sia il più bello non sono d'accordo al 100%. Nausica è secondo il mio personale parere il suo più bel film, subito di seguito Howl, poi la Città incantata, Principessa Mononoke, Porco Rosso e via tutti gli altri. Il castello di Cagliostro lo lascio fuori della classifica perchè di Myazaky ha solo la regia e il pennello ma non la sua anima, quella forza interna che ha dato a tutti gli altri suoi figli partoriti dal suo cuore a dalla sua fantasia. Non so quanti di voi hanno letto il libro, per chi non l'avesse fatto consiglio vivamente di leggerlo, ma posso solo dirvi che è completamente diverso dal film e comunque altrettanto bello. Grazie Myazaky per quello che ci lascerai a noi e alle generazioni future.
Ciao a tutti
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(di mister x)
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(di alex)
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(di papelita)
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(di giuggiolina 46)
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_oldboy_
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domenica 22 settembre 2013
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una delle vette più alte del animazione mondiale
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Film da standing ovation. Il castello errante di howl è, semplicemente, un film praticamente irraggiungibile in fatto a valori proposti e visionarietà. Quasi una summa di tutto il cinema di Miyazaki. C'è la distruzione dell'ambiente (princess mononke, totoro) Il viaggio in un mondo fantastico dove spesso sono proprio animali o altre creature a insegnare all'uomo come vivere (la città incantata,totoro), l'antimilitarismo e il pericolo della guerra (laputa e l'imminente kaze tachinu), la tecnologia usata in modo sbagliato (laputa, princess mononoke). Insomma, un incredibile quantità di messaggi e temi importanti e articolati proposti in modo semplice e fantasioso, immediato anche per i più piccoli.
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Film da standing ovation. Il castello errante di howl è, semplicemente, un film praticamente irraggiungibile in fatto a valori proposti e visionarietà. Quasi una summa di tutto il cinema di Miyazaki. C'è la distruzione dell'ambiente (princess mononke, totoro) Il viaggio in un mondo fantastico dove spesso sono proprio animali o altre creature a insegnare all'uomo come vivere (la città incantata,totoro), l'antimilitarismo e il pericolo della guerra (laputa e l'imminente kaze tachinu), la tecnologia usata in modo sbagliato (laputa, princess mononoke). Insomma, un incredibile quantità di messaggi e temi importanti e articolati proposti in modo semplice e fantasioso, immediato anche per i più piccoli. Il film riesce a tessere con una poesia delicatissima una serie infinita di trame in un universo colorato e popolato da personaggi indimenticabili e divertenti, riuscendo a commuovere e divertire, e, talvolta, entrambe le cose allo stesso tempo. Colpisce la colonna sonora e la perizia tecnica con cui è realizzato il film (specialmente trattandosi di animazione tradizionale e non realizzata al computer). Una bellissima avventura poetica e fantasiosa e uno dei migliori film del maestro giapponese. Regia maestosa.
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andrea levorato
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venerdì 23 settembre 2011
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un'inventiva insuperata nel più poetico tra i film
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Il castello errante di Howl ****1/2
Produzione: Giappone 2004
Genere: Animazione, Fantastico, Drammatico
Regia: Hayao Miyazaki
Trama:
Sophie ha 19 anni, ma il corpo di un’anziana ultrasettantenne a causa di un sortilegio. L’unico a poterla aiutare è il potente mago Howl, che però è impegnato in guerra.
Mini recensione:
Le tematiche più care a Miyazaki e la sua enorme inventiva emergono quasi tutte in questo quasi capolavoro visionario e antimilitarista come non mai. Sul piano artistico ha la potenza di essere magnifico seppur opposto allo splendido “La città incantata”.
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Il castello errante di Howl ****1/2
Produzione: Giappone 2004
Genere: Animazione, Fantastico, Drammatico
Regia: Hayao Miyazaki
Trama:
Sophie ha 19 anni, ma il corpo di un’anziana ultrasettantenne a causa di un sortilegio. L’unico a poterla aiutare è il potente mago Howl, che però è impegnato in guerra.
Mini recensione:
Le tematiche più care a Miyazaki e la sua enorme inventiva emergono quasi tutte in questo quasi capolavoro visionario e antimilitarista come non mai. Sul piano artistico ha la potenza di essere magnifico seppur opposto allo splendido “La città incantata”. È più pulito ed è dotato di una colonna sonora più occidentale che simile a quelle a cui, il maestro, ci aveva abituato negli anni. Un netto cambio di stile che vince nell’inventiva ancora più sviluppata. È eccessivamente prolisso, ma quale film corale non lo è?
C’è un’accesa discussione su quale sia il film migliore di Miyazaki tra “La città incantata” e “Il castello errante di Howl”. Il secondo è sicuramente più adulto e complesso e, sul piano, artistico quasi tocca i picchi raggiunti da quello che è, a maggioranza, considerato il suo capolavoro, ovvero “Spirited Away”.
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andre91mortimer
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giovedì 15 maggio 2014
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un viaggio attraverso noi
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Io adoro Miyazaky, credo sia incredibile come lui riesca a fondere la spensieratezza con concetti davvero profondi ed intimi. Ogni immagine è identificativa di questa splendida pellicola, ogni fotogramma ha un suo perchè e una sua interpretazione. Sfido chiunque veda questo film a non intraprendere lo stesso viaggio interiore che fa la protagonista Sophie. La sua metamorfosi esteriore avviene solo al suo cambiamento interiore. La maledizione poteva non avere nessun effetto, se lei fosse stata una ragazza spensierata, invece lei si trasforma in una dolce vecchietta. Da qui il primo grande messaggio che ci manda il regista, bisogna sempre entrare in contatto con noi stessi, perchè solo in quel momento vivremo davvero quello che vogliamo e speriamo.
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Io adoro Miyazaky, credo sia incredibile come lui riesca a fondere la spensieratezza con concetti davvero profondi ed intimi. Ogni immagine è identificativa di questa splendida pellicola, ogni fotogramma ha un suo perchè e una sua interpretazione. Sfido chiunque veda questo film a non intraprendere lo stesso viaggio interiore che fa la protagonista Sophie. La sua metamorfosi esteriore avviene solo al suo cambiamento interiore. La maledizione poteva non avere nessun effetto, se lei fosse stata una ragazza spensierata, invece lei si trasforma in una dolce vecchietta. Da qui il primo grande messaggio che ci manda il regista, bisogna sempre entrare in contatto con noi stessi, perchè solo in quel momento vivremo davvero quello che vogliamo e speriamo. Una ragazza rinchiusa per dovere in una bottega di cappelli, si troverà alla fine ad intraprendere un viaggio unico nel suo genere. Sophie non crede in se, lo capiamo subito, nelle prime immagini infatti lei usa un capello molto semplice per nascondersi agli altri e a se stessa. Perchè non usare uno dei cappelli che fabbricava? Perchè sarebbe stato troppo appariscente e soprattutto lei crede di non meritarselo a causa della sua "bruttezza", che poi diventerà reale. Poi c'è Howl, un mago molto potente, che da il suo cuore (simbolo della propria anima) al demone Calcifer. Tutti hanno paura di questo stregone, che viene presentato come uno dei più potenti e pericolosi, perchè rapiva l'anima delle piccole fanciulle. Nonostante la grandissima bellezza anche lui è una persona profondamente insicura, tanto che cade in disperazione solo per un cambio del colore dei capelli. Howl rappresenta l'apparire, Shopie l'interiorità. Due opposti che prima o poi si dovranno incontrare, scontrare, unire... Nonostante la sua enorme potenza, Howl fugge da ogni pericolo, infatti viene conosciuto con molti nomi, e vive nella paura che lo incatena in una stanza piena di amuleti di protezione. Troverà il coraggio di uscire allo scoperto solo quando avrà qualcuno da difendere, Shopie, ma non solo lei,deve proteggere tutta la piacevole realtà che si è venuta a creare, una famiglia. Infatti nel momento in cui ha iniziato ad aprire il suo cuore, Howl proverà affetto anche per gli altri personaggi di questa stravagante compagnia, i suoi atteggiamente si faranno sempre più dolci ed accomodanti. Riuscirà ad amare anche senza cuore, la forza di questo sentimento, proveniente da due persone estremamente solitarie ed uniche, riuscirà a far capire a Sophie come spezzare la maledizione di Howl.
Qui i cattivi non sono cattivi e i buoni non sono buoni, non c'è distinzione, una persona può essere buona o cattiva, ma innanzitutto è una persona. Calcifer un demone cattivo, che si nasconde dietro ad una corazza di insensibilità e di superiorità, rischierà la vita per i suoi compagni e una volta libero sceglierà di rimanere con loro. La strega delle Ande, cattiva fino al midollo, diventerà una docile vecchietta a momenti dolce e capricciosa come una bambina, che però non dimentica la sua ossessione per Howl. Non tutti viaggiano in un binario positivo, infatti la sorella Sophie, per denaro è pronta a sacrificare la libertà e forse la vita della sorella.
Tutti i personaggi in questa pellicola affrontano un viaggio unico in loro stessi, vi consiglio la visione di questo capolavoro, per avere anche voi un'avventura unica!
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