akela1973
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martedì 10 settembre 2002
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monsters vs. shrek 4-3
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Credo che le valutazioni date a Monsters Inc. (perchè non l'hanno tradotto in "Monsters SpA"?) e a Shrek qui my movies vadano tranquillamente invertite. Tralasciando il livello tecnico, che comunque secondo me è più "naturale" in Monsters, credo che si debba notare come Shrek si insterilisca nella messa alla berlina della Disney, mentre la scrittura narrativa di Monsters sia molto migliore. E' un racconto che può essere proposto anche ai bambini e che si permette anche delle raffinatezze. Ad esempio lo splendido finale aperto!
Insomma, alla Dreamworks si sono occupati soprattutto di smantellare l'esistente (Disney), mentre alla Disney hanno continuato a creare storie come sempre hanno fatto, con la consapevolezza che si può strizzare l'occhio agli adulti senza dimenticare i bambini.
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mario a.
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mercoledì 25 settembre 2002
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monsters merita di piu'
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Monsters & Co e' sottovalutato in MyMovies. E' un bellissimo film d'animazione che riesce ad unire in modo veramente magistrale una grande fantasia, una grande comicita' ed una grande tenerezza ad un'altissima qualita' di grafica computerizzata.
Riuscitissimi tutti i personaggi e riuscitissima anche la splendida caricatura di una tipica citta' americana ed di una tipica industria americana.
Lo testimonia il grandissimo successo che ha avuto tra i bambini e gli adulti.
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laurence316
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domenica 24 agosto 2014
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pixar on the top: monsters inc.
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Monsters Inc. (titolo originale del film) è senza ombra di dubbio il miglior film d'animazione del 2001 (a pari merito con Shrek), uno dei capisaldi del genere, che segna un ulteriore salto di qualità per la Pixar, dopo Toy Story, A Bug's Life e Toy Story 2, che proprio durante la produzione di questo film si trasferisce nell'ormai storica sede di Emeryville, California. La formula della Pixar è ormai già ben congegnata, ironia mista a divertimento e azione per tutta la famiglia, ma tutto legato insieme da sceneggiature quasi sempre ben realizzate e con storie sempre originali. Nato da un'idea di Pete Docter, mente creativa dietro a moltissimi capolavori dello studio, e sceneggiato da Andrew Stanton, un altro maestro dell'animazione in CGI, il film s'impone come uno dei massimi risultati della casa californiana (volendo stilare una classifica, secondo solo a Wall-E, Ratatouille e Gli Incredibili) in quel periodo di grandissimo fermento nell'animazione.
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Monsters Inc. (titolo originale del film) è senza ombra di dubbio il miglior film d'animazione del 2001 (a pari merito con Shrek), uno dei capisaldi del genere, che segna un ulteriore salto di qualità per la Pixar, dopo Toy Story, A Bug's Life e Toy Story 2, che proprio durante la produzione di questo film si trasferisce nell'ormai storica sede di Emeryville, California. La formula della Pixar è ormai già ben congegnata, ironia mista a divertimento e azione per tutta la famiglia, ma tutto legato insieme da sceneggiature quasi sempre ben realizzate e con storie sempre originali. Nato da un'idea di Pete Docter, mente creativa dietro a moltissimi capolavori dello studio, e sceneggiato da Andrew Stanton, un altro maestro dell'animazione in CGI, il film s'impone come uno dei massimi risultati della casa californiana (volendo stilare una classifica, secondo solo a Wall-E, Ratatouille e Gli Incredibili) in quel periodo di grandissimo fermento nell'animazione. La Pixar, d'altro canto, s'impone come la leader assoluta del cinema d'animazione in computer-graphics, quasi mai raggiunta dalla DreamWorks o dalla Sony o tantomeno dalla Disney. La trama è creata sulla base di una delle più anitche paure infantili: l'uomo nero che, quando si spengono le luci e il bambino viene lasciato solo al buio è pronto a saltargli addosso. Solo che in questo caso i mostri non sono altro che dipendenti della Monsters Inc., che fornisce energia a tutta Mostropoli attraverso il potere delle urla. E, tra l'altro, questi mostri hanno loro paura dei bambini, anche se li spaventano. Un'idea originale sviluppata genialmente in un crescendo di trovate comiche e spassosi siparietti ironico-satirici. Ha un ritmo infallibile e non sbaglia un colpo, come la Pixar. Co-diretto, guarda caso, da Lee Unkrich (che dirigerà Alla ricerca di Nemo e Toy Story 3) e da David Silverman (niente di meno che il futuro regista de I Simpson-Il film), conquista un posto in prima fila nel cinema d'animazione, che da anni è in crisi di idee. E da solo la sequenza finale, fra 35 milioni di porte diverse, è forse il momento migliore e quello che merita da solo la spesa del biglietto o dell'acquisto del DVD. Ma anche la meraviglia tecnica (2.320.413 il peli realizzati per Sulley) non lascia certo indifferenti, il film è divertente, appasionante e a tratti sorprendente a livello visivo. Insomma, stupisce gli occhi e la mente. Un vero capolavoro del genere, uno di quei titoli imprescindibili, che non possono assolutamente nella videoteca di qualsiasi appasionato. Grandissimo successo di pubblico, ottiene 4 nomination agli Oscar (miglior film d'animazione, colonna sonora, canzone e montaggio sonoro) vince solo quello alla miglior canzone (If I Didn't Have You, di Randy Newman), mentre l'Oscar al miglior film d'animazione (istituito per la prima volta propria nel 2002) va a Shrek: l'avrebbero meritato entrambi. Da non perdere anche La nuova macchina di Mike, corto collegato al film, che come suggerisce il titolo vede Mike e Sulley alle prese con la "mostruosa" nuova auto del primo. Decisamente non all'altezza il prequel realizzato nel 2013, Monsters University.
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mystic
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lunedì 11 febbraio 2013
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un film divertente, geniale...perfino affascinante
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Sulley e Mike, i due mostri meno spaventosi mai apparsi sulla celluloide, sono i protagonisti di questa avventura targata Pixar diretta da Lee Ulkrich.
In Monsters Inc. la Pixar confeziona un mondo rovesciato dove sono i mostri a temere i bambini, ma devono comunque interagire con il nostro mondo in quanto si servono delle urla dei piccoli umani (appositamente spaventati da "seri" professionisti) per ricavarne energia elettrica che viene immagazzinata poi in speciali bombole.
Senza entrare nello specifico della trama, il film si dimostra meno profondo delle migliori pellicole Pixar (Toy Story e Wall-e in primis), ma ciò non è necessariamente un difetto.
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Sulley e Mike, i due mostri meno spaventosi mai apparsi sulla celluloide, sono i protagonisti di questa avventura targata Pixar diretta da Lee Ulkrich.
In Monsters Inc. la Pixar confeziona un mondo rovesciato dove sono i mostri a temere i bambini, ma devono comunque interagire con il nostro mondo in quanto si servono delle urla dei piccoli umani (appositamente spaventati da "seri" professionisti) per ricavarne energia elettrica che viene immagazzinata poi in speciali bombole.
Senza entrare nello specifico della trama, il film si dimostra meno profondo delle migliori pellicole Pixar (Toy Story e Wall-e in primis), ma ciò non è necessariamente un difetto. Se il richiamo alla paura dell'Altro è evidente sin dalle prime sequenze, così come i temi sociali del fare carriera e dell'esilio, il regista preferisce accantonare momentaneamente la lezione morale optando per un divertimento puro e ristoratore. Ecco perchè si tratta di un film spassoso, a tratti sorprendente e per alcuni aspetti affascinante.
Lo studio dei personaggi si dimostra geniale e articolato fino a scendere in profondità nei dettagli, dando ad ogni mostro un impianto caratteriale trasmesso attraverso la fisicità della singola creatura. Ma per quanto semplice nella sua struttura fisica è Mike l'anima trascinante del film, grazie ad un temperamento vivace che ne fa una spalla comica esilarante, mentre Ulkrich trova nel cuore di Sulley, invisibile sotto una folta pelliccia azzurra e viola, l'interprete ideale dei valori trasmessi dal film. Se non fosse soltanto un pupazzo animato, quest'ultimo avrebbe potuto quasi vincere un'Oscar.
Ad essere sinceri, il film presenta qualche difetto, ma sarebbe scorretto prendersela con un lungometraggio che arriva ad un passo dalla perfezione. Altri cartoon sui mostri hanno provato ad avvicinarsi al livello stilistico e narrativo di Monsters Inc. (pensate a Mostri vs Alieni) senza mai riuscirci.
Un unico aspetto potrebbe terrorizzare gli ammiratori di quest'opera: il prequel in arrivo al cinema potrebbe non confermarsi all'altezza di questo film.
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great steven
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domenica 14 dicembre 2014
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capolavoro genuino della fucina pixar: divertente.
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MONSTERS & CO. (USA, 2001) diretto da PETE DOCTER § Secondo voi, esistono i babau, i multiformi mostri che sconvolgono le fantasie diurne e notturne dei bambini? A quanto pare, la risposta è affermativa: ci sono, ma si tratta di alieni di una dimensione parallela al nostro universo che svolgono il benemerito mestiere di procacciatori di energia per il loro mondo spaventando i bambini del pianeta umano e catturando le onde emotivo-sonore da loro emesse. Il migliore fra gli “spaventatori” è il gigantesco, cornuto e peloso James P. Sullivan, allenato dal basso, verde e monocolo Mike Wazowski. Il pericolo è il suo mestiere, dal momento che i mostri sono convinti che il contatto con i terrestri provochi un contagio fatale.
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MONSTERS & CO. (USA, 2001) diretto da PETE DOCTER § Secondo voi, esistono i babau, i multiformi mostri che sconvolgono le fantasie diurne e notturne dei bambini? A quanto pare, la risposta è affermativa: ci sono, ma si tratta di alieni di una dimensione parallela al nostro universo che svolgono il benemerito mestiere di procacciatori di energia per il loro mondo spaventando i bambini del pianeta umano e catturando le onde emotivo-sonore da loro emesse. Il migliore fra gli “spaventatori” è il gigantesco, cornuto e peloso James P. Sullivan, allenato dal basso, verde e monocolo Mike Wazowski. Il pericolo è il suo mestiere, dal momento che i mostri sono convinti che il contatto con i terrestri provochi un contagio fatale. Ma da quando Sullivan apre un varco al contrario e, da una porta bianca a fiori, fa entrare nel mondo dei mostri la piccola Boo, nulla sarà più come prima: da quella tragicomica notte, la bambina riesce a intrufolarsi nella vita di tutti i giorni, seminando il panico. Ma poi Sullie e Mike scoprono che la fanciulla non è affatto tossica come si è sempre ritenuto e, pur persuasi di doverla riportare nella porta da cui è uscita, si affezionano a lei. La difenderanno dalle mire del perfido Randall Boggs, lucertolone multicolore con capacità di rendersi invisibile, e dal corrotto presidente dell’azienda Monsters & Co. Waternoose, granchio a otto zampe in giacca e cravatta con cinque occhi. La Pixar colpisce ancora nel segno. Dopo il dittico di Toy Story (rispettivamente 1995 e 1999) e A Bug’s Life (1998), il fondatore John Lasseter si concentra sulla produzione, affidando la regia al pupillo Docter e la sceneggiatura ai rodati Robert L. Baird e Dan Gerson, e supera sé stesso con una favola che si avvale di personaggi ironicamente divertenti e sbeffeggia la retorica eroico-patriottarda del cinema americano. Ha ritmo incalzante ed esorcizza le paure infantili, insegnando che il conflitto può essere sostituito dalla collaborazione non appena si comprendano e si accettino i diversi, senza però illudere lo spettatore che siano tutti buoni. Fonde Borges con Magritte: milioni di porte mettono in comunicazione il mondo dei mostri con tutte le camere da letto dei bambini. Vi è anche una curiosa e interessante commistione della creatività fantasiosa degna del miglior Roman Polanski e l’horror gotico rispettabile e austero dei capolavori di Tim Burton, e questo ne fa un’opera stilisticamente elevata nonché un connubio di generi contaminati che confluiscono interamente nell’animazione dando al pubblico un senso di ricchezza ed ecletticità che lascia molto soddisfatti. E la commozione non cede mai il posto al divertimento, e viceversa: i due opposti si attraggono, mescolandosi con sapiente consanguineità e regalando tanto momenti di umorismo sfegatato quanto sequenze di tenerezza squisita. Le scene migliori: l’allenamento mattiniero in casa di Sullie e Mike; la giornata lavorativa dei mostri nei portali metallici contrassegnati da numeri cubitali; l’arrivo della bambina nel ristorante tradizionale giapponese; l’esercitazione presso lo studio di prova, dove vengono istruite le nuove reclute; la divertentissima sequenza nell’Himalaya e l’incontro con lo yeti (splendidamente doppiato in italiano dal duttile e pervicace Renato Cecchetto); il viaggio attraverso la folta foresta volante sui ganci ferrei delle porte; il finale in cui l’attività degli spaventatori si converte in un lavoro atto a procurare risate che si rivelano dieci volte più potenti delle urla, sempre allo scopo di fornire energia agli impianti elettrici di Mostropoli. Per quanto riguarda la fucina Pixar, è uno dei prodotti migliori mai sfornati, e le idee per il successo non gli mancano, tant’è vero che solo negli Stati Uniti è riuscito ad incassare 251 milioni di dollari. Rappresenta infatti uno degli incassi cinematografici al box office più ragguardevoli di sempre. Non per nulla, infatti, ha anche riscosso un parere favorevole da parte di innumerevoli critici.
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vanessatalanta
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venerdì 8 gennaio 2016
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mai fatto incubi?
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Ho visto questo film da adulta e ho rimpianto di non essere bambina.. o forse no. Non so quante volte l’ho rivisto senza mai stancarmi, l’idea creatrice è la cosa più geniale dopo l’isola che non c’è di Barrie. Un mondo parallelo di cui solo i bimbi hanno contezza, un’economia basata sulla paura come energia, un imprenditore che cerca scorciatoie illegali per mantenere il controllo del suo impero. Ho amato la meravigliosa pelliccia di Sully in cui ogni pelo sembra vivo, il personaggio di Mike, così geniale e ingenuo nello stesso tempo, la deliziosa bimba che non ha paura dei mostri, perché ne rivela l’incompresa tenerezza! La grafica è stupefacente, i personaggi unici, l’ambientazione incredibile, i mostri di una varietà e fantasia da lasciar senza fiato.
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Ho visto questo film da adulta e ho rimpianto di non essere bambina.. o forse no. Non so quante volte l’ho rivisto senza mai stancarmi, l’idea creatrice è la cosa più geniale dopo l’isola che non c’è di Barrie. Un mondo parallelo di cui solo i bimbi hanno contezza, un’economia basata sulla paura come energia, un imprenditore che cerca scorciatoie illegali per mantenere il controllo del suo impero. Ho amato la meravigliosa pelliccia di Sully in cui ogni pelo sembra vivo, il personaggio di Mike, così geniale e ingenuo nello stesso tempo, la deliziosa bimba che non ha paura dei mostri, perché ne rivela l’incompresa tenerezza! La grafica è stupefacente, i personaggi unici, l’ambientazione incredibile, i mostri di una varietà e fantasia da lasciar senza fiato. La scena delle porte non posso dimenticarla: solo il concetto “ una porta, una camera di bimbo nel mondo” è rivoluzionario, mi sono sorpresa a ripensare a certe notti di paura della mia infanzia, in cui le rassicurazioni della mamma non mi davano comunque calma. Come faccio a sapere che i mostri non ci fossero? E voi, ne siete sicuri? Lasciate penzolare tranquilli i piedi dal bordo del letto, anche ora da adulti? L’ultima inquadratura è catartica: può esserci un ponte tra i due mondi? Certo, i mostri sono la nostra parte inconscia, le paure del futuro, delle persone che ci stanno intorno, di quel che siamo e non vorremmo essere. Ditemi onestamente, quanto avreste dato per un adorabile mostro come Sully nel vostro armadio? Mamma mi diceva che sognavo, ma li inventavo, la mia famiglia era terrorizzata dalla mia fantasia. Sapete? Ancora adesso Geremia ( non lo descrivo..) sta sotto il mio letto ( non voglio mai letti “ raso terra”) e mi parla ogni notte…e poi dormo tranquilla., perché forse è l'unico che mi capisce, sapendo le mie paure. Buona notte a tutti!
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[+] le stelline
(di rudy_50)
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fabrizio friuli
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lunedì 20 marzo 2023
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il potere delle risate
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Nella città di Mostropoli, esiste una gigantesca azienda nota come Monsters e Company, nella quale i mostri più spaventosi o i più bravi a spaventare i bambini , entrano nel mondo degli umani tramite delle porte che li fanno arrivare nelle camerette dei bambini per spaventarli, perché le loro urla fungono d materia prima per l' energia elettrica indispensabile per la città, però, I mostri evitano i contatti con i bambini umani, perché vengono considerati tossici dai mostri, come James Sullivan, il miglior spaventatore dell' azienda, tuttavia, egli , aprendo una porta nell' azienda da, permette ad una bambina umana di insediarsi nella città di Mostrpoli, stravolgendo la sua vita è quella del suo migliore amico e collega Mike Wazowski, come se non bastasse, la bambina è stata portata nella città dei mostri dall' infido Randall Boggs, il rivale di Sullivan.
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Nella città di Mostropoli, esiste una gigantesca azienda nota come Monsters e Company, nella quale i mostri più spaventosi o i più bravi a spaventare i bambini , entrano nel mondo degli umani tramite delle porte che li fanno arrivare nelle camerette dei bambini per spaventarli, perché le loro urla fungono d materia prima per l' energia elettrica indispensabile per la città, però, I mostri evitano i contatti con i bambini umani, perché vengono considerati tossici dai mostri, come James Sullivan, il miglior spaventatore dell' azienda, tuttavia, egli , aprendo una porta nell' azienda da, permette ad una bambina umana di insediarsi nella città di Mostrpoli, stravolgendo la sua vita è quella del suo migliore amico e collega Mike Wazowski, come se non bastasse, la bambina è stata portata nella città dei mostri dall' infido Randall Boggs, il rivale di Sullivan.
L' idea del film animato è decisamente originale, ovvero quella di creare un città abitata dei mostri che devono spaventare i bambini umani per lavoro, poiché le urla dei bambini servono per garantire l' energia elettrica, tuttavia, I mostri sono ignari del fatto che spaventare i bambini è solo un atto crudele, e poi le urla dei bambini sono una fonte di energia scarsa e poco stabile, ed ecco a cosa è dovuta la crisi energetica della città, e alla fine del film, Sullivan capisce che le risate dei bambini sono molto più potenti delle urla dei bambini, e lo ha compreso quando la bambina che lui ha chiamato Boo rideva e piangeva, e nel corso del.a vicenda, Sullivan capisce che la bambina non rappresenta una minaccia concreta e convince Mike ad aiutarlo, affinché la bambina possa tornare a casa , ovviamente, non sarà facile riportare la bambina a casa, perché Randall Boggs, uno dei principali antagonisti del film costringe Mike a rimetterla nella porta, per poterla condurre in un laboratorio segreto nascosto nell' azienda dove Randall Boggs detiene illegalmente un macchinario chiamato Estrattore di Urli, che serve ad estirpare le urla dei bambini, e la povera Boo è stata scelta come topo da laboratorio per testare il macchinario, come se non bastasse, James e Mike, dopo aver scoperto la nefanda intenzione di Randall ( rivoluzionare le industrie dello spavento anche per dimostrare di essere superiore del suo acerrimo rivale e nemico James P. Sullivan ) vengono messi al bando dal direttore dell' azienda! Il signor Waternoose, che fa parte della squadra del cattivo, poiché lui stesso ammette che farebbe qualsiasi cosa per salvare la sua azienda, anche rapire dei bambini. Verso la parte finale del film James e Mike sconfiggono I due antagonisti esiliando Randall Boggs nel mondo degli umani, dopo essere stato messo fuori combattimento da Boo e da James, e facendo arrestare Waternoose dal CDA ( un ' agenzia che si occupa della sicurezza di Mostropoli ). Questo film è anche formato da un umorismo brillante ed anche dai momenti toccanti, come la scena nella quale James deve dire addio a Boo, ed anche quando James la spaventa involontariamente, dopo essere stato convinto da Waternoose a dimostrare come lavora un vero spaventatore nella stanza della simulazione, i personaggi sono ben caratterizzati, specialmente Mike Wazowski, il personaggio più divertente del film è Randall Bogga, il principale antagonista del film , James Sullivan, pur essendo la rappresentazione del tipico " gigante buono " , a parte questo dettaglio, il lungometraggio animato Monsters e Co. potrebbe essere considerato il miglior lungometraggio animato della Pixar Animation Studios, per giunta, il film animato comprende un notevole cast vocale sia in America che in Italia, perché tra i doppiatori originali del film sono presenti attori come John Goodman e Steve Buscemi ( che hanno lavorato insieme nel lungometraggio dei Fratelli Cohen : Il Grande Lebowski, invece in Italia i doppiatori scelti sono Adalberto Maria Merli : voce di James Sullivan, Tonino Accolla: voce di Mike Wazowski, Marina Massironi : voce di Celia , Daniele Formica : voce di Randall Boggs.
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