Lietta Tornabuoni
La Stampa
Come La terra trema di Visconti, Arcipelaghi di Giovanni Columbu è una tragedia, è recitata da interpreti non professionisti, è dialogata in dialetto con sottotitoli italiani, è ambientata (anziché nella Sicilia del mare) nella Sardegna interna arcaica, dove gli unici segni di modernità sono automobili e zainetti. È un film bello, asciutto e insieme passionale, fotografato con nobile semplicità da Fabio Olmi, tratto da un romanzo di Maria Giacobbe, capace di condensare tanti aspetti della realtà locale: la tradizione sanguinosa della vendetta, l'azione giudiziaria sfiduciata e opportunista, il paese rurale in apparenza serenamente immobile con le sue feste e i suoi crimini quasi barbari, la Chiesa che consiglia il perdono e non dà aiuto, la memoria d'una infanzia remota o contemporanea, l'arcipelago dei ricordi, dei rimorsi, dei personaggi. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2122 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 9 Dicembre 2001