The Million Dollar Hotel |
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Un film di Wim Wenders.
Con Mel Gibson, Jimmy Smits, Milla Jovovich, Jeremy Davies, Peter Stormare.
continua»
Drammatico,
durata 121 min.
- Germania, USA 2000.
MYMONETRO
The Million Dollar Hotel
valutazione media:
3,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bono e Wenders, la strana coppia.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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domenica 30 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un giovane, tossico marcio, si getta dal tetto di un albergo malfamato (ma con un grande passato alle spalle) della downtown di Los Angeles. E' figlio di un ricco editore ebreo e un agente dell'FBI viene costretto ad indagare sul caso e a trovare un colpevole. L'idea di partenza è di Bono che assieme agli U2 firma anche la colonna sonora, contribuendo con la canzone "The ground beneath her feet", forse la cosa più bella del film. L'indagine è solo un pretesto per raccontare una storia d'amore pregna di romanticismo tra due innamorati anomali che si muovono in un microcosmo insolito e bizzarro. Film di una noia mortale, Wenders, al suo ventesimo (o giù di li) lungometraggio torna a parlare dell'America, un'America miserabile e un po' eccentrica e lo fa con occhi europei, ma stavolta gli manca tutto, tocco, leggerezza, sguardo, Wenders va subito fuorigiri con pretese poetiche assolutamente inutili. E la satira nei confronti dei media è fiacca, quasi patetica. Certo, il regista ha un suo modo di girare e un suo linguaggio particolare, ha un "lato oscuro" (cinematograficamente parlando e col massimo rispetto) fortemente esposto e le sue opere non sempre sono comprensibili a tutti: stavolta però credo abbia esagerato, volutamente o no non è chiaro ma è evidente che il film sia contorto, a tratti sfumato e irreale, rimandando in maniera chiarissima a "Il cielo sopra Berlino" ma anche a "Così vicino così lontano", sia a livello visivo che concettuale. Film complicato come detto, ampiamente imperfetto ma in linea con la filmografia del periodo di Wenders. E' altrettanto indubbio che a livello tecnico sfiori la perfezione, in particolare nella superba fotografia di Phedon Papamichael. Molto bravi e a loro agio nei rispettivi ruoli sia Gibson che la Jovovich, lei sembra nata per la parte. L'impressione è che comunque Bono e il regista tedesco siano troppo diversi e disfunzionali per poter partorire qualcosa di veramente buono.
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