The Blair Witch Project |
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Un film di Daniel Myrick, Eduardo Sánchez.
Con Heather Donahue, Joshua Leonard, Michael C. Williams, Bob Griffith, Jim King.
continua»
Horror,
durata 87 min.
- USA 1999.
MYMONETRO
The Blair Witch Project
valutazione media:
2,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il dubbiodi giu/da(g)Feedback: 4763 | altri commenti e recensioni di giu/da(g) |
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lunedě 17 gennaio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tre ragazzi partono per girare un documentario su una leggendaria strega, il cui spirito si aggirerebbe nei boschi di Burkittsville. La foresta popolata da strane presenze però li risucchierà nel nulla. The Blair Witch Project in sé è un film che ha intuito quanto la paura sia un'emozione molto semplice e che per amplificarla si debba agire direttamente sulla realtà scatenando il dubbio. Gli ideatori hanno qui giocato abilmente spacciando questa pellicola come una bobina ritrovata nei boschi che ritrae avvenimenti realmente accaduti, fino a montare tramite internet un caso con segnalazioni e presunte associazioni dei genitori dei ragazzi scomparsi. Un'intuizione contestabile, ma indubbiamente efficace, che ha dato l'illusione che la finzione potesse essere la verità (c'è chi ancora contesta che il film sia un falso). Il terrore nasce più da ciò che non si vede ma che si immagina, piuttosto che da ciò che è tangibile; chi si è perso in una gita in montagna o ha dormito in tenda in un bosco può capire come nel silenzio un rumore anomalo possa diventare improvvisamente inquietante, principalmente per il fatto che non si vede cosa possa essere. E qui la nostra mente è capace di voli pindarici. Divertente è il fatto che gli attori possedessero solo un vago canovaccio e che ogni mattina ricevessero istruzioni a distanza dai registi che nel frattempo si dedicavano a spaventarli. A smontare il film però è paradossalmente quello che dovrebbe essere il suo punto di forza: l'uso della ripresa amatoriale che segue l'azione fino al macabro finale appare improvvisamente irreale. Chi, scappando, si trascinerebbe dietro una telecamera ingombrante? Un limite non da poco che può a tratti diventare ridicolo, soprattutto nelle giustificazioni banali addotte dalla protagonista ai suoi amici che la pregano di smetterla di riprendere. Un film che nella sua particolarità ha fatto storia, ma ci si chiede se il genere horror possa vivere ormai solo con prodotti preconfezionati simil realistici, come i successivi Rec, Cloverfield e Paranormal Activity, tutti a loro modo condizionati da questo film.
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