cattivo tenente
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mercoledì 14 giugno 2006
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sangue e giustizia
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Tre fratelli. Un legame di sangue, di sentimenti.
Una storia raccontata con sapiente tecnica narrativa.
Mai banale, mai scontata. Ritmo incalzante, da tragedia greca pervasa da ideali cristiani:la fede, l'amore per la famiglia, un forte senso della giustizia, ereditarietà della colpa, del peccato che rende impuri, che invoca altro sangue in un' escalation d'amore e morte rispetto e malvagità.
Il tutto ambientato in una new york city anni '30, sullo sfondo lotte sindacali affari loschi comunisti che sognano la rivoluzione del proletariato e la redenzione dell'umanità. Una New York City mai solare, sempre notturna e spettrale, sfumata, priva di confini definiti. Come l'anima dei personaggi, insondabile nei suoi moti più intimi e impercettibili, nelle sue più viscerali contraddizioni.
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Tre fratelli. Un legame di sangue, di sentimenti.
Una storia raccontata con sapiente tecnica narrativa.
Mai banale, mai scontata. Ritmo incalzante, da tragedia greca pervasa da ideali cristiani:la fede, l'amore per la famiglia, un forte senso della giustizia, ereditarietà della colpa, del peccato che rende impuri, che invoca altro sangue in un' escalation d'amore e morte rispetto e malvagità.
Il tutto ambientato in una new york city anni '30, sullo sfondo lotte sindacali affari loschi comunisti che sognano la rivoluzione del proletariato e la redenzione dell'umanità. Una New York City mai solare, sempre notturna e spettrale, sfumata, priva di confini definiti. Come l'anima dei personaggi, insondabile nei suoi moti più intimi e impercettibili, nelle sue più viscerali contraddizioni. Nella sua oscurità. Nei suoi giochi di specchi dove nulla è definibile, dove ogni cosa è sempre pronta a trasformarsi nel suo opposto, nel suo contrario.
Dove nulla è afferrabile se non la misera e finita condizione dell'essere umano.
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hurricaneplane
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venerdì 9 febbraio 2007
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fratelli
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Come spesso accade nelle opere di Ferrara la trama è solo un pretesto per raccontare i personaggi che la animano. Come in fratelli: la guerra contro i sindacati e gli omicidi non servono a spiegare una storia ma ad analizzare la passione e l'anima di una famiglia mafiosa vista non più come salda organizzazione criminale bensì come una qualsiasi famiglia piena di problemi e contraddizioni. Piano piano le paure e i traumi emergono fino a raggiungere un amaro epilogo. Questa tragedia moderna di Abel Ferrara credo sia tra i migliori film degli ultimi vent'anni. Perfetto in tutto: dalla ricostruzione storica (minimale ma incisiva) alla splendida prova generale di tutti gli attori.
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markriv
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lunedì 1 novembre 2010
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tra dolore, fede e vendetta
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New York, anni 30. La veglia funebre per la morte del giovane Johnny Tempio è l'occasione per i suoi due fratelli, Ray e Chaz, per riflettere sulla loro vita, sulla loro educazione religiosa e sulle loro esperienze. Il dolore iniziale lascia presto spazio al desiderio di vendetta di Ray, che in tutti i modi cercherà di trovare il responsabile dell'assassinio del fratello, mentre Chaz inizia una veloce discesa nella paranoia e nei sensi di colpa che lo porterà ad un terribile gesto finale.
Come in quasi tutti i film di Ferrara, la trama non è nient'altro che un mezzo per le abituali riflessioni su religione, fede, peccato e redenzione che contraddistinguono il suo cinema e le sceneggiature del fidato collaboratore Nicolas St.
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New York, anni 30. La veglia funebre per la morte del giovane Johnny Tempio è l'occasione per i suoi due fratelli, Ray e Chaz, per riflettere sulla loro vita, sulla loro educazione religiosa e sulle loro esperienze. Il dolore iniziale lascia presto spazio al desiderio di vendetta di Ray, che in tutti i modi cercherà di trovare il responsabile dell'assassinio del fratello, mentre Chaz inizia una veloce discesa nella paranoia e nei sensi di colpa che lo porterà ad un terribile gesto finale.
Come in quasi tutti i film di Ferrara, la trama non è nient'altro che un mezzo per le abituali riflessioni su religione, fede, peccato e redenzione che contraddistinguono il suo cinema e le sceneggiature del fidato collaboratore Nicolas St. John. Qui i momenti alti sono parecchi, a cominciare dalla straziante scena del primo omicidio commesso da Ray in età adolescenziale, episodio che segnerà profondamente la sua esistenza; o la sua "conversione", quando ammette, davanti all'assassino del fratello, di credere in Dio, e di essere consapevole di aver commesso delle azioni che lo <<faranno bruciare all'inferno>>. Peculiare la figura delle donne, simbolo positivo e di speranza e non solo succubi della violenza degli uomini di famiglia ma, come si è detto, questo è tutt'altro che un semplice film di genere. All'ottimo risultato concorrono anche la stupenda e scurissima fotografia virata sul nero e sul verde, la sceneggiatura profonda e la grande recitazione di un'ottima compagnia di attori. Un cinema sicuramente non per tutti i gusti, ma, se guardato con attenzione, estremamente gratificante e pieno di spunti di riflessione.
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paperino
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domenica 17 luglio 2011
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un raro film contro la mafia e non sulla mafia
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Il valore di quest'opera sta nel fatto che si discosta nettamente da altri film sulla mafia che finiscono per renderci simpatico un personaggio ( vedi " Scarface fra gli altri ), a indurci sottilmente a stare dalla sua parte dimenticando il peso morale delle sua azione ( vedi "C'era una volta in america" che pure è uno dei m iei film preferiti) o a farne un mito ( " il Padrino" ).
Qui la violenza è talmente densa e insita nel comportamento della famiglia ( lo si vede chiaramente nel rito di iniziazione a cui vengono sottoposti o assistono i tre fratelli ancora bambini ) che alla fine implode nell'autodistruzione.
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Il valore di quest'opera sta nel fatto che si discosta nettamente da altri film sulla mafia che finiscono per renderci simpatico un personaggio ( vedi " Scarface fra gli altri ), a indurci sottilmente a stare dalla sua parte dimenticando il peso morale delle sua azione ( vedi "C'era una volta in america" che pure è uno dei m iei film preferiti) o a farne un mito ( " il Padrino" ).
Qui la violenza è talmente densa e insita nel comportamento della famiglia ( lo si vede chiaramente nel rito di iniziazione a cui vengono sottoposti o assistono i tre fratelli ancora bambini ) che alla fine implode nell'autodistruzione.
Il richiamo costante alla fede in Dio , così importante in Cosa Nostra, si rivela qui in tutta la sua assurdità, tirato in ballo in occasione di stupri e feroci uccisioni.
E' come se la famiglia si trovasse costretta ad agire in modo brutale e spietato essendo ormai inserita in girone infernale da cui non si può più uscire : o uccidi o sei ucciso. In base a questa logica ogni fratello , a modo suo, va incontro al proprio destino già inconsciamente consapevole del baratro che gli si apre davanti.
La violenza non può che portare alla violenza in un circolo vizioso che si gira su se stesso all'infinito..
Le figure femminili fanno da sfondo ma sono importanti come una specie di "coro" da tragedia greca e, con il loro abbigliamento e il loro atteggiamento sottomesso e umile, non fanno che rendere più pregnante il messaggio del film.
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piernelweb
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domenica 25 marzo 2007
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fratelli di (e nel) sangue
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Come lo stesso regista newyorkese ha più volte precisato "Fratelli" più che un vero e proprio Mafia movie è un film sull'importanza dei legami famigliari, sulla vita e sulla morte. Le qualità registiche di Ferrara, purtroppo note solo ad una ristretta cerchia di cinefili e ultimamente in verità un pò disperse, sono ben dimostrate in questo nero e densissimo dramma, quasi un inno sull'impossibilità di redenzione e di sottrazione ai meccanismi psicologici e pratici dell'ambiente criminale. Il cast davvero ragguardevole contribuisce all'intensità della pellicola, e i ruoli femminili rivestono, finalmente, un'importanza di primo piano. Favolosa la sequenza finale nella sua assoluta tragicità. Per contro, il difetto principale di "Fratelli" sta, non tanto nella sua mancata capacità di suscitare empatia/simpatia per i personaggi (come invece avviene tipicamente nel cinema di Scorsese o De Palma) quanto in una sua eccessiva brevità; la riuscita struttura a flashback non risulta pertanto sufficiente ad approfondire il passato di tutti i personaggi evidenziandone l'evoluzione.
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Come lo stesso regista newyorkese ha più volte precisato "Fratelli" più che un vero e proprio Mafia movie è un film sull'importanza dei legami famigliari, sulla vita e sulla morte. Le qualità registiche di Ferrara, purtroppo note solo ad una ristretta cerchia di cinefili e ultimamente in verità un pò disperse, sono ben dimostrate in questo nero e densissimo dramma, quasi un inno sull'impossibilità di redenzione e di sottrazione ai meccanismi psicologici e pratici dell'ambiente criminale. Il cast davvero ragguardevole contribuisce all'intensità della pellicola, e i ruoli femminili rivestono, finalmente, un'importanza di primo piano. Favolosa la sequenza finale nella sua assoluta tragicità. Per contro, il difetto principale di "Fratelli" sta, non tanto nella sua mancata capacità di suscitare empatia/simpatia per i personaggi (come invece avviene tipicamente nel cinema di Scorsese o De Palma) quanto in una sua eccessiva brevità; la riuscita struttura a flashback non risulta pertanto sufficiente ad approfondire il passato di tutti i personaggi evidenziandone l'evoluzione. Tutto quanto viene mostrato è comunque di qualità. Un film da riscoprire.
Voto: 7 e 1/2
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