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domenica 20 maggio 2018
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solo una precisazione
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Solo una precisazione si quanto scritto nell'intero a questa pagina: il film vince 5 premi Oscar, non 8.
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shingo tamai
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lunedì 5 settembre 2016
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possono toglierci la vita ma non la libertà
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Gibson riscrive e romanza la storia di un condottiero scozzese e ci fa molto piacere che lo abbia fatto.
Il giovane Wallace imparerà fin da giovane che il mondo che lo circonda è pieno di ingiustizie,sopratutto a causa della tirannia che avvolge il suo paese.
Diventato uomo si troverà a combattere una guerra in favore di deboli e oppressi,trrovando sulla sua strada molti amici e altrettanti nemici.soffrendo per amore e per la perdita degli affetti più cari.
Piuttosto che piegare la testa ed accettare un destino di sostanziale schiavitù e sottomissione combatterà fino allo stremo delle forze per un sogno chiamato libertà.
In questo il buon Gibson non può che essere tutti noi.
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Gibson riscrive e romanza la storia di un condottiero scozzese e ci fa molto piacere che lo abbia fatto.
Il giovane Wallace imparerà fin da giovane che il mondo che lo circonda è pieno di ingiustizie,sopratutto a causa della tirannia che avvolge il suo paese.
Diventato uomo si troverà a combattere una guerra in favore di deboli e oppressi,trrovando sulla sua strada molti amici e altrettanti nemici.soffrendo per amore e per la perdita degli affetti più cari.
Piuttosto che piegare la testa ed accettare un destino di sostanziale schiavitù e sottomissione combatterà fino allo stremo delle forze per un sogno chiamato libertà.
In questo il buon Gibson non può che essere tutti noi.
Lo è quando si colora il volto per riaffermare l'orgoglio nazionale,lo è quando si vendica dei traditori del popolo,lo è quando mostra il deretano agli spocchiosi nemici,lo è quando pianta la spada nel terreno in segno di battaglia,lo è quando arringa i propri soldati,lo è nel messaggio finale gridato ad un'intera popolazione.
Probabilmente la pellicola poteva consumarsi in un minutaggio ridotto e probabiblmente poteva risparmiarci l'amore con la regina ed un effemminato principe,tuttavia rimane impressa indelebilmente nei nostri cuori.
Splendidi i costumi e le ambientazioni,mitico l'irlandese Steven che combatte al fianco di Wallace.
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floyd80
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martedì 9 febbraio 2016
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nella storia del cinema
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Un film epico e appassionante dove regia e sceneggiatura riescono a lavorare al meglio. Le musiche commoventi e gli intrecci narrativi fanno il resto.
Anche se Gibson non è De Niro riesce a ad entrare nel personaggio di Wallace in modo impeccabile.
Braveheart entra di diritto nella storia del cinema.
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samubanano
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lunedì 21 dicembre 2015
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capolavoro assoluto
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Nessun film è in grado di emozionarmi come questa bellissima avventura in salsa scozzese. Voglia di indipendenza e di libertà si fondono in questa bellissima storia vera.
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critichetti
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venerdì 2 ottobre 2015
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bello,ma non perfetto (con spoiler)
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Allora:se dicessi che questo film è brutto,mentirei,quindi lo dico subito:mi è piaciuto e ritengo che tutti gli oscar vinti siano meritati.Il finale ha un grande pathos,gli attori recitano bene (anche se onestamente a Gibson preferisco McGoohan)e la storia,pur essendo (ovviamente)romanzata,è comunque resa bene,seppur di tanto in tanto esageri.Ed è proprio da queste esagerazioni che ci sono di tanto in tanto che voglio allacciarmi per una domanda:sono cattivo se dico che è un pò troppo definirlo "capolavoro"?Ora mi spiego.Innanzitutto non mi è piaciuta la caratterizzazione del Principe Edoardo:capisco che era intenzionale dipingerlo come uno sciocco,però ogni tanto più che sciocco sembra proprio totalmente ritardato,come quando si mette a dire che Wallace (che ricordo che per gli inglesi era un pericoloso assassino) era da trattare come un semplice ladro.
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Allora:se dicessi che questo film è brutto,mentirei,quindi lo dico subito:mi è piaciuto e ritengo che tutti gli oscar vinti siano meritati.Il finale ha un grande pathos,gli attori recitano bene (anche se onestamente a Gibson preferisco McGoohan)e la storia,pur essendo (ovviamente)romanzata,è comunque resa bene,seppur di tanto in tanto esageri.Ed è proprio da queste esagerazioni che ci sono di tanto in tanto che voglio allacciarmi per una domanda:sono cattivo se dico che è un pò troppo definirlo "capolavoro"?Ora mi spiego.Innanzitutto non mi è piaciuta la caratterizzazione del Principe Edoardo:capisco che era intenzionale dipingerlo come uno sciocco,però ogni tanto più che sciocco sembra proprio totalmente ritardato,come quando si mette a dire che Wallace (che ricordo che per gli inglesi era un pericoloso assassino) era da trattare come un semplice ladro.E specialmente non mi è piaciuto l'inizio (e con inizio intendo i primi 50 minuti).Questo perchè ciò che viene raccontato in quasi un'ora (per intenderci:fino all'uccisione della moglie di Wallace) avrebbe potuto essere raccontato in massimo mezz'ora,accorciando di venti minuti buoni il film e rendendo la parte iniziale molto più scorrevole.Anche perchè da quando incomincia la seconda parte (e cioè dall'uccisione del signorotto locale) sembra di entrare in un'altra dimensione,con la regia molto più dinamica,il ritmo narrativo molto più incalzante e addirittura la fotografia sembra più curata (non che nei primi 50 minuti non lo fosse,però nella seconda parte SEMBRA più curata,forse però è la piacevolezza che aumenta a fare questo effetto)In sintesi:se solo non si fossero dilungati molto con la prima parte,questo film sarebbe stato veramente un capolavoro,così è un film che riesce comunque a prendere il suo posto fra i migliori di sempre,però con il rammarico di aver sfiorato la perfezione
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paolo73
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giovedì 17 settembre 2015
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capolavoro assoluto
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C'E'IL GRANDISSIMO MEL GIBSON,C'E' LA MUSICA DEL COMPIANTO QUANTO IMMENSO J.HORNER,C'E' L'EPOPEA,L'AZIONE,I PAESAGGI STUPENDI, IL PATHOS;CI SI COMMUOVE!SERVE ALTRO?DOPO TITANIC IL MIGLIOR FILM DI SEMPRE
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aristoteles
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martedì 21 luglio 2015
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libertà
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Uno dei miei films preferiti.
Tre ore mai pesanti e che volano leggere sull'onda di un sentimento chiamato Libertà.
Impossibile non amare Wallace ,il suo personaggio , la grande intrpretazione di Mel Gibson e tutto quello che rappresenta: Giustizia e Libertà
Oltre questo c'è una regia accurata che permette allo spettatore di godere di scene di battaglie fantastiche e paesaggi che conquistano con "colori" e inquadrature di gran pregio.
Veramente un gran bel film....Grazie Gibson
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jacopo b98
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venerdì 8 maggio 2015
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un kolossal imponente e spettacolare
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Nel XIII secolo in Inghilterra il contadino scozzese William Wallace (Gibson), in seguito all’uccisione della moglie (McCormack) guida una rivolta locale degli abitanti del suo villaggio contro i dominatori inglesi. La piccola azione risveglierà negli scozzesi la voglia di libertà e William diverrà la guida di una rivoluzione che coinvolgerà tutto il paese. Ma il feroce re inglese Edoardo I Plantageneto (McHoogan) si opporrà alla sua rivolta con ferocia e crudeltà. Wallace morirà decapitato dai boia del re, ma non rinnegherà mai la sua causa. I suoi scozzesi non si arrenderanno, mai. Scritto da Randall Wallace, è un trionfale kolossal storico (nonostante non manchino, come al solito, spettacolarizzazioni e infedeltà) in cui i grandi temi popolari si fondono a meraviglia con una riflessione di tipo politico.
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Nel XIII secolo in Inghilterra il contadino scozzese William Wallace (Gibson), in seguito all’uccisione della moglie (McCormack) guida una rivolta locale degli abitanti del suo villaggio contro i dominatori inglesi. La piccola azione risveglierà negli scozzesi la voglia di libertà e William diverrà la guida di una rivoluzione che coinvolgerà tutto il paese. Ma il feroce re inglese Edoardo I Plantageneto (McHoogan) si opporrà alla sua rivolta con ferocia e crudeltà. Wallace morirà decapitato dai boia del re, ma non rinnegherà mai la sua causa. I suoi scozzesi non si arrenderanno, mai. Scritto da Randall Wallace, è un trionfale kolossal storico (nonostante non manchino, come al solito, spettacolarizzazioni e infedeltà) in cui i grandi temi popolari si fondono a meraviglia con una riflessione di tipo politico. Gibson riproduce le battaglie senza servirsi di tecniche digitali, cominciando la ricerca dell’iperrealismo che caratterizzerà tutto il suo cinema successivo (si vedano La passione di Cristo e Apocalypto). Lo spettacolo messo in scena è imponente, fa impallidire molti kolossal moderni in cui le scene di massa sono ridotte a cumulo di effetti speciali, e il realismo della messa in scena è davvero impressionante. L’intensità emotiva di certe scene è innegabile (memorabili le musiche di James Horner), e anche se la retorica non manca (Edoardo Plantageneto che muore in un accesso di tosse, mentre sul patibolo, sottoposto a torture indicibili, William trova ancora la forza di gridare Libertà!), l’epicità assoluta di alcune sequenze lascia a bocca aperta. Nel grande quadro non mancano politica (Robert Bruce che si confronta con il padre sulla strada migliore che un uomo deve seguire per giungere al potere), amore, speranza e altre grandi tematiche, indagate in modo tutto sommato convincente. Braveheart vale soprattutto per il grande achievement di Gibson, per l’intensità delle interpretazioni (Gibson dà tutto se stesso e per lo meno il suo discorso sul campo di battaglia di Stirling fa venire i brividi), per la ricostruzione fedele di un medioevo che era ormai possibile vedere solo sui grandi quadri di Paolo Uccello. Gibson invece ce lo ha messo in scena cinematograficamente, con tutta l’energia possibile. Grande successo di pubblico e, a sorpresa, 5 Oscar: miglior film, regia, fotografia (John Toll), trucco e montaggio sonoro.
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dracore92
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sabato 21 marzo 2015
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non sarà storico ma apre il cuore
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Un film puo' essere storico, ben curato, con ottimi attori... ma qui abbiamo l'anima del film, la leggenda dello spirito di Wallace interpretata in modo egregio da Mel Gibson
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