porco rosso
|
lunedì 22 novembre 2010
|
il miglior miyazaki val bene diciott'anni
|
|
|
|
Molte cose belle del cinema trovano una lieve, insolita armonia in questo film.
È la perfezione del semplice racconto che supera in volo la banalità delle idee di un cinema sopravvalutato e fintamente innovativo, fatto di rivelazioni pseudo-filosofiche e di artificiosi stravolgimenti narrativi (si pensi alla moda dei film basati sul "finale a sorpresa"). E incredibile è l'eleganza con cui questa pellicola è stata girata... e non importa se, trattandosidi disegni animati, la cinepresa sia soltanto immaginaria: questo film contiene delle scene che oserei definire magistrali. Le scene d'azione hanno ritmi serrati, ben scanditi; il punto d'osservazione è sempre ideale, e sono perfettamente leggibili anche le carrellate più veloci e complesse.
[+]
Molte cose belle del cinema trovano una lieve, insolita armonia in questo film.
È la perfezione del semplice racconto che supera in volo la banalità delle idee di un cinema sopravvalutato e fintamente innovativo, fatto di rivelazioni pseudo-filosofiche e di artificiosi stravolgimenti narrativi (si pensi alla moda dei film basati sul "finale a sorpresa"). E incredibile è l'eleganza con cui questa pellicola è stata girata... e non importa se, trattandosidi disegni animati, la cinepresa sia soltanto immaginaria: questo film contiene delle scene che oserei definire magistrali. Le scene d'azione hanno ritmi serrati, ben scanditi; il punto d'osservazione è sempre ideale, e sono perfettamente leggibili anche le carrellate più veloci e complesse. Non è peraltro affatto facile inventare delle sequenze che rappresentino in modo non banale un aereo che compie delle evoluzioni in cielo: è alto il rischio di ricalcare il linguaggio di un piatto documentario così come quello di scadere in un opposto eccesso di nevrotiche zoommate. In Porco Rosso le scene di volo sono invece fantasiose e poetiche, avvincenti, mai confusionarie.
La storia è permeata da un umorismo lieve, riuscitissimo, che si alterna senza forzature a scene drammatiche e profonde. Lo sfondo storico è sfumato, ma non per questo neutro (Marco-Porco è sostanzialmente un anarchico che non perde l’occasione per farsi beffe dei fascisti!). La narrazione è asciutta, lineare, senza fronzoli. La descrizione dei personaggi è resa bene con pochi tratti... per Porco vale un discorso a parte, perché la prima cosa che lascia colpiti non è ciò che sappiamo o vediamo di lui, ma l'esatto opposto: il suo passato, la sua metamorfosi, il suo volto umano. Ed è un aspetto fantastico, che aggiunge forza e mistero alla storia.
Tutta la grandezza di Hayao Miyazakisi manifesta in quest'opera meravigliosa ed intelligente.Porco Rossoè una delizia per gli occhi, scorrevole e colorato, leggero come l'aria e denso come la scia d'un aeroplano. È romantico e comico, agro e dolce, allegro e nostalgico. È una coda luminosa nel cielo, una nuvola bianca e cremisi; è una falena gaia e leggiadra, che disegna curve rosse di poesia.È un pensiero a motore che si libra nel cielo e brilla per un istante, come un raggio di sole nello specchio danzante:il tremolìo luccicante, affilato ed intenso, che non ferisce e non acceca, ma scalda ed incanta.
Anziché la solita storia vera che pare una favola, questa è una favola bella com una storia vera.
Evviva Porco Rosso.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a porco rosso »
[ - ] lascia un commento a porco rosso »
|
|
d'accordo? |
|
luigim
|
giovedì 23 ottobre 2008
|
miyazaki ai primi passi internazionali
|
|
|
|
Nato inizialmente come cortometraggio da far vedere ai passeggeri delle linee aeree giapponesi, è poi diventato il primo lungometraggio di Miyazaki a ricevere diffusione quasi mondiale (per quanto sia ancora inedito in Italia, proprio il Paese ove è ambientato e alla cui gloriosa aviazione è dedicato). La storia è semplice quanto complessa, mossa dalla passione dell’autore per gli aerei, passione ereditata dai genitori che nel campo s’erano arricchiti durante la seconda guerra mondiale. Un eroe della Grande Guerra, tal Marco Pagot (il cui nome è un omaggio ai creatori di Calimero), in seguito ad un misterioso incidente, si trasforma inspiegabilmente in un maiale, venendo così denominato Porco Rosso dai suoi ammiratori e detrattori per via del colore del suo idrovolante di legno (in onore all’asso degli assi della storia dell’aviazione, il più celebre Barone von Richthofen).
[+]
Nato inizialmente come cortometraggio da far vedere ai passeggeri delle linee aeree giapponesi, è poi diventato il primo lungometraggio di Miyazaki a ricevere diffusione quasi mondiale (per quanto sia ancora inedito in Italia, proprio il Paese ove è ambientato e alla cui gloriosa aviazione è dedicato). La storia è semplice quanto complessa, mossa dalla passione dell’autore per gli aerei, passione ereditata dai genitori che nel campo s’erano arricchiti durante la seconda guerra mondiale. Un eroe della Grande Guerra, tal Marco Pagot (il cui nome è un omaggio ai creatori di Calimero), in seguito ad un misterioso incidente, si trasforma inspiegabilmente in un maiale, venendo così denominato Porco Rosso dai suoi ammiratori e detrattori per via del colore del suo idrovolante di legno (in onore all’asso degli assi della storia dell’aviazione, il più celebre Barone von Richthofen). Da quel momento (non solo per via delle sue nuove sembianze, ma soprattutto perché non condivide le ragioni del regime allora imperante in Italia), si dà alla macchia e si nasconde in una baia nascosta al largo dell’Istria, mettendosi a fare il cacciatore di taglie e divenendo scorbutico e solitario. Una divertente didascalia in dieci lingue introduce il film, parlando del momento storico in cui è ambientato come “l’epoca degli idrovolanti”, ed è infatti con questo mezzo che pirati dell’aria e giustizieri si muovono prevalentemente. Difficile spiegare la metamorfosi di Marco in Porco: secondo la visione delle cose perpetrata dal credo buddhista (a cui c’è un esplicito riferimento quando un personaggio dice “stai spiegando il buddhismo a Buddha”), il maiale è l’animale che raccoglie tutti i peggiori difetti dell’uomo (nella stessa ottica, nel successivo “La città incantata”, i genitori di Chihiro si trasformano in maiali per colpa della loro tracotanza). Infatti, Marco vi si trasforma dopo uno scontro con la flotta aerea tedesca in cui aveva abbandonato la sua squadra, compreso il fidato amico Berlini, ad un triste destino pur di salvarsi: dopo una sorta di visione (a dir poco poetica la scena, sicuramente la migliore del film, in cui il protagonista assiste all’ascesa al cielo degli aviatori morti che, inscindibili dai propri mezzi, vagano in gruppo come anime in pena). Ed è per questo stesso motivo che riacquista lineamenti umani solo dopo aver riconquistato l’onore perduto, al quale onore Miyazaki, che l’ambiente lo conosce bene (al punto da dedicare il nome del suo studio di produzione ad un motore italiano degli anni Quaranta, il Ghibli, appunto), dedicherà un bel discorso per bocca della piccola Fio. L’ambientazione è perfetta: il protagonista, quando non lavora, indossa un impermeabile alla Humphrey Bogart (e di lui ha anche la perenne sigaretta in bocca) e frequenta l’Hotel Adriano, un localino alla “Casablanca” sito nella laguna veneziana dove canta una certa Gina, il cui fascino irresistibile e la cui voce sensuale fanno molto noir. Buona la ricostruzione storico-geografica dell’Italia settentrionale e della costa dalmata agli inizi del ventennio fascista, con qualche distrazione tutto sommato passabile (piccoli scivoloni storici e ancor più piccole distrazioni nell’utilizzo del contesto italiano). In particolare, l’argomentazione fascista, pur essendo del tutto inusuale per un film d’animazione (per quanto di così elevata caratura), viene trattato assolutamente senza remore: da ricordare, al merito, la frase “meglio maiale che fascista”.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigim »
[ - ] lascia un commento a luigim »
|
|
d'accordo? |
|
lepido
|
venerdì 12 novembre 2010
|
sotto 'l velame de li versi strani...
|
|
|
|
Non lasciatevi forviare dalla storia apparentemente leggera, dai personaggi allegri e "fuori di testa" che giocano a fare i bambini o dagli animali parlanti e antropomorfi. Non fate questo errore perché siamo in presenza di uno dei film più difficili del Maestro, il più drammatico e struggente. Marco Pagot è l'unico superstite della sua squadriglia di biplani, abbattuta dagli aerei nemici sul finire della prima guerra mondiale. Da quel momento perde sé stesso e la capacità di rapportarsi con il prossimo, e si trasforma in un maiale, cioè in un essere immondo, colpevole di essere sopravvissuto a tutti i suoi amici.
[+]
Non lasciatevi forviare dalla storia apparentemente leggera, dai personaggi allegri e "fuori di testa" che giocano a fare i bambini o dagli animali parlanti e antropomorfi. Non fate questo errore perché siamo in presenza di uno dei film più difficili del Maestro, il più drammatico e struggente. Marco Pagot è l'unico superstite della sua squadriglia di biplani, abbattuta dagli aerei nemici sul finire della prima guerra mondiale. Da quel momento perde sé stesso e la capacità di rapportarsi con il prossimo, e si trasforma in un maiale, cioè in un essere immondo, colpevole di essere sopravvissuto a tutti i suoi amici. Si rifugia quindi in un mondo fantastico e avulso dalla realtà, popolato dai "pirati dell'adriatico" con cui ingaggiare epiche battaglie nelle quali, come per i giochi dei bambini, nessuno però si fa mai veramente del male. Solo la piccola Fio, con il suo amore incondizionato e senza speranza, lo risveglierà da questa sua seconda infanzia e lo riconsegnerà al mondo reale e alla vita.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lepido »
[ - ] lascia un commento a lepido »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
venerdì 19 novembre 2010
|
che bel racconto
|
|
|
|
Ambientato in italia alla fine della seconda guerra mondiale, questo cartone animato ci propone la storia di un pilota di idrovolante sopravvissuto ad un massacro e trasformarto in un essere antropomorfo con il viso di maiale.
La storia, molto delicata, ci racconta di onestà, di rapporti di amicizia, di altruismo, di amore e di libertà.
I personaggi, anche i carttivi pirati dell'aria, hanno sempre qualcosa di buono da dare....è un'esaltazione dei valori, queli veri, quelli buoni. Un bellissimo racconto con splendide animazioni e bei paesaggi nel mare adriatico.
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
lisadp
|
sabato 5 febbraio 2011
|
un gran film, da un gran regista
|
|
|
|
Hayao Miyazaki: come gni geniale idea partorita dalla sua testa Porco Rosso non delude le aspettativa anzi, come spesso accade da questo grande genio, le supera, con una storia importante e carica d'amore, con personaggi incredibili dai caretteri forti e ben decisi a combattere le ingiustizie, come suo solito Hayao ci fa capire come la guerra sia sbagliata in un modo pacifico e simpatico.
L'animazione è sempre bellissima, dai disegni ai colori leggeri e vivaci.
Per la prima volta però non racconta una storia totalmente fantastica, ma mescola in modo fascinoso vicende realmente accadute con la magia delle sue idee ricreando un'amore come quello della bella e la bestia, delle amicizie e degli affett ben saldi, lascianso il pubblico ottimista su tutto e fiducioso.
|
|
[+] lascia un commento a lisadp »
[ - ] lascia un commento a lisadp »
|
|
d'accordo? |
|
reservoir dogs
|
mercoledì 17 novembre 2010
|
la bella e la bestia nipponica
|
|
|
|
Anni 20', Marco Pagot è un aviatore di un idrocaccia rosso, vive volando e vola per vivere perchè "un porco senza ali è solo un porco", si perchè il protagonista è diventato un maiale, le motivazioni non le conosciamo ma ci piace pensare che sia stato per una scelta morale: il non combattere durante la prima grande guerra in quell'Italia che lo stesso Marco ama e che pultroppo si stà lentamente avviando verso il secondo conflitto mondiale... "Meglio porco che fascista".
Porco rosso è costretto a tornare a Milano per riparare l'aereo dopo uno scontro con Donald Curtis, un aviatore assunto dai "pirati del cielo" che ammorbano l'Adriatico.
[+]
Anni 20', Marco Pagot è un aviatore di un idrocaccia rosso, vive volando e vola per vivere perchè "un porco senza ali è solo un porco", si perchè il protagonista è diventato un maiale, le motivazioni non le conosciamo ma ci piace pensare che sia stato per una scelta morale: il non combattere durante la prima grande guerra in quell'Italia che lo stesso Marco ama e che pultroppo si stà lentamente avviando verso il secondo conflitto mondiale... "Meglio porco che fascista".
Porco rosso è costretto a tornare a Milano per riparare l'aereo dopo uno scontro con Donald Curtis, un aviatore assunto dai "pirati del cielo" che ammorbano l'Adriatico.
Sui Navigli Marco grazie a Fio, esperta seppur giovane meccanica di aerei ed a tre generazioni di donne, le uniche scappate alla chiamata alle armi, riescono a ridar vita all'idrocaccia.
La ragazzina che segue il maiale per sondare le capacità del suo aereo crea così "La bella e la bestia nipponica".
Nello scontro finale con Curtis il porco dopo aver visto molte morti di compagni, mostrerà il suo valore per la vita altrui sconfiggendo l'avversario "psicologicamente": a cazzotti.
Il bacio di una "principessa" dai capelli rossi ridarà a Marco il suo normale aspetto.
E' il Miyazaki più politicamente impegnato che lascia intendere talvolta sibillinamente talvolta direttamente il suo disgusto per lo scontro"armato" e per la guerra.
Marco ricorda molto il Bogart di "Casablanca": non ha avuto un buon rapporto con le autorità, ha una donna che lo ama e che lo aspetta a sua insaputa e nasconde un passato a noi sconosciuto.
Per Miyazaki gli aviatori sono come gli elefanti, in punto di morte si ritrovano tutti in un luogo (sopra le nuvole), dando vita ad una "Via Lattea degli aviatori", perchè anche dopo la morte continuino a fare ciò che amavano fare in vita...volare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a reservoir dogs »
[ - ] lascia un commento a reservoir dogs »
|
|
d'accordo? |
|
alessiomovie
|
giovedì 5 luglio 2012
|
al di là dell'animazione
|
|
|
|
"Porco Rosso" è la sintesi del pensiero del regista giapponese Hayao Miyazaki. Questo film di animazione accoglie dentro sè tantissime sfaccettature: il protagonista è Marco un pilota italiano di aerei da guerra sopravvissuto alla primo conflitto mondiale. La guerra gli lascia un fisico segnato (il suo volto da maiale) e un'animo disilluso: Marco diventa pessimista, anarchico e non crede più nè agli uomini nè al futuro. Schieratosi contro il nascente partito fascista, si ritrova a guadagnarsi da vivere dando la caccia ai pirati dell'Adriatico con il suo idrovolante rosso. Lo scontro con un abile pilota americano e l'incontro con una ragazza, nipote di un costruttore di aerei, gli daranno quell'energia necessaria per continuare ad andare avanti, una nuova motivazione per vivere.
[+]
"Porco Rosso" è la sintesi del pensiero del regista giapponese Hayao Miyazaki. Questo film di animazione accoglie dentro sè tantissime sfaccettature: il protagonista è Marco un pilota italiano di aerei da guerra sopravvissuto alla primo conflitto mondiale. La guerra gli lascia un fisico segnato (il suo volto da maiale) e un'animo disilluso: Marco diventa pessimista, anarchico e non crede più nè agli uomini nè al futuro. Schieratosi contro il nascente partito fascista, si ritrova a guadagnarsi da vivere dando la caccia ai pirati dell'Adriatico con il suo idrovolante rosso. Lo scontro con un abile pilota americano e l'incontro con una ragazza, nipote di un costruttore di aerei, gli daranno quell'energia necessaria per continuare ad andare avanti, una nuova motivazione per vivere. Un film importante e non semplice da capire alla prima visione: c'è tutto, amore, ferite, dolore, guerra, pace...
Il mio giudizio è "si può vedere", ma stando attenti con un'occhio anche un po' romantico e anarchico ad individuare qualche similitudine nella politica e nella società del giorno d'oggi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessiomovie »
[ - ] lascia un commento a alessiomovie »
|
|
d'accordo? |
|
dounia
|
mercoledì 13 luglio 2011
|
disegni molto belli
|
|
|
|
La storia di animazione presenta un pilota di idrovolanti nella figura di un maiale che vola sul Mare Adriatico, durante il periodo fascista. Sa muoversi nell'aria molto bene, è tra i migliori piloti. Sfida quel mondo degli anni '20 che ritiene ingiusto, per lui è "meglio essere porco che fascista". E' tra i pirati dell'aria e racconta a Fio, la ragazzina-meccanica capace di sistemare il suo idrovolante, che aveva tanti amici, come sono stati uccisi ed è rimasto solo. Tante donne, parenti di Fio, l'aiutano a riparare il suo velivolo e sono capaci poi di farlo volare. I disegni sono molto belli e curati nei minimi particolari. I cartoni animati presentati da Miyazaki sviluppano in modo sensibile la realtà di quei tempi ed è illustrato in modo straordinario.
[+]
La storia di animazione presenta un pilota di idrovolanti nella figura di un maiale che vola sul Mare Adriatico, durante il periodo fascista. Sa muoversi nell'aria molto bene, è tra i migliori piloti. Sfida quel mondo degli anni '20 che ritiene ingiusto, per lui è "meglio essere porco che fascista". E' tra i pirati dell'aria e racconta a Fio, la ragazzina-meccanica capace di sistemare il suo idrovolante, che aveva tanti amici, come sono stati uccisi ed è rimasto solo. Tante donne, parenti di Fio, l'aiutano a riparare il suo velivolo e sono capaci poi di farlo volare. I disegni sono molto belli e curati nei minimi particolari. I cartoni animati presentati da Miyazaki sviluppano in modo sensibile la realtà di quei tempi ed è illustrato in modo straordinario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dounia »
[ - ] lascia un commento a dounia »
|
|
d'accordo? |
|
..vit..
|
giovedì 8 settembre 2011
|
piccolo capolavoro impegnato
|
|
|
|
In questa opera apparentemente dedicata solo ai più piccoli (come sempre accade con i suoi film), Myiazaki da già prova di grandissimo talento. Si tratta del suo primo lungometraggio diffusosi anche in occidente, eppure il Maestro stupisce inevitabilmente: colori e cura dei dettagli a parte, è una trama sorprendentemente profonda a stupire. Ci vuol intraprendenza per cimentarsi con guerra, e fascismo in particolare, in un film d'animazione che possa piacere anche ai bambini, ma Myiazaki può questo e addirittura altro (come La città invantata dimostra). Siamo di fronte ad un'opera che, pur narrando con frequente ironia le avventure di un pilota col volto di maiale, si fa foriera del pensiero del regista riguardo temi come il totalitarismo, l'amore non corrisposto, la solitudine.
[+]
In questa opera apparentemente dedicata solo ai più piccoli (come sempre accade con i suoi film), Myiazaki da già prova di grandissimo talento. Si tratta del suo primo lungometraggio diffusosi anche in occidente, eppure il Maestro stupisce inevitabilmente: colori e cura dei dettagli a parte, è una trama sorprendentemente profonda a stupire. Ci vuol intraprendenza per cimentarsi con guerra, e fascismo in particolare, in un film d'animazione che possa piacere anche ai bambini, ma Myiazaki può questo e addirittura altro (come La città invantata dimostra). Siamo di fronte ad un'opera che, pur narrando con frequente ironia le avventure di un pilota col volto di maiale, si fa foriera del pensiero del regista riguardo temi come il totalitarismo, l'amore non corrisposto, la solitudine...il tutto senza mai annoiare, ma anzi sapendosi far leggere a vari livelli: più ci si immerge nella storia e più essa affascina ed insegna, commuove e diverte, con animazioni curatissime ed inpensabili per il mondo occidentale. Insomma Myiazaki Maestro fin dal proprio primo lavoro internazionale: un gioiello di raro splendore che si confronta con temi di altissima rilevanza e che non guadagna il massimo dei voti solo in quanto secondo a quel magnifico spettacolo costituito da La città incantata.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ..vit.. »
[ - ] lascia un commento a ..vit.. »
|
|
d'accordo? |
|
lady libro
|
venerdì 12 luglio 2013
|
sulle ali dell'avventura
|
|
|
|
In questo film, sebbene personalmente non lo ritenga ai livelli elevati di altri suoi capolavori, Miyazaki dà il meglio di sé, a cominciare dalle a dir poco splendide ricostruzioni degli idrovolanti dell’epoca in ogni minimo dettaglio, per non parlare poi delle emozionanti scene di volo che fanno proprio sentire l’enorme forza del vento sul viso e la potenza dei colpi sparati dai velivoli.
Tra l’altro lo ritengo uno dei suoi film più misteriosi e pieno di segreti che non potranno mai avere risposta. Soltanto nella nostra immaginazione potremmo risolverli, perché quel grande maestro nipponico di Miyazaki si diverta a giocare con la mente dello spettatore.
[+]
In questo film, sebbene personalmente non lo ritenga ai livelli elevati di altri suoi capolavori, Miyazaki dà il meglio di sé, a cominciare dalle a dir poco splendide ricostruzioni degli idrovolanti dell’epoca in ogni minimo dettaglio, per non parlare poi delle emozionanti scene di volo che fanno proprio sentire l’enorme forza del vento sul viso e la potenza dei colpi sparati dai velivoli.
Tra l’altro lo ritengo uno dei suoi film più misteriosi e pieno di segreti che non potranno mai avere risposta. Soltanto nella nostra immaginazione potremmo risolverli, perché quel grande maestro nipponico di Miyazaki si diverta a giocare con la mente dello spettatore.
Ho apprezzato tantissimo Marco Pagot, il protagonista Porco Rosso del titolo, per la sua personalità indipendente, forte, tenace e sotto sotto parecchio sensibile, dolce e malinconica.
Che dire poi del suo rapporto con Fio, la piccola meccanica? Un’amicizia che supera l’iniziale diffidenza di lui e che si trasforma in una sorta di amore, e non a caso il mitico Porco Rosso sarà disposto a tutto per lei.
Simpaticissimi anche i pirati del cielo e Donald Curtis.
L’unico personaggio che a mio parere avrebbe meritato un maggior approfondimento psicologico è Gina, che appare poco durante il film, non riveste quasi importanza e se non fosse presente forse la differenza non si noterebbe poi tanto.
Ma per il resto è un film sensazionale. Guardatelo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lady libro »
[ - ] lascia un commento a lady libro »
|
|
d'accordo? |
|
|