Ancora una volta Mamet mette al centro della narrazione il tema dell'inganno. In questo caso ad ingannare il protagonista (e lo spettatore) non sono gli intrighi di potere (Spartan) o abilissimi truffatori (La casa dei giochi), ma una serie di circostanze casuali che lo indurranno a vedere collegamenti che si riveleranno fatalmente inconsistenti. Ma è proprio questo meccanismo induttivo la parte più interessante del copione, perché in esso si innestano le motivazioni del protagonista, che dapprima per eccesso di zelo professionale e successivamente per senso di appartenenza e "di giustizia", commetterà tanti e tali errori che ne causaranno la propria inesorabile sconfitta finale. E questa volta la sconfitta è tanto più amara perché non c'è nessun altro da incolpare a parte se stessi.
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Ancora una volta Mamet mette al centro della narrazione il tema dell'inganno. In questo caso ad ingannare il protagonista (e lo spettatore) non sono gli intrighi di potere (Spartan) o abilissimi truffatori (La casa dei giochi), ma una serie di circostanze casuali che lo indurranno a vedere collegamenti che si riveleranno fatalmente inconsistenti. Ma è proprio questo meccanismo induttivo la parte più interessante del copione, perché in esso si innestano le motivazioni del protagonista, che dapprima per eccesso di zelo professionale e successivamente per senso di appartenenza e "di giustizia", commetterà tanti e tali errori che ne causaranno la propria inesorabile sconfitta finale. E questa volta la sconfitta è tanto più amara perché non c'è nessun altro da incolpare a parte se stessi. E qui torna alla mente una frase chiave di Val Kilmer in Spartan: "è quando si vuole essere utile che si fanno cazzate". Le buone intenzioni determinano a volte fallimenti irrimediabili e dolorosissimi.
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