Lietta Tornabuoni
La Stampa
Eureka, diretto da Aoyama Shinji (38 anni, alto, capelli lunghi sulle spalle e brillanti come giaietto, già autore di cinque film mai visti in Europa), si starebbe a guardarlo anche cinque o sei ore: è un film molto bello, girato in un color seppia chiaro senza ombre e a colori soltanto negli ultimi istanti come ad annunciare una resurrezione, meravigliosamente fotografato da Tamra Masaki, che analizza la superfice di atono malessere con improvvise accensioni violente della vita contemporanea, “Non ti chiedo di vivere, ma ti domando di non morire”. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1838 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 19 Maggio 2000