thecowboy
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domenica 1 gennaio 2012
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la rimozione come critica sociale
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Di fronte a un lavoro di Lynch generalmente tendono a sprecarsi analisi e commenti in senso non-interpretativo, come se la lettura mediata dell'opera dovesse necessariamente prevaricare e sovrapporsi a quella immediata risultando in una sostanziale indicibilità dell'opera stessa. La tentazione - non v'è dubbio - viene quasi spontanea, trattasi in fondo di opera di confine, un frullato di affreschi surrealisti, espressionisti, astrattisti; ma indicibilità contenutistica mediata significa purtroppo, necessariamente, privazione del contenuto primo, sostanziale e non meramente formale, dell'arte in oggetto. Urge allora in senso correttivo una buona iniezione di coraggio, di approccio "totale" alle immagini, e non solo all'immagine.
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Di fronte a un lavoro di Lynch generalmente tendono a sprecarsi analisi e commenti in senso non-interpretativo, come se la lettura mediata dell'opera dovesse necessariamente prevaricare e sovrapporsi a quella immediata risultando in una sostanziale indicibilità dell'opera stessa. La tentazione - non v'è dubbio - viene quasi spontanea, trattasi in fondo di opera di confine, un frullato di affreschi surrealisti, espressionisti, astrattisti; ma indicibilità contenutistica mediata significa purtroppo, necessariamente, privazione del contenuto primo, sostanziale e non meramente formale, dell'arte in oggetto. Urge allora in senso correttivo una buona iniezione di coraggio, di approccio "totale" alle immagini, e non solo all'immagine. Ragionando senza pregiudizi, Eraserhead ha una trama sufficientemente definita e un relativo contenuto sostanziale altrettanto definito, e per coglierli appieno è sufficiente separare i piani di lettura e interpretarne le allegorie. Due gli snodi fondamentali. Punto primo: il feto e l'"uomo della leva" (sorta di Demiurgo, di coscienza cerebrale meccanica) non esistono. Sono la stessa persona, ossia il protagonista: il feto come logos primordiale è generato dalla bocca di Henry (sequenza iniziale), col supporto - appunto - "meccanico" del Demiurgo. Lo si evince chiaramente in scene successive, in particolare quella trasfigurazione di Henry nel feto e quella dell'uccisione del feto stesso: le pustole e il liquido che ne fuoriesce sono gli stessi che troviamo sull'epidermide del Demiurgo; e il feto deforme altro non è che la (propria) proiezione del nevrotico Henry nella società in cui è inserito. La proiezione ha un effetto limitante nella sua esistenza: il feto è un elemento di disturbo in ambito sessuale(piange durante l'atto carnale con la vicina - peraltro meramente onirico come suggerisce lo sprofondamento successivo, destinazione inconscio - e lo schernisce quando ella si accompagna ad un altro uomo), nei rapporti sociali (compagna), nella vita quotidiana(insonnia). Punto secondo: il teatrino contenuto nel radiatore è in concreto l'inconscio del protagonista, e in esso troviamo il suo es (la ragazza sfigurata). Solo lì Henry trova il "paradiso", solo lì la sua nevrosi si placa: tutto è ok, anche il suo essere "feto deforme", c'è un riscatto sessuale (la ragazza che "pesta" gli spermatozoi giganti), fino all'estrema conseguenza della rimozione totale, non di un ricordo bensì del proprio io-cosciente (l'allegoria della testa mozzata e delle gomme per matite: mente che cancella, mente che rimuove). Henry Spencer, intrappolato in una società industriale-capitalistica alienante (il padre della compagna che ha passato la vita a cambiare tubi), chiuso nel proprio antro (la finestra murata, al confine col super-io) laddove fuori vige un individualismo competitivo che porta due soggetti ad aggredirsi fisicamente(unica scena che egli riesce ad osservare dalla finestra), uccide se stesso, la sua raffigurazione sociale, il feto deforme (torna il Demiurgo che aziona le leve, rompe l'asteroide-cervello), per trovare rifugio nell'unico luogo che può fornirglielo: la sua mente, il suo paradiso.
E' una società che genera mostri, nevrosi e alieni, che conduce all'annullamento-appiattimento dell'essere, che porta inesorabilmente a cancellare se stessi e trovare rifugio in un non-luogo. E gli espedienti narrativi e formali di Lynch contribuiscono a rendere questa verità terribilmente... reale.
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pietro
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sabato 7 ottobre 2006
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l'incubo
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Il film ha come tema portante la paura della paternità (e anche della maternità). L'incapacità di accettare un figlio deforme, di dare affetto a chi ti è vicino, fosse anch'esso non deforme. Henry è un uomo malato, il suo figliolo è la incarnazione fisica della sua malattia psichica, egli non potrà far altro che eliminare tale manifestazione, con la speranza di riscattare la propria vita. La bestia avrà la meglio, ed egli non potrà fare altro che rifugiarsi nelle sue fantasie, nel non vivere.
Gli ambienti sono quelli post industriali tanto cari a lynch , completamente disumanizzati, deserti. Lo stesso vale per i personaggi, le situazioni e le relazioni. Una denuncia al vivere moderno, ai luoghi in cui oggi abitiamo, al modo di relazionarci con gli altri.
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Il film ha come tema portante la paura della paternità (e anche della maternità). L'incapacità di accettare un figlio deforme, di dare affetto a chi ti è vicino, fosse anch'esso non deforme. Henry è un uomo malato, il suo figliolo è la incarnazione fisica della sua malattia psichica, egli non potrà far altro che eliminare tale manifestazione, con la speranza di riscattare la propria vita. La bestia avrà la meglio, ed egli non potrà fare altro che rifugiarsi nelle sue fantasie, nel non vivere.
Gli ambienti sono quelli post industriali tanto cari a lynch , completamente disumanizzati, deserti. Lo stesso vale per i personaggi, le situazioni e le relazioni. Una denuncia al vivere moderno, ai luoghi in cui oggi abitiamo, al modo di relazionarci con gli altri.Tutto ciò è naturalmente amplificato fino alla distorsione, ma invita a riflettere.
Il protagonista conserva gli stessi atteggiamenti ed espressioni lungo tutto il film. Superficialmente sembrerebbe asettico, assente a ciò che gli accade intorno. Più profondamente, la sua smorfia è un sommarsi di emozioni che impediscono ad ognuna di essa l'esprimersi. Il prototipo dell'uomo moderno quindi, asettico e distante in apparenza, invaso da turbamenti interni che il film renderà materiali. L'essenza dell'uomo diventa di gomma, da utilizzare e gettare dopo l'uso. Quindi una mente non che ricorda, come normalmente dovrebbe essere, ma che cancella le emozioni, la razionalità, i rapporti per diventare utile solamente alla macchina.
Tutto è dominato dalla macchina: l'incessante suo rumore spezza i dialoghi, il suo estendersi è uniforme in tutti i luoghi (fin dentro le case). E' un mondo lunare, alieno, non + terrestre, con crateri e forme di vita aberranti, la cui essenza è un essere sofferente che maneggia misteriosi meccanismi. La sua collocazione nn è chiara: può essere al centro del pianeta, oppure nella testa del protagonista. Credo che le due cose coincidano, nel senso che il mondo descritto non è nient'altro che il mondo interno, l'incubo, del protagonista.
I personaggi sono pochi, stereotipati e molti di questi mostruosi, irrazionali, assurdi, come i personaggi di qualsiasi incubo. Il luogo di evasione di Henry da tale incubo è grottescamente il suo radiatore, dove vive una ragazza deforme. La sua deformità indica l'incapacità di Henry di concepire un mondo completamente libero dalle brutture della sua mente e di ciò che lo circonda. Un personaggio positivo, in quanto calpesta le paure di Henry ( rappresentate da filiformi esseri), ed è da lei che Henry troverà la pace, dopo essere stato sopraffato dal mostro rormatosi dai resti del piccolo.
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andystat
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domenica 31 gennaio 2010
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un incubo riuscito
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Si dice che Eraserhead abbia avuto una lavorazione travagliata (le riprese si sono susseguite con diverse interruzioni nell'arco di 4 anni), ma come poteva essere altrimenti per un film nel quale nessuna delle regole della “commerciabilità” è rispettata? Piuttosto, stupisce il fatto che il film sia stato infine concluso. Che cos'è Eraserhead? A prima vista, e considerati alcuni dei suoi elementi, potrebbe essere inserito nella categoria dell'horror. In esso è presente uno dei mostri più inquietanti che siano mai stati partoriti dall'incubo di un visionario: il bimbo deforme infine ucciso nella maniera più truculenta e splatter, che solo la fotografia in bianco e nero riesce in qualche modo ad attenuare.
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Si dice che Eraserhead abbia avuto una lavorazione travagliata (le riprese si sono susseguite con diverse interruzioni nell'arco di 4 anni), ma come poteva essere altrimenti per un film nel quale nessuna delle regole della “commerciabilità” è rispettata? Piuttosto, stupisce il fatto che il film sia stato infine concluso. Che cos'è Eraserhead? A prima vista, e considerati alcuni dei suoi elementi, potrebbe essere inserito nella categoria dell'horror. In esso è presente uno dei mostri più inquietanti che siano mai stati partoriti dall'incubo di un visionario: il bimbo deforme infine ucciso nella maniera più truculenta e splatter, che solo la fotografia in bianco e nero riesce in qualche modo ad attenuare.
L'horror però, anche quello d'autore (pensiamo a Shining o Rosemary's Baby) segue degli stilemi codificati. Nell'horror il bene e il male si fronteggiano sempre, pur con esiti incerti. L'horror è un genere classico in quanto l'eroe vince o è sconfitto, ma segue una serie di peripezie facilmente scandibili e individuabili. Eraserhead non è un horror. Qui non abbiamo eroi o antieroi, non abbiamo lotte tra bene e male, nessun fine o scopo da raggiungere superando ostacoli e peripezie. Eraserhead è semplicemente l'incarnazione di un incubo, in cui ogni cosa è apparentemente al suo posto (almeno per ciò che riguarda i ruoli) ma inspiegabilmente straniante, inquietante, disturbante.
In Lynch lo stile è tutto. La rappresentazione di un ambiente squallido, desolato, vero e allo stesso tempo come filtrato dagli occhi dell'incubo, in questo film gioca un ruolo decisivo. Poi in certi momenti pare che anche questo cordone ombelicale che ci tiene legati alla realtà si spezzi, e Lynch riesce a costruire, con i mezzi del talentuoso artigiano, delle immagini così sorprendenti, surreali e inconsuete, che nemmeno le più sofisticate tecniche digitali del cinema di oggi possono sognarsi.
Il film è infarcito di siparietti che, rispetto alla già barcollante normalità del piano della “trama”, spingono ancora più all'estremo l'elemento perturbante: la visione iniziale di una sorta di operaio che manovra delle leve in un pianeta arido e distante; una donna dalle guance deformi che vive in un mondo parallelo dietro il termosifone di Henry e si produce in esibizioni canore non certo rassicuranti; una sorta di incubo nell'incubo, in cui Henry viene ucciso e la sua testa usata per costruire matite, di quelle con una gomma per cancellare sulla cima.
Che cosa significa tutto questo? Ha un senso cercare ad ogni costo di trovarvi un senso? Se per senso si vuole intendere un significato compiuto la risposta è no. Il senso del film è l'angoscia nella quale ci pone, grazie alla rappresentazione di un mondo che è indubbiamente il nostro, in cui il perturbante viene non dall'aldilà ma da noi stessi, perché è il nostro mondo stesso, all'apparenza così coerente e preciso, ad essere privo di significato. Lynch non fa altro che ricordarci con i suoi film e con somma maestria questa semplice verità.
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piernelweb
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sabato 24 marzo 2007
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orrori soggettivi
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Agghiacciante incubo visionario con il quale Lynch fece il suo esordio nel mondo del cinema. In un bianco e nero degradante, la storia di un minorato mentale che diviene padre (senza desiderarlo) di una creatura mostruosa della quale diverrà, a seguito della fuga della madre, l'unico responsabile. Sospeso tra il macabro grottesco e l'onirico delirante, Eraserhead è un inquietante viaggio nei meandri di una psiche malata, infarcito di simbolismi e di complesse sequenze metaforiche a più chiavi di lettura. La sua forza devastante sta nella capacità di stanare pensieri oscuri e insostenibili. Il suo completo pessimismo e distacco dal mondo reale può tuttavia precludere il coinvolgimento dello spettatore: come l'ultimo INLAND EMPIRE, il film è principalmente un'esperienza soggettiva lecitamente condivisibile o meno.
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Agghiacciante incubo visionario con il quale Lynch fece il suo esordio nel mondo del cinema. In un bianco e nero degradante, la storia di un minorato mentale che diviene padre (senza desiderarlo) di una creatura mostruosa della quale diverrà, a seguito della fuga della madre, l'unico responsabile. Sospeso tra il macabro grottesco e l'onirico delirante, Eraserhead è un inquietante viaggio nei meandri di una psiche malata, infarcito di simbolismi e di complesse sequenze metaforiche a più chiavi di lettura. La sua forza devastante sta nella capacità di stanare pensieri oscuri e insostenibili. Il suo completo pessimismo e distacco dal mondo reale può tuttavia precludere il coinvolgimento dello spettatore: come l'ultimo INLAND EMPIRE, il film è principalmente un'esperienza soggettiva lecitamente condivisibile o meno. In quest'ottica non si può parlare di capolavoro assoluto.
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il cinefilo
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lunedì 18 aprile 2011
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un vero incubo a occhi aperti
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ERASERHEAD è qualcosa di inspiegabile...qualcosa di cui si può comprendere la portata orrorifica fin dall'inizio...già dall'uso del sonoro e del modo in cui viene sfruttato dall'inizio alla fine...non esiste una spiegazione razionale per un film del genere...esistono solamente delle immagini che sono quelle concepite e mostrate da David Lynch e che si susseguono con le cadenze di un incubo...perchè eraserhead è un incubo...un incubo a occhi aperti per lo spettatore.
Non esiste,a quanto sembra,alcuna linea di demarcazione tra quella che dovrebbe essere la realtà materiale e l'inconscio di coloro che abitano in quella realtà e proprio per questo motivo la razionalità che dovrebbe circondare ogni cosa è pressochè inesistente e ciò che inevitabilmente emerge si può tranquillamente riassumere in una sola parola:delirio.
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ERASERHEAD è qualcosa di inspiegabile...qualcosa di cui si può comprendere la portata orrorifica fin dall'inizio...già dall'uso del sonoro e del modo in cui viene sfruttato dall'inizio alla fine...non esiste una spiegazione razionale per un film del genere...esistono solamente delle immagini che sono quelle concepite e mostrate da David Lynch e che si susseguono con le cadenze di un incubo...perchè eraserhead è un incubo...un incubo a occhi aperti per lo spettatore.
Non esiste,a quanto sembra,alcuna linea di demarcazione tra quella che dovrebbe essere la realtà materiale e l'inconscio di coloro che abitano in quella realtà e proprio per questo motivo la razionalità che dovrebbe circondare ogni cosa è pressochè inesistente e ciò che inevitabilmente emerge si può tranquillamente riassumere in una sola parola:delirio.
La bambina deforme che canta stritolando dei"vermi"con la scarpetta,il piccolo mostruoso"neonato",la testa del padre che finisce per essere trasformata in"cancellini"per le matite(difficile non pensare che il titolo"la mente che cancella"possa non riferirsi direttamente anche,ma non solo,a quell'immagine orrenda)fanno parte di quest'allucinante delirio che,comunque,sarebbe riduttivo classificare semplicemente come"degno di un film horror"...ma qualunque altra spiegazione non servirebbe in quanto eraserhead,per la sua stessa natura,non è un film da analizzare...ma da vedere e basta.
NOTA:la visione necessita di una buona preparazione psicologica.
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iosonoleggenda691
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domenica 12 settembre 2010
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interpretazione del capolavoro di lynch
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Il film è incentrato sui meccanismi e le paure della maternità sin dalle prime sequenze della pellicola mostrano un tizio che aziona le leve che danno vita ad una sorta di inseminazione con "lo spermatozoo che viene gettato nell' ovulo"
A cena Il pollo quando viene colpito dal coltello inizia a muovere le gambe mimando un coito e inizia a sanguinare (una sverginazione) anche
quando mary prende la valigia per tornare a casa da quelle botte sul letto dove sta henry (mimando un coito a parer mio) quasi a rivendicare il fatto che lui l' abbia inseminata appesantendo il fatto della leggerezza con cui i giovani pratichino il sesso e alcune volte si compromettino per sempre il futuro. IL fatto che il bimbo pianga ogni volta che il padre stia per uscire di casa inidica cosa vuol dire davvero fare un figlio e dedicarli notte e giorno.
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Il film è incentrato sui meccanismi e le paure della maternità sin dalle prime sequenze della pellicola mostrano un tizio che aziona le leve che danno vita ad una sorta di inseminazione con "lo spermatozoo che viene gettato nell' ovulo"
A cena Il pollo quando viene colpito dal coltello inizia a muovere le gambe mimando un coito e inizia a sanguinare (una sverginazione) anche
quando mary prende la valigia per tornare a casa da quelle botte sul letto dove sta henry (mimando un coito a parer mio) quasi a rivendicare il fatto che lui l' abbia inseminata appesantendo il fatto della leggerezza con cui i giovani pratichino il sesso e alcune volte si compromettino per sempre il futuro. IL fatto che il bimbo pianga ogni volta che il padre stia per uscire di casa inidica cosa vuol dire davvero fare un figlio e dedicarli notte e giorno. Dopodiche nel film appare evidente la difficoltà di accettare un figlio deforme e la paura di averne altri credo ke la donna nel termosifone stia ad indicare una donna malata-sterile e quindi un desiderio di henry.
Forse quell affare che tova nella scatola indica il desiderio di voltare pagina che ad un certo punto prende vita ed henry ne viene risucchiato, poi si ritroverà nella stessa stanza senza la moglie e fara sesso con la vicina di casa. La sequanza della gomma per cancellare sta all illusione di poter cancellare il passato o il presente. La bella donna dopo aver scoperto che henry ha un figlio deforme lo vede come un uomo dal seme malato per cui lo scarica, allora lui se la prende con il figlio e dopo averlo ucciso corona il suo sogno di sterilità evidente sia dalle leve che si inceppano e sia dall' abbraccio finale con la storpia....Ovviamente la trama del film è tutta una metafora e non segue un tempo logico, quello che vediamo è solo una interpretazione del regista delle complicazioni, delle paure della maternità, del diverso e di una vita senza uscite (vedi muri alle finestre).
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lerbaster
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martedì 13 dicembre 2011
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il primo incubo di lynch
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Originale, onirico, simbolico, inquitante, enigmatico, impenetrabile... A questo film potremmo associare moltissimi aggettivi, però personalmente non riuscirei a definirlo capolavoro, in quanto per esser tale dovrebbe avere un consenso ampio sia tra il pubblico sia tra la critica e questo film sembra soddisfare soltanto questi ultimi. Ma partiamo dall'inizio quando nel 1977 esce questo primo film del regista David Linch, il quale ci mise 5 anni per completare la pellicola non tanto per la volontà di ottenere un prodotto finale perfetto, piuttosto per la mancanza di fondi(il budget iniziale era solo di 10.000 $, un decimo rispetto a quello che sarà il costo effettivo del film). L'incipit della storia è la scoperta del protagonista(Henry), un minorato mentale, di aver avuto un figlio malforme dalla sua fidanzata epilettica.
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Originale, onirico, simbolico, inquitante, enigmatico, impenetrabile... A questo film potremmo associare moltissimi aggettivi, però personalmente non riuscirei a definirlo capolavoro, in quanto per esser tale dovrebbe avere un consenso ampio sia tra il pubblico sia tra la critica e questo film sembra soddisfare soltanto questi ultimi. Ma partiamo dall'inizio quando nel 1977 esce questo primo film del regista David Linch, il quale ci mise 5 anni per completare la pellicola non tanto per la volontà di ottenere un prodotto finale perfetto, piuttosto per la mancanza di fondi(il budget iniziale era solo di 10.000 $, un decimo rispetto a quello che sarà il costo effettivo del film). L'incipit della storia è la scoperta del protagonista(Henry), un minorato mentale, di aver avuto un figlio malforme dalla sua fidanzata epilettica. La trama (se così la possiamo definire) si sviluppa in maniera non lineare in un susseguirsi di sequenze reali e oniriche, al punto da non saper quasi più distinguere l'una dall'altra. L'unica cosa veramente chiara nel film è il rifiuto da parte del padre (anche della madre) di un figlio mostruoso, il resto è puro simbolismo: ogni sequenza sembrerebbe fine a se stessa, ma segue una sua logica che lo spettatore dovrebbe trovare. In sostanza il film è uno puro gioco intellettuale, che solo pochi gradiscono e molti (come il sottoscritto) annoia. Nonostante tutto il film merita di essere visto, sia per l'originalità sia per la capacità del regista di rendere il film una pura rappresentazione di un sogno, sensato quando lo viviamo durante il sonno e inconprensibile ripensandoci al risveglio.
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fedeleto
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giovedì 25 marzo 2010
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il lynch che cancella
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La mente e' uno strumento interessante e concettualmente imposibile da definire per via dei misteri che ancora circondano l'agire celebrale che pone mutevoli dubbi a riguardo.Il film in questione affronta piu' o meno il problema della concezione mentale ormai superata dal principio ontologico ma conducibile solo al mistero che la avvolge e che la tormenta.In questa pellicola diretta da un regista di nome david lynch ,(ricordiamo che e' il suo primo lungometraggio) assistiamo alla vicenda di un uomo che si ritrova ad essere padre di una creatura malforme e da quel momento la sua vita cambia,tra sogni e realta' si ritrovera' in assurde e inconcepibili situazioni che lo portano in un mondo totalemente fatto di oscuri presagi quali appunto quelli della mente.
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La mente e' uno strumento interessante e concettualmente imposibile da definire per via dei misteri che ancora circondano l'agire celebrale che pone mutevoli dubbi a riguardo.Il film in questione affronta piu' o meno il problema della concezione mentale ormai superata dal principio ontologico ma conducibile solo al mistero che la avvolge e che la tormenta.In questa pellicola diretta da un regista di nome david lynch ,(ricordiamo che e' il suo primo lungometraggio) assistiamo alla vicenda di un uomo che si ritrova ad essere padre di una creatura malforme e da quel momento la sua vita cambia,tra sogni e realta' si ritrovera' in assurde e inconcepibili situazioni che lo portano in un mondo totalemente fatto di oscuri presagi quali appunto quelli della mente.lynch sceglie la strada surrelaista per raccontare una storia dove il pernpo centrale e' la mente che ricomincia a vivere in abissi tormentati,e la storia prende vita in maniera dinamica dell'azione ma statica nella dimensione che la circonda.il personaggio degno di lode nella parte di un uomo potremmo dire minorato psichicamente,si ritrova a dover essere padre per via del rapporto sessuale avuto con la donna,tale azione e' meccanica,dunque alla fine del film uscira' da questo incubo uccidendo il bambino ed ogni cosa ricominciera' e verra' cancellata ma l'abisso dell'inconscio crede che la fine sia reale.tale illusione come tutti sappiamo recensisce una vera discussione sistematica che possa esaudire le aspettative dello spettatore ma lynch sa come muoversi pone dubbi e domande non consentendo razionalmente una risposta,e tutto cio' porta alla dimensione onirica che possa risiedere la verita' nel prorpio inconcio non e' escluso ,ma altrettanto vero e' che ogni cosa vada da una parte e non la si possa cambiare se non con la cancellazione.Tale azione e' meccanica dettata dalla coscienza che si ha dove il momento caduco dell'essere si disintegra nella totale incomprensione del'esistenza.Il personaggio appunto non e' che una marionetta nella mani della prorpia mente ove nasce il significato di eraserhead.
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odisseus
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martedì 1 marzo 2016
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cancella la mente se vuoi arrivare in paradiso!
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Il film effettivamente non ha trama e a breve, vi spiegherò il perchè(o cercherò!). Ma è forse la vera Arte un qualcosa che necessita di logicità? Vedi le Demoiselles de Avignon! Vedi il cinema di Bunuel! E questo Film non fa che trasmettere sensazioni FONDAMENTALI per il concetto che contribuiscono a delineare. Un fastidioso rumore di macchinari accompagna le immagini di uno strampalato operaio che partorisce dalla bocca un pensiero, o forse un alieno, o forse la sua anima. Non è dato saperlo sin da ora. La colonna sonora è minimale (nei sogni, ci sono suoni?!) e spiacevole, come spiacevole può risultare Arancia meccanica [Kubrick faceva vedere spesso questo film, che è tra i suoi preferiti, agli attori di Shining per trasmettere inquietudine!].
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Il film effettivamente non ha trama e a breve, vi spiegherò il perchè(o cercherò!). Ma è forse la vera Arte un qualcosa che necessita di logicità? Vedi le Demoiselles de Avignon! Vedi il cinema di Bunuel! E questo Film non fa che trasmettere sensazioni FONDAMENTALI per il concetto che contribuiscono a delineare. Un fastidioso rumore di macchinari accompagna le immagini di uno strampalato operaio che partorisce dalla bocca un pensiero, o forse un alieno, o forse la sua anima. Non è dato saperlo sin da ora. La colonna sonora è minimale (nei sogni, ci sono suoni?!) e spiacevole, come spiacevole può risultare Arancia meccanica [Kubrick faceva vedere spesso questo film, che è tra i suoi preferiti, agli attori di Shining per trasmettere inquietudine!]. In un mondo parallelo, c'è un uomo aziona delle leve, forse colui che gestisce l'incastrarsi delle insensate vite che popolano il film e la nostra realtà? Il substrato di tale film è la società odierna, con le sue fabbriche rumorose, col deserto dei sentimenti e qualche superstite. Infatti compare un uomo con arti inferiori alterati poichè montava tubi tutto il giorno; la frenesia della società del consumo che toglie voce alla nonna, la relega in cucina come una attonita spettatrice; la madre bacia il futuro sposo della figlia, alla quale la cosa non desta granchè ribrezzo. Ma il film si incentra sulla stanza del protagonista, dove accudirà il suo neonato, più mostro che bimbo.In questa stanza, spoglia, c'è una finestra murata ed un radiatore: spesso il protagonista osserva la finestra ma il suo sguardo speranzoso si scaglia contro la parete e vi muore. Non vi è spazio per i colori(v. Tempi moderni), libertà e fantasia. Unico momento di sfogo, è cio che si cela dietro il radiatore: una donna brutta e barbuta che canta con voce a tratti rassicurante e angosciante "In heaven everything is fine".Tutto il film è giocato in un'atmosfera onirica(v.8e1/2), dove per l'appunto non vi deve essere una trama logica e coerente, ma destrutturata e irrazionale. la finestra murata potrebbe rappresentare il Super Io che frena il protagonista; il sipario al di là del radiatore potrebbe essere il suo Es, l'inconscio. In questa dicotomia vive il protagonista, alla prese con un neonato mostruoso. Il neonato,(v. "Rosemary's Baby" di Polanski)potrebbe essere l'anima imbruttita e impoverita dei moderni operai; o il frutto della società moderna che vive dentro di noi e ci consuma. Ma quel che più importa, è che questo essere, desti ripugnanza nello spettatore: dobbiamo provare ribrezzo per questo essere, in vista di ciò che esso rappresenta. Lynch vuole spiattellarci in maniera cruda, ciò che portiamo in noi. Ed Henry, il protagonista, spinto dalla curiosità di osservare questo essere, ne taglia le fasce che lo avvolgono: questo momento rappresenta il momento di crescita di Henry poichè egli ha consapevolizzato questo male che si porta dentro, e decide di conoscerlo, scrutarne le più intime profondità. Peccato che in questo tentativo, il mostro invece di morire, si ingigantisca e gli si ritorca contro. O forse, in questo momento egli ne riceve l'illuminazione, ne osserva la sua reale grandezza, e se ne allontana finalmente, tant'è che l'uomo che manovra le leve non riesce più a muoverle e perisce. E il film si chiude con un flash bianco, ed Henry che abbraccia la donna del radiatore, come se in quel paradiso che lei gli cantava, ci fossero arrivati realmente.
Un sorta di cammino interiore, a cui Lynch ci invita tutti!
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reservoir dogs
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martedì 22 marzo 2011
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i grandi pesci di lynch
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Il giovane Harry (Nance), un minorato mentale e la sua compagnia epilettica (Stewart) danno alla luce un figlio dalle mostruose sembianze.
Harry decide comunque di allevare il figlio anche se la compagna torna a vivere dai propri genitori; il ruolo di padre non sarà facile.
Quello di Harry è un viaggio onirico tempestato di teatrini e orribili spermatozoi fluttuanti, viaggio quasi privo di ogni filo logico se non quello della paura della mostruosità insita nell'uomo; Lynch ci serve l'antipasto di quello che sarà il suo cinema : allucinatorio, fondato su idee pescate come grandi pesci "In acque profonde", idee talvolta prive di spiegazioni che si abbandono completamente alla loro suggestione visiva.
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Il giovane Harry (Nance), un minorato mentale e la sua compagnia epilettica (Stewart) danno alla luce un figlio dalle mostruose sembianze.
Harry decide comunque di allevare il figlio anche se la compagna torna a vivere dai propri genitori; il ruolo di padre non sarà facile.
Quello di Harry è un viaggio onirico tempestato di teatrini e orribili spermatozoi fluttuanti, viaggio quasi privo di ogni filo logico se non quello della paura della mostruosità insita nell'uomo; Lynch ci serve l'antipasto di quello che sarà il suo cinema : allucinatorio, fondato su idee pescate come grandi pesci "In acque profonde", idee talvolta prive di spiegazioni che si abbandono completamente alla loro suggestione visiva.
L'inquietudine e l'angoscia dell'emulsione risiede nella dilatazione dei tempi d'inquadratura nel connubio fra un tetro nero e un anemico bianco.
Non è il sonno della ragione che genera mostri bensì la mente disturbata di un padre che trova rifugio in un macabro ed onirico immaginario.
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