alesya
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domenica 27 giugno 2010
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la purezza della natura contro un mondo artefatto
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“C’è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine.” (Miranda)
Peter Weir è un regista che ha sempre saputo regalarci grandi emozioni , anche se fra i suoi numerosi successi , da ” the Truman Show” a “Master & Commander”, da “The witness” a “Green card”, certamente il suo più importante gioiello è a ragione considerato ”L’ attimo fuggente “: è un peccato però che pochi ricordino il suo primo grande capolavoro, ”Picnic ad Hanging Rock”, la pellicola che ha finalmente fatto conoscere il suo grande talento fuori dai confini della terra d’Australia.
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“C’è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine.” (Miranda)
Peter Weir è un regista che ha sempre saputo regalarci grandi emozioni , anche se fra i suoi numerosi successi , da ” the Truman Show” a “Master & Commander”, da “The witness” a “Green card”, certamente il suo più importante gioiello è a ragione considerato ”L’ attimo fuggente “: è un peccato però che pochi ricordino il suo primo grande capolavoro, ”Picnic ad Hanging Rock”, la pellicola che ha finalmente fatto conoscere il suo grande talento fuori dai confini della terra d’Australia. Tratto da un romanzo di Joan Lindsay, girato con basso budget e attori prevalentemente sconosciuti, il film vive del fascino misterioso di questa terra , delle sue montagne sconosciute, serpenti e animali velenosi, un incanto che profuma di una libertà incredibilmente attraente ; altrettanto magnetiche e fatali sono le giovani collegiali Marion, Irma e la splendida Miranda (è bella come la Venere di Botticelli, dirà la sua insegnante), troppo pure per essere lasciate in un mondo falso e ipocrita che cela dietro le buone maniere malvagità e avarizia, troppo perfette ed eteree per restare a vivere una vita di prigionia intrappolate nei loro corsetti: la natura le richiama, le vuole con sé perchè si uniscano alla perfezione del creato e le ragazze non possono fare altro che seguire il loro destino su per la montagna , accompagnate dalla loro insegnante Miss McCraw, anche lei dotata di qualità che non possono e non devono essere deturpate dalla crudeltà del mondo. la loro sorte sembra dunque essere segnata fino a quando il giovane Michael , che aveva scorto solo per pochi attimi prima della scomparsa il volto di Miranda ed era rimasto folgorato dalla sua bellezza , non inizia una disperata ricerca che lo condurrà fino in cima alla montagna , quasi per strapparla via a quella natura gelosa che l’aveva voluta per sé : riuscirà soltanto a ritrovare Irma, che non ricordando nulla dei giorni trascorsi e del destino delle sue amiche, portata via con violenza da quella roccia che l’aveva accolta , sarà reintrodotta di nuovo nel microcosmo artefatto del collegio vittoriano, dove le compagne non potranno fare altro che tormentarla e schermirla , ansiose di risposte che la ragazza non potrà o non vorrà rivelare . La fragile Sara , compagna di collegio innamorata di Miranda , sarebbe forse stata destinata a seguire la sua amata su per la montagna se la direttrice del collegio Miss Appleyard non le avesse impedito di andare al picnic: chiamata con altrettanta insistenza, solo con una terribile morte potrà compiere il suo destino . L ‘ avara direttrice , divorata dalle colpe e dai rimorsi per le sue azioni , cerca quindi asilo fra le braccia della montagna che però non accetta creature impure e scellerate , facendola cadere rovinosamente giù per un dirupo : la spiegazione degli avvenimenti resterà per sempre avvolta nel più fitto mistero . I paesaggi mozzafiato resi attraverso repentini e magnetici movimenti di camera, la musica trascinante e suggestiva , le misteriose atmosfere incapaci di arrivare a una risoluzione ma per questo ancora più accattivanti, rendono “Picnic ad Hanging Rock ” un’opera inquietante e complessa, capace di prestarsi a innumerevoli chiavi di lettura e soluzioni che lo spettatore potrà divertirsi a immaginare , ma che vedranno in ogni caso l ‘ impervia e impenetrabile roccia , selvaggia , misteriosa , brutale e tentatrice come solo la natura sa essere , protagonista assoluta.
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(di no_data)
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sickboy
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giovedì 26 marzo 2009
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mystic mountain
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Folgorante esordio di uno dei registi più talentuosi degli ultimi anni. Dal romanzo di Joan Lindsay, la drammatica vicenda della scomparsa di alcune collegiali sulle rocce di Hanging Rock , formazione rocciosa di orgine vulcanica nel cuore dell'Australia, durante un pic nic ricreativo. Episodio destinato ad innescare un micidiale sconvolgimento di animi ed equilibri non solo all'interno del corpo collegiale, ma anche negli abitanti della zona.
Già da questo esordio, Weir mette in luce le sue caratteristiche di regista anticonvenzionale, girando uno di quei film di difficile classificazione nell'ambito del panorama cinematografico. Un film che raggiunge un'ampio spettro emozionale, che spazia dal drammatico al sociale, dal mistico alla più profonda inquietudine, in una miscela di sensazioni che penetra dentro e non si dimentica, capace di trascinare lo spettatore in un vortice di suggestioni visive e sonore di rara efficacia.
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Folgorante esordio di uno dei registi più talentuosi degli ultimi anni. Dal romanzo di Joan Lindsay, la drammatica vicenda della scomparsa di alcune collegiali sulle rocce di Hanging Rock , formazione rocciosa di orgine vulcanica nel cuore dell'Australia, durante un pic nic ricreativo. Episodio destinato ad innescare un micidiale sconvolgimento di animi ed equilibri non solo all'interno del corpo collegiale, ma anche negli abitanti della zona.
Già da questo esordio, Weir mette in luce le sue caratteristiche di regista anticonvenzionale, girando uno di quei film di difficile classificazione nell'ambito del panorama cinematografico. Un film che raggiunge un'ampio spettro emozionale, che spazia dal drammatico al sociale, dal mistico alla più profonda inquietudine, in una miscela di sensazioni che penetra dentro e non si dimentica, capace di trascinare lo spettatore in un vortice di suggestioni visive e sonore di rara efficacia. Un cast praticamente perfetto, dai ruoli principali a quelli secondari, una colonna sonora straordinariamente evocativa (che è ormai storia), un'eleganza visiva coinvolgente, un'ambientazione fascinosa in cui la natura è la protagonista assoluta, madre protettiva e minacciosa allo stesso tempo, tesoriera di immensa bellezza ma anche di misteri, che influenza e interagisce con la vita degli uomini. Un film condotto con mano decisamente sapiente e animo ispirato, che si prende i suoi tempi e le sue sospensioni, facendo viaggiare lo spettatore attraverso quel luogo della terra dove ancora oggi si vive in un'altro tempo. Un cult... e in quanto tale, da vedere e rivedere.
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piernelweb
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martedì 4 dicembre 2007
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ingoiate dalla natura
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Da un romanzo australiano di pura finzione, il film che rese subito celebre il regista Peter Weir. A tutt'oggi ancora giustamente considerato fra i suoi migliori lavori. E' la storia della scomparsa di tre giovani collegiali sulle pendici della collina di Hanging Rock, un mistero inspiegabile e irrisolto attorno al quale Weir filosefeggia dando ampio respiro all'ambiguo e incompiuto rapporto fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda. La splendida fotografia e l'ottima colonna sonora accrescono il senso di smarrimento dello spettatore di fronte alla diversità delle protagoniste; creature che sembrano aver maturato una coscienza che le pone come elemento integrante della natura al punto da venir ingoiate da essa.
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Da un romanzo australiano di pura finzione, il film che rese subito celebre il regista Peter Weir. A tutt'oggi ancora giustamente considerato fra i suoi migliori lavori. E' la storia della scomparsa di tre giovani collegiali sulle pendici della collina di Hanging Rock, un mistero inspiegabile e irrisolto attorno al quale Weir filosefeggia dando ampio respiro all'ambiguo e incompiuto rapporto fra l'uomo e l'ambiente che lo circonda. La splendida fotografia e l'ottima colonna sonora accrescono il senso di smarrimento dello spettatore di fronte alla diversità delle protagoniste; creature che sembrano aver maturato una coscienza che le pone come elemento integrante della natura al punto da venir ingoiate da essa. E in questo incedere incerto e affascinante, si assiste alle vane ricerche della piccola comunità, che nonostante disponga di instancabili risorse, è metaforicamnte tagliata fuori, come chi guarda, da un mondo per il quale non ha più rispetto. L'istituttrice Miss Appleyard, dovrà fare i conti, drammaticamente, con il suo maniacale attaccamento ai beni materiali.
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ricky
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mercoledì 14 febbraio 2007
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temporale di emozioni
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Quant'è strano il cinema. Ci sono registi che, nati cresciuti e formatisi al di fuori della Mecca del cinema (Hollywood), sfornano prodotti di alta qualità che conquistano molto spesso le platee internazionali. Giunti ai piedi del luogo più celebre del mondo per la settima arte acquistano maggiore consapevolezza artistica ed economica, ma non di rado abbandonano in terra natia la creatività e l'originalità che hanno permesso loro di fare il grande passo. Peter Weir rimane uno dei pochi autori che sia a casa sua in Australia che ad Hollywood, ha saputo intraprendere progetti mai banali, dall'appetitosa trama per gli squali del denaro che abitano quel posto magico sulle colline di Los Angeles.
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Quant'è strano il cinema. Ci sono registi che, nati cresciuti e formatisi al di fuori della Mecca del cinema (Hollywood), sfornano prodotti di alta qualità che conquistano molto spesso le platee internazionali. Giunti ai piedi del luogo più celebre del mondo per la settima arte acquistano maggiore consapevolezza artistica ed economica, ma non di rado abbandonano in terra natia la creatività e l'originalità che hanno permesso loro di fare il grande passo. Peter Weir rimane uno dei pochi autori che sia a casa sua in Australia che ad Hollywood, ha saputo intraprendere progetti mai banali, dall'appetitosa trama per gli squali del denaro che abitano quel posto magico sulle colline di Los Angeles. Oltre trent'anni fa il regista de L'attimo fuggente ci ha regalato questo gioiello di film realizzato con pochi soldi e attori sconosciuti. Il rovescio della medaglia è una misteriosa (ancora oggi) storia vera, narrata con poesia in cui le leggiadre immagini ci infondono un senso di morte e di vita miracolosa insieme.
La selvaggia Australia fa da sfondo al film che è un non dichiarato omaggio alla pittura impressionista di Monet e Degas grazie alla fotografia coloratissima, mentre quel sublime flauto accompagna le scene con una potenza drammaturgica da rivelarsi uno strumento in più per Weir per colpire nel segno. Se ci attestiamo alla sua sinossi, Pic nic a Hanging Rock avrebbe le carte in regola per essere definito nel cinema attuale un thriller parapsicologico o paranormale: ma Weir va oltre, decisamente e coraggiosamente. Gli amori, i conti col passato dell'intransigente direttrice, crocevia della storia, gli sguardi ingenui e mistici di alcune ragazze hanno valenze semantiche paritarie tanto quanto il (non)finale. La leggerezza di Weir è in ogni immagine.
La voce fuori campo nel finale ci invita a riflettere: il viaggio a Hanging Rock ci conduce verso l'ignoto inquietante o l'ignoto sognante? Certamente raggiunge il luogo ove albergano le più forti emozioni.
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akira
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venerdì 8 maggio 2009
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meraviglioso
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Mi piace moltissimo questo film diretto dal grande Peter Weir.
La natura e la cultura in contrasto tra di loro (con vittoria della prima), in uno scenario straordinario, tutto australiano, tutto ripreso da ogni angolazione e accompagnato dall'insistente, storico, meraviglioso e languido motivo su flauto di pan di Gheorghe Zamfir, dando inquietudine, angoscia, mistero, carisma e effetto all'opera Weiriana per eccellenza dopo L'attimo fuggente.
Sugli attori non ho da spendere parole: Da Anne Lambert a Helen Morse(che eleganza!) a Rachel Roberts fino a Dominic Guard, la storia del più grande e inquietante mistero della storia si snoda sulle misteriose e drammatiche interpretazioni dei perfetti attori protagonisti e non.
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Mi piace moltissimo questo film diretto dal grande Peter Weir.
La natura e la cultura in contrasto tra di loro (con vittoria della prima), in uno scenario straordinario, tutto australiano, tutto ripreso da ogni angolazione e accompagnato dall'insistente, storico, meraviglioso e languido motivo su flauto di pan di Gheorghe Zamfir, dando inquietudine, angoscia, mistero, carisma e effetto all'opera Weiriana per eccellenza dopo L'attimo fuggente.
Sugli attori non ho da spendere parole: Da Anne Lambert a Helen Morse(che eleganza!) a Rachel Roberts fino a Dominic Guard, la storia del più grande e inquietante mistero della storia si snoda sulle misteriose e drammatiche interpretazioni dei perfetti attori protagonisti e non.
Capolavoro. Consigliatissimo.
PS: Non guardatelo di notte! Fa più paura di un vero e proprio film horror!
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fedeleto
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sabato 28 gennaio 2012
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la vita e' solo un sogno nel sogno...
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Sulle montagne dell'Hanging Rock,il giorno di san valentino del 1900,scomparvero una donna e tre ragazze misteriosamente ,ne venne ritrovata solo una ,ma non seppe spiegare cosa successe in quel terribile giorno e cosa vide.La tragedia di Hanging Rock immersa nel mistero e in sospeso tra leggenda e realta',e' un romanzio di joan lindsay,che racconta questo esoterico mistero.Peter Weir dopo l'ottimo esordio di LE MACCHINE CHE DITRUSSERO PARIGI,si cimenta in questa storia affascinante e ambigua che nasconde probabilmente qualcosa di terribile.La storia incomincia con la voce di Miranda che dice LA VITA E' SOLO UN SOGNO NEL SOGNO e le ragazze di un colleggio che il giorno di San Valentino si alzano per andare a fare un picnic ad Hanging Rock ,delle montagne rocciose antichissime.
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Sulle montagne dell'Hanging Rock,il giorno di san valentino del 1900,scomparvero una donna e tre ragazze misteriosamente ,ne venne ritrovata solo una ,ma non seppe spiegare cosa successe in quel terribile giorno e cosa vide.La tragedia di Hanging Rock immersa nel mistero e in sospeso tra leggenda e realta',e' un romanzio di joan lindsay,che racconta questo esoterico mistero.Peter Weir dopo l'ottimo esordio di LE MACCHINE CHE DITRUSSERO PARIGI,si cimenta in questa storia affascinante e ambigua che nasconde probabilmente qualcosa di terribile.La storia incomincia con la voce di Miranda che dice LA VITA E' SOLO UN SOGNO NEL SOGNO e le ragazze di un colleggio che il giorno di San Valentino si alzano per andare a fare un picnic ad Hanging Rock ,delle montagne rocciose antichissime.Fin dal primo momento la luce che attraversa la stanza delle ragazze e' un chiaro esempio di come la luce e dunque la chiarezza e il candore dell'anima sia oscurato da un colleggio dove una direttrice severa impone una rigidita' snervante per le povere ragazze.Le ragazze andando ad Hanging Rock entreranno grazie a Miranda che apre il cancello e solo li' infatti in quell'azione c'e' una ripresa eccezionale ovvero Weir sovrappone all'immagine di Miranda degli uccelli che volano liberi proprio come ora e' il suo spirito .Da quel momento la storia prende vita e si ferma nel tempo ma non nell'emozione,infatti ad Hanging Rock durante il picnic inspiegabilmente l'orologio sia della professoressa che del cocchiere si ferma ,ora il tempo non esiste e ogni azione non possiamo stabilire se va' a rilento o veloce.Ma Miranda insieme a tre sue amiche chiede il permesso per salire e vedere da vicino le rocce di Hanging Rock,il permesso e' accordato e dunque incominciano questa salita e allo stesso tempo scoperta di questo luogo incantato.Salendo gradualmente le ragazze sentono spesso il desiderio di addormentarsi cosa che accade tre volte(il sogno nel sogno) dopodiche' tra le immagini di Weir che ci mescola con un ottimo effetto le facce delle ragazze che si confondono quasi a formare un'unica persona e' da antologia.Ma solo dopo quando sentono quella spinta irrefrenabile a salire e la loro compagna si spaventa allora si scatena qualcosa ,un episodio a noi sconosciuto ma sicuramente terribile e scioccante per la povera ragazza che fugge urlando.Cosa e' successo? Cosa ha visto?o meglio cosa ha sentito?rimangono molti dubbi in proposito,ma un ragazzo inglese di ottima famiglia che proprio nello stesso istante in cui Miranda stava attraversando un fiumiciattolo ,la osserva e non puo' fare a meno di innamorarsi di quel volto oppure di quella bellezza botticelliana (proprio come afferma mademoiselle de Poiteirs) destinata probabilmente a ritornare alla natura.La storia continua con il ragazzo inglese e con il suo aiutante Albert che provano con ogni modo di trovare una risposta a tutto cio' e cosi troveranno una ragazza ma senza sapere cosa sia successo realmente poiche' la medesima non ricorda nulla.La cosa interessant e' che quando ritrovano il gentiluomo inglese anche lui come la ragazza ritrovata ha una ferita sulla fronte (una sorta di cancellazione che avviene attraverso quella ferita).Ma il mistero di Hanging Rock rimane tale,ovviamente il colleggio e la terribile direttrice chiuderanno.e la piccola Sara (sorella di Albert,anche se lui non lo sapra' mai) si suicidera',poiche' lei ora non puo' piu' rimanere nel colleggio per via delle rette non pagate,e infine il suo unico affetto Miranda oramai non essendoci e non ritornando e' solo una motivazione in piu' per morire.Un film decisamente esoterico e fiabesco(le ragazze sembrano quasi ninfe dei boschi)che lascia dubbi e riflessioni sul fatto se sia realmente accaduto o sia solo la fantasia di lindsay,e soprattutto in non-finale lascia molte domande,cosa era successo ad Hanging Rock? il finale scritto dalla Lindsay,terminava con le ragazze che vedevano la loro professoressa di matematica che le incontrava e che non ricordava il loro nome e neanche loro e le invitava a buttare i corpretti per poi entrare in una grotta e trasformarsi in lucertole o comunque qualcosa di viscido,ma tale finale venne abolito.La storia forse ha il suo punto di forza in questa non-soluzione,che comunque consente allo spettatore di darsi le sue risposte.Un capolavoro dove le musiche pagane sono straordinarie,e Hanging Rock e' forse il posto piu' curioso di tutta l'australia da vedere poiche' in passato si riteneva abitato da spiriti maligni,ma se lo si osserva bene non si puo' non notare nelle rocce volti aborigeni.Cosa sia successo rimarra' sempre un mistero,ci sono portali dimensionali ad Hanging Rock?Miranda e le sue amiche sono cadute in qualche cunicolo?a voi la risposta...l'unica che si puo' dare e' che e' e rimane UN CAPOLAVORO firmato Peter Weir.
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chriss
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mercoledì 8 settembre 2010
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miranda divorata da un sogno...
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Picnic ad Hanging Rock e' un bellissimo film che mescola diversi generi insieme: si va da uno stile decisamente onirico fino al dramma sociale con alcuni risvolti horror. Anche il tema erotico (saffico) è delicatamente trattato, ma in modo latente: Peter Weir, più che altro, ce lo ha lasciato immaginare. La musica ed il flauto di Pan accompagnano le magiche atmosfere, sospese tra sogno e realtà. I paesaggi della Natura australiana sono selvaggi, tanto da attirare numerose varietà di specie animale. Il legame che si forma tra le ragazze e quel mondo primitivo ed incontaminato diventa inevitabilmente morboso. Proprio la Natura, una delle vere protagoniste del film, si contrappone al mondo austero del collegio femminile.
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Picnic ad Hanging Rock e' un bellissimo film che mescola diversi generi insieme: si va da uno stile decisamente onirico fino al dramma sociale con alcuni risvolti horror. Anche il tema erotico (saffico) è delicatamente trattato, ma in modo latente: Peter Weir, più che altro, ce lo ha lasciato immaginare. La musica ed il flauto di Pan accompagnano le magiche atmosfere, sospese tra sogno e realtà. I paesaggi della Natura australiana sono selvaggi, tanto da attirare numerose varietà di specie animale. Il legame che si forma tra le ragazze e quel mondo primitivo ed incontaminato diventa inevitabilmente morboso. Proprio la Natura, una delle vere protagoniste del film, si contrappone al mondo austero del collegio femminile. A San Valentino (anno 1900), un gruppo di ragazze si reca ad Hanging Rock per un tranquillo picnic. La formazione rocciosa, di origine vulcanica, è una meraviglia geologica vecchia di un milione di anni. Quattro ragazze (Edith, Irma, Marion e Miranda) decidono di guardare più da vicino il complesso roccioso (a forma di fallo). Solo Edith tornerà, oltretutto in stato di shock. Mancherà all' appello anche l' insegnante Greta McCraw. La polizia si mette ad ispezionare la zona ed ad interrogare varie persone. Tra queste c' è Michael, un ragazzo aristocratico che aveva intravisto appena le ragazze assieme al domestico Albert. Michael era rimasto affascinato dalla bellezza botticelliana di Miranda, la ragazza più amata e coccolata del collegio Appleyard. In preda a visioni, Michael trascorrerà tutta la notte sulla parete rocciosa. Il giorno seguente, ritrovato in stato di shock, il ragazzo consegnerà ad Albert un pezzetto di vestito di una delle ragazze scomparse. L' orfano ritrova Irma, la quale non ricorda più nulla dell' accaduto. Più che concentrare la nostra attenzione sul mistero Hanging Rock, dovremmo guardare con più attenzione a quel che succede dopo all' interno del collegio. La preside Appleyard, oltre a maltrattare Sara, una fragile orfana, si preoccuperà soltanto delle rette delle ragazze scomparse o di quelle non pagate. Ed ovviamente del prestigio del suo collegio che andrà a scemare. Anche lei morirà ai piedi di Hanging Rock. Irma, la ragazza sopravvissuta, verrà aggredita dalle compagne che volevano sapere la verità sulle scomparse, specialmente su Miranda. L' insegnante di musica e ballo darà le dimissioni. Sara, che amava morbosamente Miranda, porrà fine alle sue sofferenze interiori. Per quanto riguarda il mistero del complesso roccioso, mi piace credere che la bellissima Miranda (Anne Lambert) sia stata divorata da un sogno. Miranda recitava così: "La vita è sogno, soltanto sogno: il sogno di un sogno". Ed ancora: "C' è un tempo ed un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine: lassù". Quel 'lassù' penso sia riferito al picco più alto. E' come se quel misterioso picco fosse stato per lei il principio e la fine della vita: un sogno, appunto. E' un' ipotesi soprannaturale azzardata, ma spero che sia finita così: Miranda divorata da un sogno. Delle altre non so. Bellissimo.
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ricky
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mercoledì 14 febbraio 2007
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temporale di emozioni
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Quant'è strano il cinema. Ci sono registi che, nati cresciuti e formatisi al di fuori della Mecca del cinema (Hollywood), sfornano prodotti di alta qualità che conquistano molto spesso le platee internazionali. Giunti ai piedi del luogo più celebre del mondo per la settima arte acquistano maggiore consapevolezza artistica ed economica, ma non di rado abbandonano in terra natia la creatività e l'originalità che hanno permesso loro di fare il grande passo. Peter Weir rimane uno dei pochi autori che sia a casa sua in Australia che ad Hollywood, ha saputo intraprendere progetti mai banali, dall'appetitosa trama per gli squali del denaro che abitano quel posto magico sulle colline di Los Angeles.
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Quant'è strano il cinema. Ci sono registi che, nati cresciuti e formatisi al di fuori della Mecca del cinema (Hollywood), sfornano prodotti di alta qualità che conquistano molto spesso le platee internazionali. Giunti ai piedi del luogo più celebre del mondo per la settima arte acquistano maggiore consapevolezza artistica ed economica, ma non di rado abbandonano in terra natia la creatività e l'originalità che hanno permesso loro di fare il grande passo. Peter Weir rimane uno dei pochi autori che sia a casa sua in Australia che ad Hollywood, ha saputo intraprendere progetti mai banali, dall'appetitosa trama per gli squali del denaro che abitano quel posto magico sulle colline di Los Angeles. Oltre trent'anni fa il regista de L'attimo fuggente ci ha regalato questo gioiello di film realizzato con pochi soldi e attori sconosciuti. Il rovescio della medaglia è una misteriosa (ancora oggi) storia vera, narrata con poesia in cui le leggiadre immagini ci infondono un senso di morte e di vita miracolosa insieme.
La selvaggia Australia fa da sfondo al film che è un non dichiarato omaggio alla pittura impressionista di Monet e Degas grazie alla fotografia coloratissima, mentre quel sublime flauto accompagna le scene con una potenza drammaturgica da rivelarsi uno strumento in più per Weir per colpire nel segno. Se ci attestiamo alla sua sinossi, Pic nic a Hanging Rock avrebbe le carte in regola per essere definito nel cinema attuale un thriller parapsicologico o paranormale: ma Weir va oltre, decisamente e coraggiosamente. Gli amori, i conti col passato dell'intransigente direttrice, crocevia della storia, gli sguardi ingenui e mistici di alcune ragazze hanno valenze semantiche paritarie tanto quanto il (non)finale. La leggerezza di Weir è in ogni immagine.
La voce fuori campo nel finale ci invita a riflettere: il viaggio a Hanging Rock ci conduce verso l'ignoto inquietante o l'ignoto sognante? Certamente raggiunge il luogo ove albergano le più forti emozioni.
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paolp78
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lunedì 14 dicembre 2020
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misterioso ed inquietante
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Opera molto complessa e difficile da decifrare, che ha ad oggetto una vicenda dai contorni poco chiari caratterizzata da vari elementi ambigui che strizzano l'occhio al soprannaturale ed al metafisico, contribuendo così a rendere la storia particolarmente misteriosa e suggestiva.
La pellicola ha sicuramente il pregio di colpire lo spettatore, che certamente non riesce a restare indifferente, tuttavia la narrazione, seppur piacevole, si rivela anche molto lenta, tanto da annoiare e rischiare persino di divenire un po' soporifera per il pubblico meno attento.
Notevoli e di grande effetto le riprese dei paesaggi australiani e della natura più o meno incontaminata di questi posti sperduti.
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Opera molto complessa e difficile da decifrare, che ha ad oggetto una vicenda dai contorni poco chiari caratterizzata da vari elementi ambigui che strizzano l'occhio al soprannaturale ed al metafisico, contribuendo così a rendere la storia particolarmente misteriosa e suggestiva.
La pellicola ha sicuramente il pregio di colpire lo spettatore, che certamente non riesce a restare indifferente, tuttavia la narrazione, seppur piacevole, si rivela anche molto lenta, tanto da annoiare e rischiare persino di divenire un po' soporifera per il pubblico meno attento.
Notevoli e di grande effetto le riprese dei paesaggi australiani e della natura più o meno incontaminata di questi posti sperduti. Davvero ammirevole in questa chiave la tecnica registica esibita da Peter Weir, che con questa pellicola firma quello che resta il suo primo film di grande successo.
Apprezzabile lo stile austero, autenticamente britannico, adoperato da Weir per descrivere l'ambiente nel collegio femminile di inizio novecento.
Molti i risvolti psicologici che si possono trovare tra le pieghe della sceneggiatura e che contribuiscono a rendere la storia ancor più enigmatica.
Numerosi quesiti restano irrisolti, ma questo non produce insoddisfazione nello spettatore, che era già ampiamente avvisato di ciò dalla cifra stilistica della narrazione, che faceva sin da subito chiaramente presagire un epilogo ambiguo e con poche risposte.
Le interpretazioni sono di buon livello, pur non rappresentando sicuramente il punto di forza della pellicola.
Ottime musiche, molto adatte ad esaltare l'aria di mistero che ammanta l'opera.
Sarebbe stato opportuno contenere maggiormente la durata del film, già poco scorrevole e in definitiva tendente al pesante.
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dandy
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lunedì 4 gennaio 2021
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il picnic del destino.
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Al terzo film,il regista si ispira al romanzo di Johan Lindsay(basato su un inesistene fatto di cronaca) e si fece scoprire nel resto del mondo,portando così il cinema australiano alla ribalta dopo decenni di indifferenza.Un film anticonvenzionale,nè horror nè fantastico,dove la tragedia affrontata diventa detonatrice delle pulsioni represse,il fallimento dell'opprimente e castrante cultura-educazione vittoriana a confronto con l'inestricabile realtà della natura e di ciò che in essa risiede(incanto,bellezza ma anche insidie).La fotografia meravigliosa giocata su un pallore quasi spettrale contribuisce al clima onirico e irreale giocato sul mix di gesti languidi(eccellente l'uso del rallenti per brevissime sequenze di gesti comuni),sguardi enigmatici,discorsi sospesi e parole non dette.
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Al terzo film,il regista si ispira al romanzo di Johan Lindsay(basato su un inesistene fatto di cronaca) e si fece scoprire nel resto del mondo,portando così il cinema australiano alla ribalta dopo decenni di indifferenza.Un film anticonvenzionale,nè horror nè fantastico,dove la tragedia affrontata diventa detonatrice delle pulsioni represse,il fallimento dell'opprimente e castrante cultura-educazione vittoriana a confronto con l'inestricabile realtà della natura e di ciò che in essa risiede(incanto,bellezza ma anche insidie).La fotografia meravigliosa giocata su un pallore quasi spettrale contribuisce al clima onirico e irreale giocato sul mix di gesti languidi(eccellente l'uso del rallenti per brevissime sequenze di gesti comuni),sguardi enigmatici,discorsi sospesi e parole non dette.E allo stesso tempo rende più forti sia il disagio e la frustrazione della mancanza di spiegazioni che lo sdegno per la crudeltà di fondo(l'ignobile trattamento riservato alla povera Sarah)che da prassi comune sfocerà dopo l'evento in un'amarissima conclusione(cui però seguirà un giusto contrappasso).Un mirabile esempio di cinema serio e adulto,che sfrutta la natura come un Herzog più fantastico(di grande suggestione le rocce incombenti,prevaricanti,a tratti con un che di antropomorfo)e indaga con impassibile lucidità nei rapporti umani conflittuali.Splendida musica di Bruce Smeaton,dove spicca il flauto di Pan di Gheorghe Zamfir.Ottime il cast(pare che Rachel Roberts,l'odiosissima direttirice,fu trattata con molto astio dal resto delle più giovani attrici e in più scene recitò di fronte a un muro per evitarne gli sguardi ostili...).John Jarrat,24enne,àpokèpoiiiin una delle sue primissime apparizioni,è Albert.
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