Il diritto del più forte |
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Un film di Rainer Werner Fassbinder.
Con Karlheinz Böhm, Rainer Werner Fassbinder, Peter Chatel
Titolo originale Faustrecht der Freiheit.
Drammatico,
durata 123 min.
- Germania Ovest 1974.
- VM 18 -
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Passione, solitudine & rapporti di classedi Massimiliano CurziFeedback: |
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lunedì 23 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei film più ispirati di Fassbinder, il cui l'incrocio tra la solitudine, l'amore nella sua declinazione più innocente (che Fassbinder stesso riteneva profondamente pericolosa) e l'ambivalenza dei rapporti di classe diventa talmente contorto da provocare il cortocircuito di qualsiasi altro livello di relazione sociale che non sia quella economica. I due coprotagonisti, Biberkopf - interpretato dallo stesso Fassbinder - e Eugen, il borghese rampante che indirettamente ne diventerà il carnefice, si avvicinano perché omosessuali, ma il loro legame si stabilizza quando il più povero diviene più ricco del partner grazie a una vincita di 500.000 marchi alla lotteria. A questo punto, Biberkopf ha la sensazione che il rapporto tra loro possa trovare maggior equilibrio: si sente allo stesso livello di Eugen, compra un appartamento per vivere con lui lasciandogli scegliere persino i dettagli dell'arredamento, acquista una costosa spider e viene presentato alla famiglia del partner. Subito dopo, inizia il peso dei condizionamenti: Biberkopf una famiglia vera non ce l'ha mai avuta; ha solo una sorella che lo ha sempre considerato un perdente, con la sola variabile della fortuna che ora lo assiste. Perciò Biberkopf farebbe di tutto pur di riuscire a far parte della famiglia del suo compagno. Dal canto suo, Eugen non esercita su Biberkopf una generica forma di sfruttamento, ma ancor prima obbedisce a canoni affettivi che ha recepito in famiglia, e che il suo carattere ha addirittura accentuato. Eugen appartiene a una famiglia di imprenditori, e a sua volta cerca la sua forma di riscatto sociale, in primo luogo da un padre tutto casa e lavoro, che spesso nutre seri e ragionevoli dubbi sulle capacità d'impresa da parte del figlio. Sintomatica la sequenza della colazione, quando Biberkopf mangia con le mani e nessuno dei genitori del compagno apre bocca, mentre quest'ultimo lo riprende in più di una circostanza umiliandolo. I soldi che Eugen ottiene da Biberkopf risollevano solo temporaneamente le sorti dell'azienda, mentre i due spendono altro denaro ricavato dalla vincita concedendosi una costosa vacanza in Marocco. Quando le sostanze di Biberkopf sono pressoché esaurite, il rapporto va in pezzi: Eugen non vede più in Biberkopf un alleato per la sua rivalsa nei confronti del padre, anzi si accontenta di averne conservato la stima per aver intrapreso una relazione che comunque ha giovato economicamente all'impresa: si disfa del partner che ricade nell'acoolismo che lo affliggeva prima di vincere alla lotteria.
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