Rio Lobo |
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Un film di Howard Hawks.
Con John Wayne, Christopher Mitchum, Jennifer O'Neill, Jack Elam, Mike Henry.
continua»
Western,
durata 114 min.
- USA 1970.
MYMONETRO
Rio Lobo
valutazione media:
2,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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WAYNE INVECCHIATO, INCHIODATO AL SUO STEREOTIPOdi DOMENICO RIZZIFeedback: 7134 | altri commenti e recensioni di DOMENICO RIZZI |
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sabato 20 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non occorre molto, ad un occhio esperto, per irlevare i difetti di questo film che pure si affida a nomi prestigiosi, quali il regista Howard Hawks e l'attore John Wayne, vincitore dell'Oscar alla carriera l'anno precedente con "Il Grinta", dopo avere momentaneamente sconfitto il cancro manifestatosi nel 1964. Si parte dalle ultime fasi della guerra di secessione, con un giovane capitano sudista che cerca di impossessarsi di un carico d'oro dell'Unione e il duro ufficiale nordista Cord Mc Nally (Wayne) che tenta di impedirglielo. Guarda caso, il Duca veste ancora i panni di un colonnello - grado al quale si è affezionato da "Rio Bravo" in poi - per trasformarsi, a conflitto terminato, in un giustiziere che si rivela un burbero difensore dei deboli e degli oppressi. La trama è scontata e decisamente dozzinale, il regista Hawks ("Il Fiume Rosso", "Il grande cielo", "Un dollaro d'onore") ha perso lo smalto degli anni migliori, il western all'italiana lascia qualche impronta anche in questa pellicola. Quanto a Wayne è ridotto ormai ad una mera parvenza di se stesso e i suoi ruoli nei film western cominciano a diventare nostalgicamente ripetitivi (vedi anche "I due invincibili" di Andrew V. Mc Laglen girato l'anno prima, dove ancora una volta indossa l'uniforme di colonnello nordista) rasentando la noia. D'altro canto, l'uomo ha 63 anni e un aspetto da anziano, gli sono praticamente precluse le scene d'amore del passato e le imprese più spettacolari. Il suo abbigliamento, quando non riguarda i periodi trascorsi in uniforme, è diventato una specie di seconda epidermide, con quel panciotto di pelle, la camicia rosso aragosta o blu, i calzoni di tela che non arrivano alla caviglia e la giacca troppo corta che indossa spesso. La sua imponenza fisica e l'esperienza acquisita gli consentono soltanto di apparire come un buon vecchio testardo che serva da guida alle giovani generazioni. Tuttavia Wayne conserva almeno in parte il suo humour e riesce perfino ad ironizzare sulla propria irreversibile decadenza: un tempo era un "duro", mentre ora una ragazza che gli ha dormito accanto durante un bivacco lo definisce "morbido". Forse le battute dell'antico leone sono fra i pochi elementi positivi della pellicola, che non contiene alcuna novità rispetto a decine di altri western e si riassume in una serie di sparatorie, al termine delle quali i prepotenti naturalmente soccombono. Niente di nuovo neppure per il grande John, che non offrirà più il meglio di sè fino al 1976 con "Il pistolero" di Don Siegel, autentico testamento spirituale di un uomo della Frontiera e del suo interprete.
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