|
Lo vidi all'Imperiale di Bologna nel marzo del 70 con mio padre che mi ci portò, e da allora non l'ho più rivisto,
è fazioso come andavano di modo allora, lo scrisse Barbato, quindi uno che di cinema non sapeva un'acca di un'acca,
lo diresse Montaldo, un buon regista che però non spiccò mai per un film in particolare,
siccome ricordo male il film, mi limito a una considerazione,
non è assolutamente vero che il processo non avesse una base giuridica, ce l'aveva ma è proprio questo il punto,
la distanza abissale che corre tra il diritto e la realtà delle cose, il diritto, la legge, sono una realtà in sé, il dover essere, contrapposto all'essere,
la legge penale di guerra è 'ultrattiva' è efficace anche se la guerra è finita per l'evidente ragione che altrimenti, quando una guerra volge al termine, si potrebbero compiere impunemente i reati che si vogliono, diserterebbero tutti quanti proprio nel momento in cui è più necessario resistere al nemico,
è inutile che Franco Nero urli 'la guerra è finitaaaa' perché il reato di diserzione l'ha consumato in tempo di guerra non di pace,
Barbato ha voluto stumentalizzare questo accadimento per montare una polemica antioccidentale e far credere che a sinistra son tutti buoni,
che se c'è una cosa che al cinema è mortale è la retorica idelogica, che uccide lo spettacolo, come avveniva in quegli anni,
eppure questo film mi piacque moltissimo, ma ero un bambino.
[+] lascia un commento a luca g »
[ - ] lascia un commento a luca g »
|