|
“Le immagini del cinema di Rossellini rivelano sull’uomo ed i suoi destini quanto forse nessun'altro regista è mai riuscito a dire con così limpida, lucida, cartesiana chiarezza.”
Questa citazione si adatta perfettamente anche a Stromboli, terra di Dio, considerato forse un minore, della produzione di Rossellini.
La bellissima Ingrid Bergman nei panni di una lituana capitata chissà come a Stromboli ed il contrasto con la sua natura selvaggia, restituiscono un’ isola meno aspra e meno cattiva di come in effetti era 55 anni fa e credo anche adesso.
Non sono d’accordo con quelli che dicono che questo film è famoso solo perché ha fatto nascere la love story tra Rossellini e la Bergman, che aveva chiesto al regista di fare un film con lui. La Bergman certo improbabile, cittadina di Stromboli, è un dono di Dio, invece sembra essere stata inviata dal diavolo per provocare una rivoluzione di tutte le donne del paese che si ribellano all’intrusa. Neo realismo, anzi realismo puro, le riprese della eruzione, della fuga a mare, tutti accomunati dallo stsso pericolo.
Un film di grande spessore emotivo, grazie al contrasto tra lei, ed il mondo che la circonda, ma anche al modo, selvaggio anch’esso, con cui lei si ribella a quel mondo.
Un po’ ingenua la storia dei soldi che lei cerca di rubare al povero marito pescatore, per scappare.
Molto belle le scene della mattanza dei tonni e della “violenza” del furetto sul coniglio.
Un film d'autore, certo fatto con mezzi limitati, ma con esiti drammatici, realistici ed emotivi indubbi, grazie al B&N.
La scelta finale di lei sarà quella di partire o di tornare al paese? Non si sa.
Dopo una notte all’adiaccio sul vulcano, lei si risveglia serena a contemplare le stelle e ammette che la sua cattiveria è peggiore di quella della gente del paese da cui vorrebbe scappare e chiede perdono a Dio.
[+] lascia un commento a giuseppe »
[ - ] lascia un commento a giuseppe »
|