Anno | 1962 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Vittorio Sala |
Attori | Gabriele Ferzetti, Annette Stroyberg, Daniela Rocca, Martine Carol, Giuseppe Porelli Mino Doro, Carlo Giustini, Adriana Facchetti, Riccardo Garrone, Ignazio Leone, Alberto Farnese, Tiberio Murgia, Paolo Ferrari, Curd Jürgens, Agnès Spaak, Raffaella Carrà, Ingrid Schoeller. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 marzo 2015
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CONSIGLIATO NÌ
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Due nobili siciliani in trasferta con un geometra plenipotenziario dell'amministrazione comunale, arrivano a Cannes per proporre un gemellaggio della loro città e chiedere consigli a Mr.Edmond, un ricco ora in difficoltà economiche e con un nipote di origine italiana che corre dietro a cameriere ed ereditiere. Tutti i soggetti maschi sono destinati ad essere raggirati dalle donne, giovani o meno giovani che siano. Tutti tranne, forse, uno.
Cannes con la sua Croisette e con il suo Festival del cinema fa da sfondo a una serie di avventure che si intrecciano con un'eleganza certo superiore a quella dei film panettone vacanzieri che sarebbero arrivati in quello che, all'epoca, era ancora un futuro lontano. La trama è però estremamente fragile e si regge su un cast decisamente composito che si rivela, a distanza di decenni, come l'elemento di forza e di curiosità.
Perché in quegli anni un produttore come Enzo Merolle (non un Ponti o un De Laurentiis per intenderci) riusciva a mettere insieme artisti affermati intorno a vicende di ricchi spiantati, siciliani in fregola e italiani che volevano sembrare francesi. Con quel tanto di trasgressivo che il cinema poteva cominciare a permettersi, dopo che Europa di notte e i suoi cloni avevano sdoganato i numeri da night club, Vittorio Sala si può concedere anche il lusso di affiancare il grande caratterista Tiberio Murgia a Coccinelle.
Il primo si trasforma da siculo integerrimo in un arrapato umile servitore della seconda che, proprio nell'anno di uscita del film, otteneva il riconoscimento legale come donna divenendo così uno dei primi transessuali del mondo dello spettacolo. È presente, non accreditato, anche Jean-Paul Belmondo.
Il film può interessare solo come affresco documentaristico di un'epoca, ma è noiosissimo, mal recitato. Caratteristi gettati nella mischia come protagonisti falliscono miseramente la prova, manca una vicenda che desti un minimo di interesse e uno o due attori principali a reggere la scena. Un regista senza idee cerca di sfruttare il filone delle località festaiole [...] Vai alla recensione »