Anno | 2008 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Tom Donahue, Paul Hasegawa-Overacker |
Attori | Cindy Sherman, Eric Fischl, Roberta Smith, Robert Longo, Eli Broad, Ingrid Sischy, Christopher Trela, John Waters (III), Gaby Hoffmann, Carol Kane Molly Ringwald, Jeanne Tripplehorn, Danny DeVito, Eric Bogosian, Christine Vachon. |
Tag | Da vedere 2008 |
MYmonetro | 3,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 maggio 2010
Nel 1993, Paul H-O scopre la passione per la videocamera. Si inventa la trasmissione televisiva "GalleryBeat" e si immerge nel mondo artistico newyorchese.
CONSIGLIATO SÌ
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Primi anni Novanta a New York e Paul H-O, frequentatore attivo della scena culturale di Soho, realizza quello che oggi qualsiasi persona può fare in cinque minuti creando una pagina su Facebook. Videocamera a spalla e studi improvvisati in casa sua, Paul con la trasmissione Gallery Beat frequenta le principali mostre d'arte e si lancia spesso in irriverenti interviste. Capita anche in una mostra di Julian Schnabel, allora prevalentemente artista visivo e non ancora regista. Il servizio di Gallery Beat non risparmia nulla e quando Schnabel e Paul si incrociano per caso tre mesi più tardi, il regista definisce il programma di Paul come una "pura attività masturbatoria". La risposta di Paul non si fa attendere e consiglia al suo pubblico di non prendere l'arte come un faccenda seria.
Il segreto del programma di Paul è quello di incontrare personaggi famosi e affrontarli con approccio ironico e diretto. Nel 1999 Cindy Sherman accoglie Gallery Beat nella sua casa-laboratorio per un'intervista. La fotografa rivela una timidezza e un certo imbarazzo davanti all'obiettivo di Paul che contrastano con la violenza dei suoi lavori riconosciuti a livello internazionale come le bambole sventrate e gli autoscatti carichi di elementi pop. Paul incontra anche gli ex compagni di college della Sherman diventati a loro volta artisti come Robert Longo, Charlie Clough e Michael Zwack.
Guest of Cindy Sherman riprende per la prima volta il back stage dei lavori dell'artista, andando a seguire le fasi del trucco, la costruzione di protesi per modificare il corpo e la messa in scena dei lavori. Contenuti quindi imperdibili e divertenti siparietti di Paul danno una marcia in più a questo documentario. Da sottolineare la vicinanza di Paul nelle manifestazioni a favore delle donne nel mondo dell'arte mentre Cindy Sherman arriva sul panorama artistico proprio nel momento in cui il femminismo sembra aver maturato le proprie esperienze. Musa e modella di se stessa, la Sherman diventa esponente di punta del movimento e sfonda una porta per tutte le colleghe.
Il documentario si apre con una citazione facilmente assumibile come chiave di lettura "Thinking is more interesting than knowing but less interesting than looking". I registi Paul e Tom Donahue la attribuiscono a Goethe ma si presta soprattutto come istruzioni per la visione di Gallery Beat.