
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Milo Vallone |
Attori | Edoardo Siravo, Milo Vallone . |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 23 giugno 2010
La storia è ambientata nell'epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani e vessata da continue richieste di tributi.
CONSIGLIATO SÌ
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Un villaggio della Giudea, Bethaur, è vessato dal continuo aumento delle imposte da parte del governo di Roma nell'anno della nascita di Cristo. Il suo capo Bariona reagisce alla politica oppressiva del governo romano con una decisione estrema. Per non pagare più le imposte propone il suicidio del paese, la sua dissolvenza attraverso l'infecondità. Risoluto e desideroso di rivolta, schernisce il pellegrinaggio popolare verso la stalla di Betlemme. Al contrario, matura l'intenzione di uccidere il Messia di cui tutti parlano, temendo che sia un ulteriore impostore venuto a prolungare la schiavitù della Giudea. Ma da qui il protagonista attraverserà una lenta notte dello spirito.
Anno Zero è la versione cinematografica di un testo teatrale di Sartre, "Bariona ou le fils du tonnerre" concepito durante la prigionia del filosofo nel campo di concentramento di Treviri. Sconosciuto alla maggioranza laica, il testo di Sartre venne elaborato su consiglio di alcuni cattolici prigionieri nel campo ed è senz'altro uno dei migliori testi mai scritti sulla natività. Ci sono in nuce tanti elementi che diverranno fondanti nell'elaborazione dell'esistenzialismo: l'uomo come potenzialità qualsiasi, l'essere umano obbligato alla libertà, incapace di affidarsi ad altro da sé e la vita svuotata di un senso necessario.
Eppure nella tragedia della guerra e della detenzione Sartre si era posto la questione drammatica di un senso lasciando convergere la speranza con l'evento cristiano. Se il filosofo nel testo si proponeva esplicitamente di realizzare l'unione tra Cristiani e non credenti, la versione cinematografica di Milo Vallone nel paesaggio terremotato, mira ad offrire una risposta profonda alla disperazione umana. Il film è stato girato interamente in Abruzzo, in sole sei settimane, nel piccolo comune di San Valentino (Pescara) e nella Basilica di Collemaggio all'Aquila. E' proprio nelle rovine che si sceglie di far rinascere la speranza di Sartre. Nell'Abruzzo ferito al cuore. Nell'anno zero la nascita di Cristo azzera il senso della perdizione, della sconfitta definitiva. La speranza riparte dunque da una vita nuova, nonostante l'iniziale volontà di spezzarne il ciclo.
La semplicità della ripresa e l'assenza di colore contribuiscono ad evidenziare lo spessore del contenuto e l'incisività dei dialoghi affidati ad attori teatrali eccellenti (tra cui spiccano lo stesso Milo Vallone nella parte di Bariona, Edoardo Siravo nel prologo e nell'epilogo e Mario Marchione nell'interpretazione del re magio Baldassarre) in un crescendo poetico di sentimenti dolorosi e riflessioni illuminanti. A testimonianza che la qualità di un film può prescindere dalla consistenza del budget.