Serbis

Film 2008 | Drammatico 90 min.

Regia di Brillante Mendoza. Un film con Coco Martin, Julio Diaz, Gina Pareño, Dan Alvaro, Mercedes Cabral, Bobby Jerome Go. Cast completo Genere Drammatico - Filippine, 2008, durata 90 minuti. - MYmonetro 2,42 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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La famiglia Pineda, che in passato possedeva tre sale cinematografiche in una popolosa città di provincia nelle Filippine, si è ora ridotta a gestire un solo cinema a luci rosse, frequentato da omosessuali e transessuali. Al Box Office Usa Serbis ha incassato 62,6 mila dollari .

Consigliato nì!
2,42/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,25
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO NÌ
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Una camera che si muove incessantemente sulla dissoluzione morale dell'umana miseria.
Recensione di Giancarlo Zappoli
domenica 18 maggio 2008
Recensione di Giancarlo Zappoli
domenica 18 maggio 2008

La famiglia Pineda, che in passato possedeva tre sale cinematografiche in una popolosa città di provincia nelle Filippine, si è ora ridotta a gestire un solo cinema a luci rosse che è divenuto luogo di scambio di 'servizi' frequentato quasi esclusivamente da gay e transessuali. La famiglia non solo provvede a tenere aperto il locale ma abita in minuscole stanze al piano superiore del palazzo fatiscente. A guidare le sorti di tutti è la nonna Nanay Flor che ha intentato un processo per bigamia nei confronti del marito obbligando i figli a schierarsi a favore dell'uno o dell'altro. Nel microcosmo umanamente degradato del cinema si aggirano tutte le età dal bambino vivace e bravo a scuola alla ragazzina adolescente che sente esplodere la sua sessualità al ragazzo che ha messo incinta la propria giovane fidanzata e non sa come dirlo alla matriarca Nanay.
Brillante Mendoza segue i suoi personaggi da vicino con una camera che si muove incessantemente all'interno di spazi in cui la dissoluzione di qualsiasi morale sembra essere divenuta concrezione stessa dei muri e dei pavimenti. Ma il regista, che utilizza un sonoro a tutto volume per tenere sempre in primo piano la vita caotica che si agita all'esterno del palazzo, ha uno sguardo di umana pietà per i suoi protagonisti. A ognuno di loro offre un lampo di dignità senza, al contempo, risparmiarci nulla delle loro umane miserie. Riesce cosi' a muoversi sul filo di un'ambiguità che fa di Serbis il classico 'film da festival'. Trasgressione quanto basta con adolescente nuda, fellatio a vista, liquami che ricoprono il pavimento di un bagno su cui ci si sofferma a lungo e così via. In tutto questo, come si diceva emergono lampi di riscatto morale tra cui il più esemplare è quello di Nanay Flor: vuole la condanna del marito, pur sapendo che i figli subiranno una perdita economica in caso di una sua vittoria. Ma deve punire quell'"immorale" di suo marito. Lei, che controlla un locale come quello...

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberta Ronconi
Liberazione

Turning point per il festival. Passati i primi sei giorni di concorso si cominciano a fare i conti con i probabili vincitori e i verdetti sono tra i più disparati. Ai concorrenti nelle ultime ore si sono aggiunti il film filippino Serbis del giovane Brillante Mendoza, talento dallo spirito neo-realista di una cinematografia una volta assai fiorente e ora ridotta da 200 a circa 70 titoli l'anno.

Dennis Lim
The New York Times

“SERBIS,” the new film by the Filipino director Brillante Ma Mendoza, takes place in a decrepit X-rated movie house, and often plays as if it were meant to be projected in one. The visuals are raw and scuffed; the soundtrack is noisy and unfiltered. The film features explicit sex and ends by spontaneously combusting, a hole burning through the celluloid like an old, self-destructing print.

Manohla Dargis
The New York Times

Gentle, bawdy and at times rambunctiously, ticklishly rude, the Filipino movie “Serbis” opens with the camera ogling a naked woman preening before a mirror. “I love you,” she coos to her reflection, “I love you,” as the camera's point of view drifts between her face and breasts. In most movies this scene might foretell a predictable exercise in exploitation cinema.

Thomas Sotinel
Le Monde

"Serbis" : dans les entrailles grouillantes d'un vieux cinéma philippin En 2007, le Festival de Cannes avait proposé, sous le titre Chacun son cinéma, une série de courts métrages à la mémoire de la salle où se projettent les films. A ce moment, le réalisateur philippin Brillante Mendoza était encore quasi inconnu (la Quinzaine des réalisateurs projetait John John, un joli mélodrame).

Stenio Solinas
Il Giornale

Puntuale come il susseguirsi delle stagioni, il sesso esplicito ha fatto ieri la sua comparsa ufficiale in concorso a Cannes. Corpi nudi, penetrazioni, fellatio sono stati il condimento di Serbis («Servizio») del filippino Brillante Ma. Mendoza. Essendo il film ambientato in un cinema porno, difficilmente si sarebbe potuto fare altrimenti e il nome stesso del cinema, Family, permette anche, nel progredire [...] Vai alla recensione »

Isabelle Regnier
Le Monde

Nue devant sa glace, une jeune femme s'adresse à son reflet avec un air pénétré : "I love you… I love you… I love you." La caméra filme son corps par portions : le sexe, les seins, le visage. Ainsi s'ouvre le nouveau film de Brillante Mendoza, réalisateur philippin remarqué à Cannes en 2007 pour son film John John, qui nous entraîne ici dans un grand foutoir plein de vitalité, de bruit, de mouvement, [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Un qualunque stupido film americano contiene sempre un insegnamento, a differenza di un artistico film inglese... Seguendo come guida Wittgenstein e il suo celebre motto, abbiamo saltato ieri l'incontro dei ministri europei della cultura (Bondi compreso), perché sulla Croisette, più che altrove, c'è passione vera per consumi e mercato bassi (ben rimestando lì sotto vanno in ebollizione le immagini [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

È dal 1984 che le Filippine non avevano un film in gara per la Palma d’Oro e adesso arriva Serbis (che vuol dire «servizio») di Brillante Mendoza, bizzarro e tagliente film drammatico che racconta la storia dei Pineda. Una famiglia che tira avanti gestendo un vecchio cinema di periferia con in cartellone film porno. Casa e bottega, come si dice, dato che i Pineda abitano nello stesso edificio che ospita [...] Vai alla recensione »

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