Il piacere e l'amore

Film 2006 | Drammatico, 101 min.

Titolo originaleIklimler
Anno2006
GenereDrammatico,
ProduzioneTurchia, Francia
Durata101 minuti
Regia diNuri Bilge Ceylan
AttoriEbru Ceylan, Nuri Bilge Ceylan, Nazan Kesal, Mehmet Eryilmaz .
Uscitavenerdì 20 aprile 2007
DistribuzioneBim Distribuzione
MYmonetro 2,96 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nuri Bilge Ceylan. Un film con Ebru Ceylan, Nuri Bilge Ceylan, Nazan Kesal, Mehmet Eryilmaz. Titolo originale: Iklimler. Genere Drammatico, - Turchia, Francia, 2006, durata 101 minuti. Uscita cinema venerdì 20 aprile 2007 distribuito da Bim Distribuzione. - MYmonetro 2,96 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 11 luglio 2017

Anni di delusioni finiscono per tradursi nella fine di un amore. In Italia al Box Office Il piacere e l'amore ha incassato 95,6 mila euro .

Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,75
PUBBLICO 2,63
CONSIGLIATO SÌ
Una riflessione a tratti drammatica e pessimista sulle relazioni sentimentali.
Recensione di Marzia Gandolfi
Recensione di Marzia Gandolfi

Isa e Bahar si separano in un giorno d'estate. Eppure in un'altra stagione si sono amati. Isa è un professore di storia dell'arte all'università di Istanbul, Bahar è una scrupolosa produttrice televisiva. Dopo la separazione Isa trova rifugio tra le braccia di una calda amante e dentro l'autunno cittadino, Bahar nel lavoro e in un inverno bucolico. Si ritroveranno un'ultima volta sotto una campagna gelata. La neve e il ghiaccio stringeranno i due amanti in una morsa senza primavera.
Non c'è niente di più violento ed estremo dell'amore, per questo il film di Nuri Bilge Ceylan, interprete, regista e sceneggiatore del film, tronca in modo brutale la parabola sentimentale di Isa e Bahar. Un uomo e una donna che si sono incontrati e posseduti fuori campo e che adesso si scontrano e si congedano dentro inquadrature fisse e inesplicabili come l'amore. I climi del titolo originale, (Iklimler) sottolineano le stagioni del sentimento (l'estate, l'autunno e l'inverno), private della primavera e corrisposte dagli estremi atmosferici del paese e dalle sue geografie opposte.
Il piacere e l'amore del titolo italiano a ragione traduce lo scarto dei sentimenti del protagonista. Isa ama due volte e in due modi diversi la compagna e l'amante. La prima è osservata, adorata e conservata nella memoria e nelle fotografie scattate dall'attore-regista, la seconda è posseduta e sbranata in un lungo amplesso che rinnova precedenti passioni e ossessioni. L'amore di Isa per Bahar, come il piacere per l'amante, è "di ritorno". Per il protagonista rivivere le stesse esperienze diventa un'illusione che conduce a esiti infelici.
L'opera dell'autore turco, premiato a Cannes 2003 per Uzak, senza essere una tragedia passionale è una riflessione a tratti drammatica e pessimista sulla relazione sentimentale. Se i due protagonisti seguono un uguale impulso, che li spinge l'uno verso l'altro, restano tra loro sempre sfasati, perché prima è lui a non volere più e lei a volere ancora, poi è lei a respingerlo e lui a ritrovarla. Un'altalena uomo-donna dove alternativamente si è deboli e forti, desideranti e desiderati. Il loro atto definitivo non è marcato dall'estasi d'amore ma ancora una volta da uno scarto, un dislivello: lui in cielo (in aereo), lei in terra, uno stare agli estremi anche nel dolore. Sarà Bahar a soffrire di più, perché in amore gli uomini sono regolarmente (più) lenti e riluttanti a capire. E all'amore (quasi sempre) sopravvivono.

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I paesaggi cambiano ma non la profonda solitudine dell'uomo.
Recensione di Francesca Felletti

La fine di un amore. Una coppia in crisi, sguardi malinconici che tradiscono incomprensioni e delusioni insolubili accumulate in anni e anni di vita insieme. E una vacanza al mare, in Kas, tentativo estremo di ricomporre il puzzle. Lui la lascia, lei gli tappa gli occhi mentre guida in scooter: insieme oppure la morte. Poi il ritorno a Istanbul e qualche mese vissuto esclusivamente attraverso l'occhio del protagonista, un fotografo che sfoga il suo dolore in una relazione con la compagna di un amico. Infine il viaggio alla rincorsa di lei, impegnata nelle riprese di una produzione televisiva sulle montagne innevate della Turchia. Ma dalla spiaggia ai monti "caelum non animum mutant qui trans mare currunt", e i due si ritrovano nell'incomunicabilità di un tempo.
Interpretato dallo stesso regista: il turco Nuri Bilge Ceylan (così come della famiglia Ceylan fanno parte, nella realtà, l'attrice che interpreta la fidanzata, ovvero sua moglie, e genitori), il film colpisce soprattutto per la sua verità. Senza mai scadere nella retorica o nel melodramma, descrive la drammaticità delle relazioni umane, la difficoltà di vivere una vita coerente, le piccole grandi cattiverie nei confronti di un prossimo che non si riesce realmente a incontrare. Un realismo che si riflette dal punto di vista stilistico sia nella scelta di una fotografia - digitale ad alta definizione - molto luminosa e pulita, sia nella staticità delle numerose inquadrature fisse. E la bellezza del paesaggio turco, una natura leopardianamente indifferente, non fa che sottolineare il dolore della solitudine intrinseca nell'essere umano.

Sei d'accordo con Francesca Felletti?

IL PIACERE E L'AMORE disponibile in DVD o BluRay

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Salvatore Trapani
Il Giornale

Stagioni d'amore, al ritmo delle stagioni stesse in Les Climates (I Climi) del regista e attore turco Nuri Bilge Ceylan, in concorso a Cannes. Già vincitore con Distant (2003) del Premio della giuria e della Palma come migliore interprete. Anche quest'ultimo lavoro Ceylan è in odore di premio, complici anche una fotografia di rara finezza e la musica commovente.

Alberto Crespi
L'Unità

Raccontare la trama di Climi è semplicissimo: un uomo e una donna si lasciano e poi si ritrovano. La prima inquadratura è un lunghissimo primo piano della donna (l'attrice Ebru Ceylan) che piange: è estate, c'è il sole. L'ultima inquadratura è un lunghissimo primo piano della donna che piange; è inverno, nevica. In mezzo, un tira e molla sentimentale estenuante e una buffa scena di sesso atletico. Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Una coppia al capolinea, un'estate che sta finendo, un mondo che va in rovina, come le rovine di Kas su cui si apre il nuovo film in concorso del turco Nuri Bilge Ceylan, quello del bellissimo Uzak (premiato qui tre anni fa), Iklimler , cioè "I climi", o forse le stagioni. Stavolta il regista oltre a coinvolgere sua moglie e i suoi genitori interpreta lui stesso il protagonista.

Mauro Gervasini
Film TV

Fine di un amore, senza tragedie ma con i soliti ripensamenti, le titubanze, i rimpianti. Lui la lascia. Primo piano di lei per svariati minuti, senza che nulla accada. La fine è simile, solo cambia il contesto (dal mare alla neve) e l'intento: una disperata, impossibile riconciliazione. In questa circolarita c'è tutto il senso del film e della vita.

Massimo Lastrucci
Ciak

Michelangelo Antonioni è un fiume carsico, le cui acque sbucano fuori quando e dove meno te l'aspetti. Ad esempio in Turchia. Il piacere e l'amore, in originale Iklimler, ci dipinge un'Anatolia assolutamente insospettata, moderna, antitradizionale, nevrotica, poco solare, spesso innevata. In cui il non detto tra le persone conta quanto l'agito e genera insoddisfazione, rabbia e infelicità.

Valerio Caprara
Il Mattino

Nuri Bilge Ceylan, il cosiddetto Antonioni di Istanbul, ribadisce la sua vocazione ai film d'atmosfera psicologico-paesaggistica cesellando le tappe della rottura sentimentale tra il maturo professore Isa e la giovane funzionaria televisiva Bahar. Strepitoso sul piano della fotografia e ricercato su quello dell'inquadratura, Iklimler sconta duramente due vizi di fondo, la mancanza assoluta di fascino [...] Vai alla recensione »

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