Titolo originale | Al’tovaya Sonata: Dmitrij Shostakovich |
Anno | 1989 |
Genere | Documentario |
Produzione | URSS |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Semjon Aranovich, Aleksandr Sokurov |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un documentario sulla vita di uno dei compositori russi più influenti del XX secolo.
CONSIGLIATO SÌ
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Il talentuoso regista indipendente russo Sokurov firma uno dei suoi primi documentari "a sfondo musicale". È il turno del grande compositore sovietico Dmitrij Shostakovich (1906-1975), la cui vita viene raccontata, con un pizzico di quella piacevole grazia poetica che è un marchio di fabbrica dell'autore, in continuo contrasto con quello che era il Regime di Stalin. Dall'infanzia a San Pietroburgo, all'amicizia che lo legava agli altri compositori, dall'amore per la sua prima moglie alle difficoltà incontrate per farsi apprezzare dalla critica e dal pubblico, fino agli innumerevoli scontri artistici con la censura russa. Nonostante sia un documentario girato a quattro mani, la componente lirica e particolarmente soggettiva di Sokurov imperversa su tutta la pellicola, così come le note dell'ultima opera di Shostakovich ("Il naso") e della "Sonata per viola" che dà appunto il titolo all'opera. Ciò che colpisce è la bravura del regista nel delineare la collisione fra un fragile Davide individuale e un mostruoso Golia burocratico e tirannico. Meritevole, anche se qua e là si sbadiglia.