
Anno | 2005 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Polonia, Russia, Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Krzysztof Zanussi |
Attori | Zbigniew Zapasiewicz, Nikita Mikhalkov, Jerzy Stuhr, Daniel Olbrychski, Andrzej Chyra Maria Bekker, Victoria Zinny, Remo Girone, Ryszard Barycz, Jacek Borcuch, Tadeusz Bradecki. |
Uscita | venerdì 27 gennaio 2006 |
MYmonetro | 3,16 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 marzo 2018
Sospetti e rimorsi di un diplomatico, tra affair internazionali e vecchie amicizie soffocate dal sospetto, al centro del nuovo film di Zanussi presentato a Venezia 2005
CONSIGLIATO SÌ
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Da quando è morta la sua Helena, compagna di una vita, Wiktor non riesce più a conformarsi ai rigidi canoni dell'ambasciata di Polonia in Uruguay, cui egli stesso è a capo. L'ambasciatore, che ha creduto in Solidarnosc e nei suoi valori, è ora spiazzato dal trionfo delle "non regole" della società succeduta alla caduta del regime comunista. Ogni certezza e speranza sembrano essere crollate. Anche quella personale sul rapporto coniugale che sembrerebbe essere stato incrinato con una relazione con un diplomatico russo ora salito a livelli dirigenziali. Progressivamente Witia scopre che la realtà è stata ed è più complessa di quanto lui non abbia ipotizzato. Solo allora può trovare una libertà vera.
Zanussi è sempre stato un anticomunista integrale (avendo vissuto sulla sua pelle l'oppressione anche culturale) e un cattolico non relativista. Questo non gli ha impedito di condannare (come d'altronde Giovanni Paolo II non aveva mai smesso di indicare) l'ateismo connaturato anche all'adorazione del denaro e del profitto priva di qualsiasi regola morale. Ce lo conferma in questo film recitato da un terzetto di grandi attori in cui gli ideali caduti (e delle "trasgressioni" come l'eutanasia sull'amato cane e la cremazione della moglie) non spingono al nichilismo ma rafforzano un discorso di fede che si fa ancora più forte. Una battuta del dialogo resta, in particolare nella memoria (in un film che ha peraltro il tema religioso solo come sottotesto). L'amico russo dice a Witia: "Voi cattolici credete in Dio soprattutto con la testa. Noi ortodossi con tutto tranne che con il cervello". Meditiamo.