
Anno | 2022 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Ti West |
Attori | Mia Goth, David Corenswet, Tandi Wright, Matthew Sunderland, Emma Jenkins-Purro . |
Tag | Da vedere 2022 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,44 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 agosto 2024
Pearl è una ragazza degli anni '50 che vuole diventare una star ma i suoi squilibri mentali sono già evidenti. Il film ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, 3 candidature e vinto 2 Critics Choice Super, In Italia al Box Office Pearl ha incassato 15,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Texas, 1918. La giovane Pearl vive nella fattoria dei genitori, con il padre infermo e la madre autoritaria e intransigente. Il marito, Howard, è partito per l'Europa in guerra e non si sa se e quando farà ritorno. Sempre più insofferente alla vita nella fattoria, Pearl dà segni di squilibrio mentale e di un gusto perverso nell'uccidere animali. Un'audizione di ballo rappresenta la sua unica speranza di una nuova vita, ma la madre intende proibirle di partecipare.
Nato dal successo di X - A Sexy Horror Story, Pearl ne è il bizzarro prequel, collocato temporalmente quasi 60 anni prima, quando l'assassina di X è ancora una giovane e inquieta fanciulla. Tipica dimostrazione di necessità che si fa virtù, visto che Ti West realizza il film, supportato dall'onnipresente A24, riutilizzando il set e parte del cast di X, girato in Nuova Zelanda durante la pandemia da Covid-19, quando la nazione era pressoché l'unico luogo al mondo privo di contagi e, quindi, di restrizioni.
Non a caso l'isolamento del lockdown è alla base dello spunto che dà vita a Pearl e a una psicosi generata da uno stato claustrofobico: una situazione senza via di uscita in cui i sogni di evasione e di ambizione creativa sono destinati a rimanere irraggiungibili. La scelta di ambientare il film in un'epoca inconsueta per un horror porta Ti West a giocare con l'immaginario cinematografico del passato. Pearl è infatti un'esplosione cromatica che rimanda all'era del technicolor e dei musical di Stanley Donen, quando Hollywood era la fabbrica dei sogni. Si apre su un movimento di macchina da presa che sembra quasi fare il verso a Sentieri selvaggi di Ford, per proseguire con i nomi dei grandi attori dell'epoca - Charlie, Francis - assegnati dalla sognatrice Pearl agli animali della fattoria. Il contrasto stridente tra questa scelta estetica e l'efferatezza degli atti violenti di Pearl è utilizzata da West in chiave grottesca e caricaturale, calcando la mano ancor più che in X sul lato umoristico della vicenda, pur senza lesinare in termini di gore. Benché irrecuperabile sul piano morale, il personaggio di Pearl induce così a una parvenza di empatia, espletata nella sequenza dell'audizione, in cui è impossibile, nonostante tutto, non solidarizzare con il suo sogno di fuga.
In superficie Pearl si presenta come un divertissement, ma nasconde ambizioni autoriali anche superiori all'originale, che si concretizzano nella notevole scena del monologo-confessione, in cui Mia Goth conferma le proprie doti recitative di impareggiabile scream queen del terzo millennio. Se in X reggeva un doppio ruolo, quello della giovane pornostar Maxine e dell'anziana serial killer Pearl, qui riprende il corpo dell'una e l'anima dell'altra, restituendo una rappresentazione, esasperata e consapevolmente sopra le righe, di drammi laceranti e universali. Sotto la scorza grand guignol, scoprire quanto di Pearl possa albergare in ognuno di noi rende il transfert oltremodo disturbante.
Prequel di X - A Sexy Horror Story, tratta la storia di Pearl negli anni '50 quando il suo sogno era quello di diventare una star.
In Pearl Mia Goth orchestra una sorta di polarizzante one woman show. Il centro di tutto è sempre lei e il suo personaggio, le sue paure, i sogni e le ambizioni, i suoi momenti di spensieratezza e quelli di lucida follia. Mai come in questo caso l'attrice, riesce a convincere attraverso monologhi intensissimi e, per contrasto, buffi numeri di danza, mettendo in luce la personalità [...] Vai alla recensione »
Come era annunciato, ogni villain rivela il suo passato. Se con il precedente X - A Sexy Horror Story Ti West permetteva al suo manierismo ribaldo di affiorare compiutamente fra le pieghe di un piacere genuino e feroce, con Pearl - un sontuoso flashback sull'origine della megera che fa strage della troupe in gita rurale con l'ambizione di realizzare «un porno che possa essere anche un film d'avanguardia» [...] Vai alla recensione »
La megera di X - A Sexy Horror Story voleva fare del cinema. Pearl, che del film è il prequel, ci permette di scoprirne i sogni. Figlia di emigrati tedeschi, alle spalle un'educazione religiosa, una figura paterna impotente e una mater da manuale, Pearl aspira a essere una ballerina, ma ama troppo il suo coccodrillone per non lasciare sospettare che qualcosa non giri granché bene nella sua testa.
Pearl vuole condurre un'esistenza diversa. Una fattoria con mucche, galline e poco altro intorno, il padre su una sedia a rotelle semi-cosciente, il marito partito per una guerra lontana e incomprensibile in Europa, le persone terrorizzate da un virus, la Spagnola, che ha invaso l'intero pianeta, e una madre di origine tedesca che le impone una disciplina ferrea.
Girato back-to-back con X (X: a sexy horror story in Italia), il prequel Pearl, segna la definitiva consacrazione di Ti West a regista dotato di una sua autorialità, ben oltre la dimensione da mestierante con cui aveva iniziato la carriera, e la maturazione del suo cinema nostalgico e citazionistico, sbocciato in una poetica tipicamente postmoderna.
La promessa di trasformare l'universo di X - A Sexy Horror Story in una saga è mantenuta. Sviluppato originariamente come backstory e girato poi, di fatto, praticamente in contemporanea al precedente film, Pearl torna indietro nel tempo per raccontare la giovinezza dell'eponimo personaggio, l'anziana signora assassina e smaniosa di possedere il corpo della giovane Maxine.
Cerca di scappare dall'horror e si spinge disperatamente verso il musical. Pearl tenta la via di fuga della casa dove abita. Sogna di essere una star e i suoi sogni nascono dentro un cinema dove c'è la locandina di Cleopatra (1917) con Theda Bara. Mia Goth in realtà è un corpo musical. Si muove come se stesse ballando, uccide avendo la musica nella testa.
Coraggio. Ci vuole coraggio, o forse sventatezza, ad andare volontario in Europa mentre si combatte la Prima Guerra Mondiale, come sceglie di fare Edward, il marito di Pearl. E ci voleva coraggio anche a compiere il percorso inverso, e a trasferirsi dalla Germania di fine Ottocento al Texas rurale, come fatto dai genitori di Pearl. Ci vuole coraggio anche a decidere di portare avanti una fattoria quasi [...] Vai alla recensione »
Passato inosservato, vittima di una sciagurata scelta distributiva che lo ha catapultato in sala nel bel mezzo dell'estate, X di Ti West si è rivelato uno tra gli horror più interessanti degli ultimi anni, in primo luogo per l'intelligenza con cui veniva rivisitato, in un gioco di riferimenti al cinema degli anni settanta, l'immaginario rurale proprio del genere.