Last Dance

Film 2022 | Commedia 84 min.

Regia di Delphine Lehericey. Un film con François Berléand, Kacey Mottet Klein, Sabine Timoteo, Astrid Whettnall. Cast completo Genere Commedia - Svizzera, Belgio, 2022, durata 84 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 febbraio 2025

Un uomo è appena diventato vedovo. Per onorare la moglie si ritrova al centro del nuovo lavoro di una compagnia di danza contemporanea.

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Una commedia malinconica in cui la danza diventa lo strumento di una rinascita.
Recensione di Roberto Manassero
martedì 18 febbraio 2025
Recensione di Roberto Manassero
martedì 18 febbraio 2025

Il settantacinquenne Germain, tranquillo pensionato che ama leggere Proust e sopporta un po' a fatica le continue ingerenze dei figli nella sua vita, vede la sua vita andare in pezzi quando l'adorata moglie Lise muore improvvisamente. Mantenendo fede a un patto che i due coniugi si era reciprocamente fatti, Germain si iscrive al corso semi-amatoriale di danza contemporanea che la moglie aveva da poco cominciato a seguire. Vittima dell'apprensione dei figli, che lo vorrebbero in una casa di riposo e non lo lasciano solo un momento, Germain si appassiona alla danza e conosce nuove forme d'intimità fisica e spirituale.

Una commedia malinconica sull'elaborazione del lutto, dove la danza ribadisce la sua funzione quasi magica, certamente curativa, e la famiglia viene ironicamente dipinta come una gabbia da cui fuggire.

Cuore del film è naturalmente l'interprete protagonista François Berléand, che presta al personaggio di Germain il proprio corpo estraneo ai canoni della danza e il suo animo inquieto e un po' burbero, ma sa accogliere un altro mondo rispetto a quello che ha sempre vissuto, conquistandolo un po' alla volta e facendosene a sua volta conquistare.

Se nella prima scena del film Germain dialoga in sogno con Marcel Proust (con tanto di enorme madeleine sbocconcellata), e alla moglie Lise (Dominique Reymond) legge passi della "Recherche", curando con grande apprensione del figlio più la mente del corpo (alla sua età ha la pressione alta e in casa si è dotato di montascale elettrico), nel corso del film è chiamato invece a fare il contrario, prendendo consapevolezza del suo fisico, imparando a muoversi come non ha mai fatto, cercando e trovando un nuovo contatto con l'altro, una nuova forma d'intimità che va oltre il sentimento e la malinconia.

Per Germain la danza diventa lo strumento di una rinascita, dopo che la morte ha messo simbolicamente fine alla sua vita. Il dialogo con la sua Lise, che fin dal loro primo incontro è passato attraverso messaggi scritti che da giovani i due si lasciavano nei libri della biblioteca, nelle pagine col numero corrispondente alla loro età (ed è l'dea più bella del film), viene infatti ritrovato con un impossibile dialogo a distanza fatto di movimenti, sfioramenti, passi, abbracci.

Ed è notando questo aspetto, questa necessità, che la coreografa della compagnia, visto l'impacciato Germain in azione, coglie in lui il centro del suo spettacolo, il suo dramma segreto da portare fuori...

Peccato che la regista e sceneggiatrice Delphine Lehericey, brava nel sfumature del suo racconto, in altri momenti non resista alla tentazione della commedia familiare e finisca per affievolire le belle invenzioni di scrittura del suo film con momenti scontati (come quando Germain è sorpreso da una delle figlie a ballare a petto nudo con un compagno di scena generando un inevitabile gag sulla sua presunta omosessualità), forzature di trama (in generale, l'apprensione dei familiari nei confronti di Germain è parodistica) e qualche digressione poco necessaria (come quando i figli, per tenere occupato il padre e ignorando il suo nuovo impegno, gli affidano una ragazzina problematica da accudire ogni pomeriggio).

Dove Last Dance dà il meglio è proprio nella ripresa della danza, nella vicinanza fra i corpi e la macchina da presa e nei rapporti che Germain instaura in scena, tra le prove fuori e dentro la scena, con la coreografa La Ribot, il giovane Samir (interpretato dal bravo Kacey Mottet Klein) e in generale con tutta la compagnia di ballerini amatoriali.

Sono loro, uomini e donne capaci di trasformare una parentesi delle loro vite nel centro del loro percorso, a permettere a Germain di elaborare il lutto, togliendo il dramma dalle sue giornate e sfogando in scena. La danza, come il teatro, e come l'arte tutta, in fondo serve a questo.

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martedì 18 febbraio 2025
Roberto Manassero

Il settantacinquenne Germain vede la sua vita andare in pezzi quando l’adorata moglie Lise muore improvvisamente. Mantenendo fede a un patto che i due coniugi si era reciprocamente fatti, Germain si iscrive al corso semi-amatoriale di danza contemporanea. Una commedia malinconica sull’elaborazione del lutto, dove la danza ribadisce la sua funzione quasi magica, certamente curativa, e la famiglia viene ironicamente dipinta come una gabbia da cui fuggire.

Cuore del film è naturalmente l’interprete protagonista François Berléand, che presta al personaggio di Germain il proprio corpo estraneo ai canoni della danza e il suo animo inquieto e un po’ burbero, ma sa accogliere un altro mondo rispetto a quello che ha sempre vissuto, conquistandolo un po’ alla volta e facendosene a sua volta conquistare. Dove Last Dance dà il meglio è nella ripresa della danza, nella vicinanza fra i corpi e la macchina da presa e nei rapporti che Germain instaura in scena.

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martedì 9 agosto 2022
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Nasce tutto da una promessa che Germain e Lise si sono fatti reciprocamente. I due coniugi hanno giurato l'uno all'altro che se fosse accaduto qualcosa a uno di loro, l'altro avrebbe proseguito e terminato quello che stava facendo. Così quando a 75 anni, il pigro Germain, lettore tranquillo della Recherche proustiana, diviene improvvisamente vedovo, non può fare altro che rispettare l'accordo.

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martedì 18 febbraio 2025
Roberto Manassero

Una commedia con al centro il grande François Berléand. Online grazie alla rassegna Arkadiko. Vai al filmVai all'articolo »

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