Code 8

La ricetta di Stan Lee per i personaggi Marvel è sempre stata supereroi con super-problemi. con Code 8, film di fantascienza indipendente, abbiamo invece supereroi emarginati e disoccupati perché sostituiti dalle macchine.

Il film, disponibile su Netflix, vede insieme i cugini Robbie Amell e Stephen Amell e immagina un futuro non troppo lontano dove il controllo elettronico, droni e robot garantiscono la sicurezza e soprattutto consentono di monitorare e discriminare i diversi, anche quelli dotati di poteri.

Stephen Amell, protagonista di Code 8, è un attore famoso, ma oltre alla sua carriera sul set, c'è da ricordare quella sul ring come wrestler, anche se di minore rilevanza, con gli scontri con Stardust al SummerSlam. La partecipazione al Ring of Honor nel 2017 e all'All In del 2018.

Le premesse del film immaginano un mondo dove all'inizio del 20esimo secolo il 4% della popolazione mondiale ha cominciato a mostrare superpoteri. In principio questa strana mutazione è stata considerata una sorta di benedizione tanto che le persone potenziate diventano fondamentali per lo sviluppo economico e tecnologico. In particolare di una città, Lincoln City, che viene chiamata la Città del futuro. Grazie al loro apporto diventa una metropoli avanzatissima, così tanto che poco alla volta gli stessi umani con super poteri vengono emarginati perché temuti e odiati da chi non ha poteri e soprattutto sostituiti dalle macchine. La società si caratterizza per un controllo sociale massiccio frutto dell'utilizzo di droni, intelligenza artificiale e robot che supportano le forze dell'ordine.

Un sindacato criminale, però, scopre che dal liquido spinale dei potenziati è possibile ricavare una droga chiamata Psyke. Conner, un potenziato con enormi poteri elettrici, cerca di non mischiarsi con il crimine e preferisce lavorare nei cantieri edili dove vengono adoperate le persone con superpoteri di nascosto come una volta si usava la manodopera in nero. Conner però ha la madre, anche lei potenziata, molto malata e ha bisogno di denaro per curarla. Incontra così Garrett, dotato di poteri telecinetici, che è a capo di un gruppo di persone molto dotate che usano i loro doni per commettere crimini. Ma di loro comincia a interessarsi la polizia.

Il film, che vede alla regia Jeff Chan, si connota come un prodotto indie usando la metafora del diverso (tra i film syfy di questo genere da non dimenticare il bellissimo District 9) per rimarcare alcune tendenze della nostra società e in particolare le trasformazioni del lavoro in corso che dovrebbero farci riflettere. Da rimarcare anche il cast, che oltre a Robbie Amell e Stephen Amell che abbiamo visto entrambi nelle serie di The CW dedicate al mondo supereroistico della casa editrice DC, mostra alcuni volti già noti. In particolare abbiamo Laysla De Oliveira, che in molti ricordano per una serie Netflix come Locke & Key nei panni dell'ambigua Dodge, o Aaron Abrams visto nel film Amelia con Hilary Swank, ma soprattutto Sung Kang che ha preso parte a diversi episodi della saga di Fast & Furious.

La stessa storia della produzione di Code 8 meriterebbe un film. Nel 2016 mentre i cugini Amell erano impegnati sui set delle serie tv dell'Arrowerse hanno sviluppato il progetto di un cortometraggio intitolato sempre Code 8 che mostrava le premesse del film sempre con la regia di Jeff Chan. Grazie a questo video sono riusciti a lanciare una raccolta fondi che ha superato i 30mila sostenitori e gli oltre 3 milioni di dollari. Con queste premesse è stato poi possibile realizzarlo e trovare un distributore come Netflix che si aggiudicò i suoi diritti. Ma l'universo narrativo generato da Code 8 potrebbe ampliarsi con una serie spin-off per la neonata piattaforma Quibi. 