Titolo originale | La Fille Au Bracelet |
Titolo internazionale | The Girl with a Bracelet |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Regia di | Stéphane Demoustier |
Attori | Melissa Guers, Roschdy Zem, Anaïs Demoustier, Annie Mercier, Pascal Garbarini Chiara Mastroianni, Paul Aïssaoui-Cuvelier, Carlo Ferrante, Anne Paulicevich, Victoria Jadot, Mikaël Halimi, Léo Moreau, Xavier Maly, Vincent Colombe, Philippe Rolland, Enola S. Cluzeau, Sébastien Landry (II), Gaëlle Monnier, Manuel Schapira, Katy Menard Pageau, Émilie Lehuraux, Sabrina Delarue, Franck Fouret, David Mougenet, Lucie Monzies, Jean-Paul Borleteau, Sindy Chathuant, Clémentine Dubreil, Isabelle Durante, Annie Guével, Callum Houston, Étienne Ménard, Jean-Paul Morice. |
Uscita | giovedì 19 agosto 2021 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Satine Film |
MYmonetro | 3,32 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 19 agosto 2021
La storia di una ragazza accusata di omicidio. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Cesar, 2 candidature e vinto un premio ai Lumiere Awards, In Italia al Box Office La ragazza con il braccialetto ha incassato 68,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Lisa ha 18 anni e un braccialetto elettronico alla caviglia. Accusata due anni prima del presunto omicidio della sua migliore amica, attende il processo a casa dei genitori. Bruno e Céline la sostengono, interrogandosi ciascuno a suo modo sulla maniera migliore di fare fronte al dramma familiare. Bruno è un padre proattivo, Céline una madre bloccata davanti al destino della figlia. Un destino che si gioca in tribunale tra accuse e difese, confessioni e testimonianze che rivelano la sua vita intima e rendono difficile discernere la verità. Chi è veramente Lisa? Conosciamo veramente chi amiamo? Come capire che esiste sempre un'altra verità? In piedi davanti a un crimine che giura di non aver commesso, Lisa aspetta (forse) impassibile il giudizio della corte.
Se il titolo di un film è sempre un indizio, quello di Stéphane Demoustier rivela una suggestione artistica.
Classico come un quadro di Leonardo ("La Dama con l'Ermellino") o di Vermeer ("La ragazza col turbante"), enfatizza un dettaglio folgorante (un braccialetto) che àncora la protagonista al sospetto. La fille au bracelet è il ritratto di un'enigmatica adolescente di cui non sappiamo ne sapremo mai niente. Frontale al centro della scena e dietro il vetro della cabina degli imputati, Lisa ci guarda ma non si lascia scoprire. Alla maniera di Leonardo e di Vermeer, Demoustier disegna una donna-bambina, lasciandoci ammirare quello che non si può vedere, l'inconoscibile che rifiuta di ridursi a conosciuto. È consuetudine considerare che il peso o il valore di un gioiello tradiscano in un quadro la nobiltà o la cupidigia, la virtù o un vizio passibile almeno del purgatorio. Il bijou del titolo si rivela allo stesso modo elemento che allunga l'ombra sull'incipit solare e introduce il genere. Avviato sulle spiagge della Côte de Jade, dove una famiglia si svaga in campo lungo, La fille au bracelet è un courtroom drama allacciato come un ornamento alla caviglia della sua protagonista. Il dispositivo elettronico che gli imputati agli arresti domiciliari devono indossare è il segnale di allarme di un 'arresto' che ha isolato un adolescente e colpito al cuore la sua famiglia. Un padre e una madre che scoprono, di fronte alle evidenze di una vita della figlia ben più complessa e affollata di quanto credessero, che esistono altre verità. Spazi e segreti, parti di lei che crescono in sordina, che sfuggono, che li tengono lontani. E nel corso del processo, Bruno e Céline prendono coscienza di questo, che no, non li conosciamo mai del tutto i nostri figli. Seduti sui banchi del tribunale arrivano progressivamente ad accettare che persino fra gli esseri umani più uniti persistono distanze infinite e che si può addirittura amare quella distanza. Uno scarto che l'avvocato della difesa perora nell'arringa finale.
La fille au bracelet è un 'laboratorio' che invita a guardare in profondità, sperimentando la consapevolezza nella relazione coi figli, di cui i protagonisti non possono che rispettare il mistero, misurando le aspettative rispetto alla realtà, aprendosi la possibilità di vederli per quello che sono e vivendo il momento come un'opportunità per esserci veramente. Bruno e Céline non sono perfetti ma ci sono, rispondono invece di reagire meccanicamente a quello che gli fa paura, espandendo la loro capacità di amare e restando meravigliosamente umani dentro il dramma. A immagine del suo film precedente (Terre battue), Stéphane Demoustier incontra due traiettorie, a priori parallele. La 'vera coppia' del film sono di fatto il padre e la figlia, team ostinato che si sfida in privato e affronta in pubblico un processo il cui il verdetto non chiude la partita ma la riapre. Per i suoi soggetti, che intrecciano l'intimo e il sociale, per il suo realismo senza sconti, Demoustier si iscrive nella tradizione dei Dardenne. Se a rinforzare l'impressione nel film precedente era la presenza maiuscola di Olivier Gourmet (Il figlio), in La fille au bracelet è il rifiuto di qualsiasi estetismo. Tutti gli elementi, gli attori, la scenografia, la fotografia, si fondono e partecipano dello stesso sentimento, un'impressione di vita che scorre davanti alla macchina da presa ma che avrebbe potuto consumarsi anche in sua assenza. Implacabile e profondamente umano, il secondo film di Demoustier, fratello di Anaïs Demoustier che interpreta il Pubblico Ministero, interroga 'in tribunale' una relazione familiare da cui nasce una tensione permanente, sotterranea, un movimento incessante, vertiginoso. Perché la maison du bonheur, che accoglie lo spettatore al principio del film e di cui il padre testimonia la sincerità al giudice, ha lasciato il posto al caos. Roschdy Zem, che offre la sua luminosa melanconia a La fille au bracelet, è l'incarnazione dell'empatia e della calma triste di chi conosce a memoria le zone oscure degli esseri. È un padre che coltiva la gentilezza e la compassione, un padre che non si scuce, che non perde il controllo davanti a una figlia e al suo avvenire ridotto a un lumicino. Con Melissa Guers, debuttante solida e impenetrabile che assorbe con la sua presenza l'intero film, formano un tandem di cui un granello di sabbia ha bloccato la meccanica. Un imprevisto, un omicidio, un dubbio che ha collassato l'economia (affettiva) di una famiglia. Demoustier segue da vicino i personaggi che ha creato, che hanno un'eco nella cronaca ma che per riguardo gli sfuggono. Senza giudizio o spiegazione, l'autore prova a comprendere l'essere umano e il meccanismo mentale opaco della sua giovane accusata, di cui cattura i segnali esteriori, dai più infimi ai più esemplari. Se il soggetto del film è un abisso, la forma impressiona per la sua concisione quasi geometrica che fa respirare gli interni, trasformando la crisi, il dolore, la vita che cade in una possibilità. Come diceva Hannah Arendt, gli esseri umani non sono fatti per finire, sono fatti per cominciare.
Film francese di ottima riuscita! Tempi serrati, non si distoglie un attimo l'occhio e la mente dal film. La verità sembra servita dal PM come su un vassoio d'oro, ma niente è come sembra!!! La vita è complicata, complessa, nell'adolescenza piu che mai. Si scopre una vita che è facile definire amorale, ma è strano che ciò non comprometta la serenit&agra [...] Vai alla recensione »
Un film molto ben costruito, attori bravissimi e argomento interessante. Da vedere assoltamente
Un quartetto classico - papà, mamma, la figlia adolescente e il fratellino - su una spiaggetta nei pressi di Nantes: potrebbe essere una foto d'altri tempi, invece no, è attuale e inquietante come certe pagine di cronaca nera. A turbare la scena provvede il repentino arrivo di tre poliziotti che, senza spiegazioni, prelevano la ragazza e la portano via.
Presentato con successo nella Piazza Grande del Festival di Locarno 2019 e vincitore del Premio César (gli Oscar francesi) per la Miglior Sceneggiatura non originale l'anno scorso, La fille au bracelet esce finalmente anche in Italia. Ed è una ottima scelta per svariate ragioni, in primis per la qualità stilistica di quest'opera. che ci piacerebbe trovasse, malgrado il periodo, un suo pubblico anche [...] Vai alla recensione »
Campo lungo. Un ombrellone, una spiaggetta. Una famiglia, padre, madre, bambino, ragazza, si gode la vacanza, o almeno così pare. D' improvviso però entrano in campo delle figure in divisa. Non vediamo le loro facce né sentiamo cosa dicono, ma si portano via la ragazza. La vacanza è finita, inizia un incubo che durerà anni. Il tempo che quella ragazza, Lisa, diventi maggiorenne e possa affrontare [...] Vai alla recensione »
I film a sfondo giudiziario sono accomunati dall'imprevedibile ingresso in scena di nuovi elementi e colpi di scena, con conseguente ribaltamento del giudizio dello spettatore rispetto della vicenda, ma in La ragazza con il braccialetto la cosa veramente importante non è identificare l'assassino, quanto scoprire che tipo di clima si crea intorno allo scontro tra un'adolescente, con le sue unicità e [...] Vai alla recensione »
La diciottenne Lise, ai domiciliari da due anni, affronta il processo in cui è accusata di aver ucciso la sua migliore amica. Ma a essere giudicato non è piuttosto il modo in cui affronta l'aula? I suoi silenzi, la sua apparente freddezza? Eppure la ragazza non sta rifiutando un copione al quale dovrebbe conformarsi, non tradisce un'immagine rassicurante che le darebbe dei vantaggi con la giuria: sempliceme [...] Vai alla recensione »
Tante Le ragazze con al cinema. Con la valigia, con la pistola fino a quella con l'orecchino di perla, ora ne arriva un'altra sul grande schermo: con il braccialetto. In questo caso non si tratta però, come nel famoso quadro del pittore olandese Jan Veermer di un gioiello, ma di un braccialetto elettronico. Lo porta alla caviglia la protagonista di questa storia, Lise, interpretata dalla bravissima [...] Vai alla recensione »
Il braccialetto sta alla caviglia. Elettronico, per gli arresti domiciliari. La ragazza è stata portata via dai poliziotti mentre era con i genitori e sulla spiaggia della casa al mare. Ora siamo alla vigilia del processo, due anni dopo. Il fratello piccolo avanza le sue pretese: "Se vai in prigione, posso avere la tua stanza?". E' accusata di omicidio, avrebbe pugnalato la sua amica Flora dopo una [...] Vai alla recensione »
Nelle sale ancora aperte e soprattutto nelle arene allestite per l' estate un pugno di film sta cercando coraggiosamente di radunare gli spettatori di buon cuore e comprovata fede cinefila: in attesa dello show mai come quest' anno foriero di speranze e promesse della Mostra di Venezia e della marea di titoli già pronti a uscire da metà settembre in poi -sempre che s' allenti la morsa della pandemia- [...] Vai alla recensione »
Cosa sappiamo dei nostri figli? Dei loro desideri, delle loro paure, delle loro esperienze? Sono le domande abissali sollevate dall'avvincente storia di questo dramma giudiziario. Lise, 18 anni, è accusata di aver ucciso Flora, la sua migliore amica, con sette coltellate. Non ci sono ingiustizie sociali: Lisa vive in un ambiente benestante con due genitori apparentemente amorevoli, protettivi e responsabili [...] Vai alla recensione »
Un prologo in campo lungo con una famigliola su una spiaggia privata: un'immagine quasi idilliaca, disturbata dall'intromissione di un uomo vestito di nero e di due poliziotti che si fanno seguire dalla figlia adolescente. Comincia così, senza dialoghi, La ragazza con il braccialetto scritto e diretto da Stéphane Demoustier che si è liberamente ispirato a Acusada dell'argentino Gonzalo Tobal (in concorso [...] Vai alla recensione »
Lise è accusata d' aver ucciso la sua migliore amica dopo una festa. Le supposizioni la incastrano, ma lei si proclama innocente finché la polizia l' arresta e poi la rilascia con obbligo di braccialetto. La deposizione in tribunale farà luce su Lise, sorprendendo perfino i suoi cari. Dramma legale con una chiave di lettura evidente. Conosciamo davvero i nostri familiari? Buona, anzi ottima, l' idea. [...] Vai alla recensione »
È certamente il mistero dell'adolescenza, età di scoperte e turbamenti, l'aspetto più interessante accennato ne La ragazza col braccialetto. Certo, il regista francese Stéphane Demoustier mette in scena un noir convincente, capace di aprire molteplici interrogativi e di smuovere la nostra curiosità. Ma ciò che davvero affascina in questo legal movie è l'universo della protagonista, la sedicenne Lise, [...] Vai alla recensione »