Alberto Castellano
Il Mattino
Inizia più o meno come finisce «Resident Evil: Apocalypse», non c'è un prologo, non c'è un crescendo, non c'è un finale risolutore nel senso che alla fine s'interrompe semplicemente l'azione perché tutto è già detto e spiegato dalle prime immagini. Il secondo capitolo della saga ispirata al famoso videogioco horror, affidato all'esordiente Alexander Witt e prodotto e sceneggiato da Paul W. S. Anderson che aveva diretto il primo film, è una sarabanda audiovisiva, tutto un susseguirsi frastornante e monotono di spari con mitragliette, incendi, effetti speciali plateali, scontri fisici, acrobazie marziali. [...]
di Alberto Castellano, articolo completo (1600 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 13 novembre 2004