Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Theo Angelopoulos, il n. 1 del cinema greco, ci ha spesso proposto dei momenti significativi della storia del suo Paese filtrandoli attraverso casi privati. Come nella sua celebre trilogia che, partendo dalla fine della democrazia e dall’avvento della dittatura di Metaxas (I giorni del ’36), ci diceva degli anni dell’invasione nazista e della guerra (La recita), per concludersi con l’inquieto lungo dopoguerra degli anni Settanta (I cacciatori).
Con La sorgente del fiume dà l’avvio a un’altra trilogia che, nelle sue intenzioni, dovrebbe poi coprire il Novecento quasi per intero. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2410 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 12 marzo 2004