Van Helsing, Ambulance o I laureati? Ecco i migliori film in programma stasera. SCOPRI LA PROGRAMMAZIONE DI DOMANI »
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Tutti presenti all'appello? Vediamo...Lupo, Frankie e Dracula ci sono. Manca Carletto (però ci alzano la mano anche Dr.Jekill e Mr Hide, arrivati precisi-precisi dalla Lega degli straordinari gentiluomini), ma come principe dei mostri va bene anche Hugh Jackman, che incarna un personaggio cucitogli su misura e che si propone come nuova icona possibile per sequel e trilogie assortite:Van Helsing, eroe privo di memoria (come Wolverine), che si aggira per l'Europa della fine del 1800 al soldo del Vaticano sulle tracce del conte Dracula, e delle sue tre mogli, una più assatanata dell'altra (in tutti i sensi...).
Il decorato veterano di guerra Will Sharp è alla disperata ricerca di soldi perché la moglie è malata di cancro e ha bisogno di un urgente intervento chirurgico sperimentale che costa più di 230.000 dollari. Chiede aiuto a Danny, il fratello adottivo, il quale, per aiutarlo, gli propone una rapina in banca da a 32 milioni di dollari, la più grande nella storia di Los Angeles. Quando però la loro fuga va clamorosamente storta, i fratelli disperati prendono un'ambulanza con a bordo, in ostaggio, un poliziotto ferito che lotta tra la vita e la morte e l'esperta paramedico Cam Thompson.
Gli Autobots scoprono che un astronave di Cybertron è nascosta sulla Luna. In una corsa contro il tempo contro i Decepticons cercheranno di raggiungerla e di scoprirne i segreti che potrebbero cambiare la carte in tavola nella battaglia finale dei Transformers.
Alessandro Magno è un personaggio che affascina Oliver Stone da sempre. Val Kilmer conferma che sin dai tempi di The Doors lui e il regista parlavano del film da farsi. Ora Stone è riuscito nell'intento realizzando un'opera assolutamente personale e del tutto imparagonabile a quella sorta di 'Omero made in Usa' che è Troy . Non per questo però Alexander si può definire un film riuscito. Perché Stone ha portato all'eccesso tre degli elementi che costituiscono da sempre l'essenza del suo fare cinema. Sono, nell'ordine, i seguenti: l'essere un anarchico di destra; l'amare un'idea 'barocca' del cinema; l'autobiografismo.
Buddy è un bambino curioso che vive in un orfanotofrio. La notte di Natale si infila nel sacco di Babbo Natale che se ne accorge solo una volta tornato al Polo Nord. Qui il barbuto Santa Claus diviene una specie di padre adottivo del bambino, che cresce assieme agli altri elfi aiutanti di Babbo Natale. O meglio, lui cresce, mentre gli altri elfi restano... elfi. Divenuto chiaro che Buddy non può vivere nel mondo degli elfi, viene rimandato nel mondo in cui è nato, alla ricerca dei suoi veri genitori. Ma ben presto si accorge che la grande città non è fatta di pattinaggio sul ghiaccio e zucchero filato.
Quattro trentenni di Firenze, studenti fuori corso, convivono nello stesso appartamento e si barcamenano tra scherzacci goliardici e depressioni malinconiche. Fanno da traino a questa commedia toscana di caratteri la mora Cucinotta e Haber, prof. di filosofia e pittore della domenica, che si esibisce in una breve scena di infallibile recitazione spiritata.
Apollo Creed, ex rivale e grande amico di Rocky, sfida il gigantesco pugile sovietico Ivan Drago e muore sotto i terribili colpi dell'avversario. Rocky decide allora di onorare la memoria dell'amico recandosi a Mosca e combattendo a sua volta contro il terribile Drago. I due si allenano in segreto: Drago secondo i più moderni ritrovati della bio-ingegneria, Rocky spaccando legna e correndo nella neve.