Lo scontro inevitabile
Autostrada Pacific Coast. 2.30 del mattino. Il regista Bob Clark guida la sua auto, affianco al suo sedile, il figlio 22enne Ariel Hanrath Clark. Improvvisamente un fuoristrada va verso di loro. Lo scontro frontale è inevitabile. Bob e suo figlio muoiono sul colpo. Il conducente del fuoristrada, un ragazzo di 24 anni che guidava senza patente, ma è vivo. Ed è viva anche la ragazza che si trovava con lui a bordo dell'auto. È in questo modo che il cinema perde Bob Clark, uno dei registi di "commedie leggere e leggermente spinte" che ha fatto ridere la generazione X, ovvero tutti gli adolescenti degli anni Ottanta e Novanta che ebbero la fortuna di assistere a uno dei più grandi film porcelloni della storia del cinema: Porky's.

Vita da college
Nato a New Orleans (Louisiana) nel 1941, dopo aver studiato cinema, stringe una profondissima amicizia con lo sceneggiatore Alan Ormsby che sarà la sua spalla in moltissime occasioni. Esordì nel cinema con alcuni mediocri film indipendenti, inediti in Italia come The Emperor's New Clothes (1966), mettendosi in luce solo quando si confronterà con pellicole horror, firmando L'assedio dei morti viventi (1972) e Black Christmas (1974), ma alla paura preferisce le risate e così nel 1981 nasce la commedia scollacciata americana Porky's – Questi pazzi pazzi porcelloni (1981) e il suo seguito Porky's II – Il giorno dopo (1983), storia di avventure sessuali fra studenti di un college in piena pubertà.
Non riuscirà mai più a bissare il successo delle due pellicole, andando incontro a film sempre più mediocri. Non gli verrà data una seconda opportunità. Nessuna seconda chance per questo autore la cui vita gli ha concesso di apprezzare solo determinati, semplici e autentici momenti.