Thelma |
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Un film di Joachim Trier.
Con Eili Harboe, Okay Kaya, Henrik Rafaelsen, Ellen Dorrit Petersen.
continua»
Titolo originale Thelma.
Thriller,
durata 116 min.
- Norvegia, Francia, Danimarca, Svezia 2017.
- Teodora Film
uscita giovedì 21 giugno 2018.
MYMONETRO
Thelma
valutazione media:
3,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Thelma l’oltredonna oltre Lucy e Rosemary’s Babydi carloalbertoFeedback: 51365 | altri commenti e recensioni di carloalberto |
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venerdì 22 giugno 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La scrittura polisemica con molti temi trattati ma un solo messaggio nascosto, i dialoghi scarni, come frammenti di un intero da ricomporre e le sequenze lente si offrono per una visione meditativa, mentre l’attenzione è catturata dagli sprazzi improvvisi di colori accesi che irrompono sulla scena, il rosso del sangue che macchia il candore niveo del latte, coordinati con potenti effetti sonori, che fanno da contrappunto agli spazi simmetrici intonati alle diverse sfumature del grigio e vuoti, come gli scaffali della libreria della stanzetta dello studentato o la piscina dell’università, ai silenzi dei piazzali o di un lago ghiacciato che nasconde l’orrore che incombe. Sembra un film di Polanski sulla normalità del male, ma è altro. La protagonista ha poteri straordinari come la Lucy di Besson, ma è oltre. In un’ordinata piccola cittadina universitaria norvegese il male si annida nelle stanzette linde e ordinate dello studentato e nei suoi vialetti ben curati, assume le sembianze di un serpente e si insinua nel letto di una giovane studentessa di biologia, interpretata da Heili Harboe, che ricorda, per una impressionante rassomiglianza fisica, la Mia Farrow di Rosemary’s Baby. Ma è un incubo. E’ un sogno condizionato dall’immaginario collettivo e da un’educazione bigotta ricevuta dal padre che le fa identificare il serpente con il demonio. Partendo da un’inquadratura panoramica dall’alto, il regista, Joachim Trier, come uno scienziato al microscopio, ingrandisce progressivamente, tra gli anonimi passanti, l’elemento selezionato, per analizzarne la storia. La scelta del soggetto appare casuale, a significare che ogni storia individuale, vista da vicino, nasconde la presenza del male o meglio disvela la doppiezza della realtà, come essa si rivela a livello particellare e non a caso citata, nel film, in una lezione di meccanica quantistica. Il mattonato rosso della facciata della clinica psichiatrica dove è ricoverata la nonna richiama le facciate dei palazzoni di New York dove vive Rosemary. Fin qui Polanski. Solo qui, nella somiglianza dell’attrice con la Farrow e nella coincidenza di uno dei temi trattati. Ma il film si presta ad una lettura più complessa, per la quale l’eroina rappresenta l’oltreuomo nicciano che domina la psiche dei suoi simili, per affermare la sua volontà al di là del bene e del male, categorie superate, in cui si dibattono i primitivi genitori, che sono fanatici cristiani. Thelma domina anche gli elementi naturali, ma non grazie alla tecnologia, di cui sono succubi ignari i suoi giovani amici scettici, ma in forza di un’empatia con l’essenza stessa della natura che a noi appare misteriosa e sovrannaturale come l’entanglement quantistico. La visione del mondo religiosa, incarnata dai genitori, viene distrutta dalla moderna civiltà tecnologica e non a caso il serpente nella mitologia norrena era il dio della tecnica e padrone del fuoco e della fiamma, che arderà vivo in un apparente fenomeno di autocombustione il padre della protagonista. Ma il serpente, simbolo della tecnologia, è ormai anch’esso superato, soggiogato da una forma di volontà superiore in una visione pacificata dal totale dominio della volontà di autoaffermazione. Così Rosemary, vittima predestinata dei condizionamenti sociali, ci appare come un primordiale ominide al cospetto della sovratecnologizzata Lucy di Besson, in cui l’umanità soccombe nella mortale fusione tra neuroni cerebrali e circuiti del computer, e Lucy, a sua volta, un lontano ricordo dell’imminente futuro nella prospettiva di un immaginario avvento dell’oltredonna.
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