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Do due stelle a questo film solo e soltanto perchè l'inizio è molto originale: lo stesso episodio viene visto sotto molti aspetti diversi e all'inizio è difficile capire bene tutto e restano molti dubbi allo spettatore, che non può far altro che restare incollato allo schermo. Col passare dei minuti però, quando tutto inizia a schiarirsi, ci si rende conto che il film è diventato un banale thriller americano come tanti altri: ci sono i buoni, gli americani ovviamente, con un presidente buono e onesto che si differenzia dai suoi consiglieri guerrafondai e corrotti, mentre i cattivi non possono che essere degli arabi, brutti, sporchi, meschini, e chi più ne ha più ne metta. Il regista, sicuramente un repubblicano amante di del nostro amico George Bush, si è lasciato prendere la mano soprattutto quando, nella scena della fuga sul camion, per mettere in luce la cattiveria dei terroristi arabi (che banalità, ragazzi...), fa uccidere l'uomo che stava dietro a sorvegliare il presidente: ma questa azione non è da cattivi, è da stupidi, visto che è proprio grazie al fatto che il terrorista dietro era morto che il presidente è riuscito a liberarsi alla fine. Un vero terrorista non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Nel complesso, un'americanata come tante altre, con due soli pregi: l'inizio e il grande Forrest Whitaker, che non capisco come mai si sia abbassato a partecipare a un film di livello tanto infimo.
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