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Cosa c’entrano i servizi segreti e gli agenti speciali alla James Bond con il cinema western? Ben poco, verrebbe da rispondere, eppure questa pellicola diretta dall’americano Tom Gries, riesce a far coesistere apprezzabilmente i due generi, puntando sull’elemento action che li contraddistingue entrambi e ne costituisce quindi l’elemento d’unione.
Nella parte del protagonista c’è l’adattissimo Charles Bronson, all’apice del successo in quegli anni come star dei film d’azione (fresco reduce dal successo de “Il giustiziere della notte”), attore che in carriera ha frequentato molto sia il genere western che il poliziesco, e che qui è alla sua seconda ed ultima collaborazione con Gries.
Nell’unica e superflua parte femminile, c’è Jill Ireland legata a Bronson nella vita privata, e sua partner nel grande schermo in circa una quindicina di pellicole. Più interessanti i numerosi antagonisti, tra cui troviamo Richard Crenna e Charles Durning, ma soprattutto il grande Ben Johnson che nel finale dà vita ad un duello in vecchio stile con Charles Bronson, recuperando lo spirito western della pellicola, finito perso nei meandri dell’ingarbugliata sceneggiatura.
Del resto del cast si ricordano Ed Lauter, che interpreta la parte dell’unico alleato del protagonista, e i bravi caratteristi David Huddleston, Bill McKinney, Robert Tessier, oltre che gli ex campioni sportivi Joe Kapp (football americano) e Archie Moore (pugilato).
L’ambientazione dentro un treno con un limitato numero di personaggi, peraltro decimati progressivamente da misteriosi omicidi, riporta alla mente i più classici film gialli.
Le scene d’azione non sono indimenticabili.
La pellicola ha comunque un buon ritmo e riesce ad offrire un intrattenimento piacevole per tutta la sua durata, saggiamente contenuta.
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