Con l'uomo tranquillo John Ford conquistò il quarto Oscar un record per Hollywood (gli altri: Il traditore, Furore, Come era verde la mia valle, oltre a una nomination per Ombre Rosse).
John Ford ha abbandonato i temi sociali degli altri film per affrontare una commedia basata sulla nostalgia per la vecchia Irlanda degli anni '20. Ford è stato uno dei più grandi registi del cinema, perchè in tutti i suoi film ha saputo creare un mondo in cui si amalgono poesia, sentimenti, psicologie, sofferenze, nonché uomini forti e donna "toste" che sanno affrontare la vita.
Siamo nell'Irlanda che ha da poco conquistato l'indipendenza dal dominio inglese che causò milioni di morti. Sean Thorton (John Wayne) ritorna in Irlanda nel paese natio, in USA ha alle spalle una buona carriera di pugile , ma in un incontro muore l'avversario, il fatto lo traumatizza e abbandona la boxe. Sean vuole ricomprare la casa dove è nato, ora di proprietà della ricca vedova Sarah (Mildred Natwick) che è ambita da un'altro vicino Will Danaher (Victor McLaglen) ricco proprietario , uomo un pò rozzo, collerico e avaro che vorrebbe anche sposare la ricca vedova. Quest'ultima indispettita dalla sua insolenza vende la casa a Sean che, a sua volta, è stato colpito dalla bellezza della sorella di Will: Mary Kate (Maureen o'Hara). I due simpatizzano ma devono superare l'ostacolo di Will, ma con un sotterfugio di Michelino (Barry Fitzgerald) sensale di matrimoni e del parroco Padre Logan (Ward Bond) fanno credere a Will che se la sorella se ne va via di casa, la vedova acconsentirà al matrimonio. Sean e Mary si sposano , ma Will goffamente al pranzo di nozze annuncia il matrimonio con la vedova che reagisce malamente. Will per reazione non dà la dote promessa che a Sean non importa ma per Mary è una questione fondamentale di dignità e quindi pur amando passionalmente Sean non acconsente a consumare le nozze, lo farà, ma fugge dal paese per partire in treno , Sean la ragggiunge e la trascina in una lunga sequenza tra boschi e pianure a casa del fratello inseguiti da tutto il paese e qui ha inizio una scazzotttatura lunghissima vinta da Sean che riceve la dote promessa, i due si riappacificano e Will si fidanza con la vedova.
John Ford ha realizzato un capolavoro di poesia e di sentimenti, di nostalgia di un'Irlanda che non c'é più sullo sfondo di apesaggi incredibili in cui prevalgono il verde, il rosso, il bianco e le pietre grigie delle costruzioni, sotto un cielo da sogno. Nostalgia percorsa da amabile ironia: gli irlandesi sono chiacchieroni, litigiosi, gran bevitori ma con il cuore umano e profondamente religiosi. Alcune figure sono indimenticabili: Michelino interpretato da un Barry Fitzgerald formidabile (Oscar come attore n.p. in La mia vita di Dassin) gran bevitore che va in giro con un calesse il cui cavallo si ferma spontaneamente davanti al Pub senza che lo comandi il padrone. Bravissimi John Wayne e Victor McLaglen (Oscar come migliore attore ne Il traditore) e la bellissima Maureen o'Hara. John Ford ha portato nel film la sua banda in genere di irlandesi che recita in tanti suoi film come ad esempio Ken Kurtis che ritroveremo in Sentieri Selvaggi nella parte del mancato sposo di Laurie.
Un film che ancora adesso piace e si rivede, divertente e coinvolgente sentimentalmente.
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