ultimoboyscout
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sabato 19 febbraio 2011
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veramente notevole.
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Tre stelle e mezzo senz'altro! Un gran bel film, una grande sceneggiatura, un susseguirsi di eventi in un crescendo di emozioni e di suspence, personaggi ben congegnati e caratterizzati. Un thriller d'azione di livello, con un Travolta in grande spolvero nei panni di un personaggio dai modi spiccioli e poco ortodossi ma decisamente efficace e concreto. Il merito del film e del regista in particolare è quello di non dipanare la matassa presto, di tenere alta l'attenzione dello spettatore e di mantenere la tensione altissima per tutta la durata del film che è abbastanza complicato, è vero, ma non rimane pesante. Gran parte del film è occupata da flashback falsi, sicuramente discordi e molto molto contraddittori che accompagnano fino al ribaltamento e alla soluzione finale.
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spalla
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martedì 12 maggio 2009
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troppo complicato
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Un film originale e con finale a sorpresa, senza dubbio, ma dalla trama troppo impegnata. Basic si avvale comunque di almeno due bravi interpreti - John Travolta, ma forse ancora di più Connie Nielsen - e di una grande idea di base. Spesso infatti in alcuni film, la scena si sposta indietro nel tempo per mostrare ciò che un personaggio narra. Si tratta in genere di brevi parentesi. Ma qui invece, questi flashback sono il fulcro del film, sono molteplici e diversi tra loro benchè riferiti al medesimo tempo, a seconda del personaggio che li narra. Questa bellissima idea di base è però purtroppo rovinata da una trama troppo complicata. E' vero che spesso una trama impegnata può costituire il maggior punto di forza del film, ma qui si è davvero esagerato.
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Un film originale e con finale a sorpresa, senza dubbio, ma dalla trama troppo impegnata. Basic si avvale comunque di almeno due bravi interpreti - John Travolta, ma forse ancora di più Connie Nielsen - e di una grande idea di base. Spesso infatti in alcuni film, la scena si sposta indietro nel tempo per mostrare ciò che un personaggio narra. Si tratta in genere di brevi parentesi. Ma qui invece, questi flashback sono il fulcro del film, sono molteplici e diversi tra loro benchè riferiti al medesimo tempo, a seconda del personaggio che li narra. Questa bellissima idea di base è però purtroppo rovinata da una trama troppo complicata. E' vero che spesso una trama impegnata può costituire il maggior punto di forza del film, ma qui si è davvero esagerato. Pensate che io, che pure sono un appassionato di thriller, l'ho dovuto guardare ben tre volte prima di comprendere appieno tutti i passi della storia! Se il copione fosse stato più semplice, sicuramente il film ci avrebbe guadagnato molto. Peccato.
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elgatoloco
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lunedì 21 marzo 2016
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il fenomeno non è"la cosa in sé"
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Che"nulla sia come sembra"(o"appare", se si vuole)lo sapevamo almeno da Kant(dicotomia tra"fenomeno"e"cosa in sé-noumeno")se non da prima(Parmenide, Platone, altri ...), ma il cinema, talora, come in questo film di McTiernan lo esplicita in maniera molto convincente e coinvolgente: lunga detection, con il personaggio dell'ex-militare interpretato da Travolta, poi passato alla DEA, poi reintegrato"informalmente"ma solo per condurre indagini sulla sparizione-l'assassinio di alcuni militari. Versioni diverse, che si contraddicono(chissà se il regista o gli sceneggiatori hanno pensato a"Rashomon", il capolavoro giapponese su ciò), che si autoeliminano invece che integrarsi e completarsi a vicenda, ma poi.
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Che"nulla sia come sembra"(o"appare", se si vuole)lo sapevamo almeno da Kant(dicotomia tra"fenomeno"e"cosa in sé-noumeno")se non da prima(Parmenide, Platone, altri ...), ma il cinema, talora, come in questo film di McTiernan lo esplicita in maniera molto convincente e coinvolgente: lunga detection, con il personaggio dell'ex-militare interpretato da Travolta, poi passato alla DEA, poi reintegrato"informalmente"ma solo per condurre indagini sulla sparizione-l'assassinio di alcuni militari. Versioni diverse, che si contraddicono(chissà se il regista o gli sceneggiatori hanno pensato a"Rashomon", il capolavoro giapponese su ciò), che si autoeliminano invece che integrarsi e completarsi a vicenda, ma poi...un finale rovesciamento dialettico, decisamente intelligente, che ci conduce alla"verità". Svelamento-disvelamento di grande efficacia, con l'uso di flash-back calibrati e"ben temperati"(per dirla con Bach, non con Prodi!)relativi al passato nella selva panamense, dove è da fare attenzione alle tonalità improvvisamente "illuminate"ma mai illuminanti della selva stessa...Bene Travolta, meglio di sempre, forse, con l'alternanza dai toni comici a quelli drammatici, dalla "nonchalance"alla paura, bene Samuel J.Jackson(eomce dubitarne, peraltro?), bene Connie Nielsen e gli altri in un film tra i migliori in assoluto(ossia oltre il genere, qui difficilmente determinabile)d'inizio anni 2000. Inutile chiedere al film riflessioni sul ruolo imperialistico degli USA a Panama.Sarebbe un'altra storia e/o(per meglio dire) storiografia... El Gato
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