alessio
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giovedì 20 marzo 2008
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quale film
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Vanessa Incontrada non è in grado di presentare Zelig, figuriamoci recitare in un film!!! Pasotti giganteggia paragonato a lei. Scommessa persa di Sciarra.
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pinolando
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martedì 18 settembre 2007
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peccato, perché poteva essere un bel film
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Vanessa Incontrada eccelle di più accanto a Claudio Bisio; anche i suoi seni. Giorgio Pasotti è troppo isterico: le sue gracili spalle non sorreggono il peso del dramma; Arnoldo Foà è un vecchietto sorpreso in aeroporto da una storia ben più grande di lui.
Nella trasposizione di Sciarra La Sonata a Kreutzer perde tutto della sua carica caustica e tragica.
Peccato, perché poteva essere un bel film
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ciakandy
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mercoledì 29 agosto 2007
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...tentar non nuoce...
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Era difficile che ne uscisse un bel film...
Ma Sciarra e tutti i suoi collaboratori ce la hanno indubbiamente messa tutta...
Rivisitare Tolstoj non e' semplice...forse e' anche un poco pretestuoso...
ma un impatto emotivo il film,seppur empio di lacune, riesce a darlo comunque...
sara'il buon Pasotti, sara' l'eleganza della regia, sara' la grandezza di Foa'...
il dramma poi viene attutito dalle spalline cadenti e ri-cadenti della bella Incontrada...
Non guardatelo con aspettative di nessun tipo come ho fatto io.
Riuscirete ad apprezzarlo.
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catherine
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domenica 15 aprile 2007
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la musica è qualcosa di terribile....
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In questa frase sibillina va ricercato il fascino inquietante del film... Sono le note della Sonata a Kreutzer, il segreto di tutto. Intendo, con questo suggerire la lettura (che si fa in sol fiato) dello splendido, illuminante racconto di Tolstoi. Quelle pagine descrivono il terreno di coltura, delle azioni incoerenti,in apparenza incomprensibili dei due protagonisti, diventate perfettamente decifrabili, per quanto trasposte in un secolo diverso...
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sergio
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venerdì 9 marzo 2007
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ninna nanna ke suona la incontrada
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sapete il nome di quella canzoncina che suona la incontrada al figlioletto nato???ricordate??
grazie...
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carlo
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venerdì 12 gennaio 2007
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più che quale amore direi quale film?
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Ma quale film? Chiamare film una pellicola del genere è un offesa al cinema italiano.
Nonostante una bravissima Vanessa Incontrada che da sola vale il prezzo del biglietto consiglio vivamente di non vederlo. Con questo film il cinema italiano ha toccato il suo livello più basso. Una trama stupida con un finale inaspettatamente vuoto e privo di senso dove il protagonista cammina senza una metà affogando nel suo dolore. Se si uccideva faceva meglio.
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valeria
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venerdì 24 novembre 2006
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quale amore? ma quale film!
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Ieri sera sono stata portata a vedere "Quale Amore?" all'oscuro di tutto, trama, personaggi, regista, attori.
Alla fine del primo tempo avrei concordato pienamente con la vostra recensione, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura dei dialoghi. Secondo me la surrealità dei dialoghi non paga della trasposizione temporale, bensì della scarsità dello sceneggiatore.
Questa surrealità della parola si somma alla surrealità visiva di alcune scene, una serie fra tutte: perché tutte quelle inquadrature del seno della Incontrada (peraltro molto bello ed apprezzato dal pubblico maschile)madre di tre figli? Evidentemente il registra non tiene conto del normale passare del tempo e delle gravidanze sul corpo di una donna.
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Ieri sera sono stata portata a vedere "Quale Amore?" all'oscuro di tutto, trama, personaggi, regista, attori.
Alla fine del primo tempo avrei concordato pienamente con la vostra recensione, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura dei dialoghi. Secondo me la surrealità dei dialoghi non paga della trasposizione temporale, bensì della scarsità dello sceneggiatore.
Questa surrealità della parola si somma alla surrealità visiva di alcune scene, una serie fra tutte: perché tutte quelle inquadrature del seno della Incontrada (peraltro molto bello ed apprezzato dal pubblico maschile)madre di tre figli? Evidentemente il registra non tiene conto del normale passare del tempo e delle gravidanze sul corpo di una donna. Di positivo la forza del racconto, ancora attuale. Nel film ho trovato una splendida e chiara esposizione dei fattori scatenanti le violenze e gli omicidi di donne in famiglia. Aggiungo che il protagonista maschile diventa archetipo dell'"uomo patriarcale" così come prodotto dalle nostre culture, come uomo "normale" vivissimo ancora oggi. E di questo ringrazio il registra. Il secondo tempo ripaga del film, con un crescendo piovoso che lascia con il fiato sospeso fino alla fine di desolazione. Zoppicante e rigidissimo Pasotti all'inizio del film, spettacolari tutti nell'ultima parte. Ho trovato molto brava Vanessa Incontrada, un vero talento. Aggiungo un'ultima nota: si vede che è un film italiano, gli rimane l'alone naif dell'amatorialità.
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(di il regista)
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(di pinolando)
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gian paolo
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mercoledì 22 novembre 2006
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ancora soldi nostri...
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Che brutto film!
Retorico, recitato in maniera pessima, con Pasotti che ha solo due espressioni (per citare Leone: con la cravatta e senza), persino il grande Foà è a disagio con una sceneggiatura pretenziosa e vecchia.
Nemmeno le grazie della bella e decorativa Incontrada (spesso spogliata) valgono il prezzo del biglietto.
Ci si chiede perchè un prodotto del genere debba essere finanziato con i soldi dei contribuenti (Fondo di garanzia).
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fulvio
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mercoledì 22 novembre 2006
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un amore impossibile
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Un giovane uomo, figlio di una ricca famiglia dell’alta finanza, si innamora perdutamente di una bella pianista. La passione travolge entrambi. Dopo una settimana, si sposano e, poi, hanno tre figli. I problemi di salute di un figlio e la noiosa routine matrimoniale sono fonte di improvvisi ed accesi litigi. Antonia vorrebbe riprendere l’interrotta ma promettente carriera artistica. Andrea, seppur contrariato, cerca di assecondare ogni suo desiderio, pur di non perderla. La fulgida bellezza della moglie, scatena in lui la più estrema forma di gelosia. In ogni festa con gli amici di lei e in ogni uscita lavorativa della compagna, ravvisa pericolose contaminazioni del loro amore puro. Andrea comincia a concepire un legame fatto di possesso, esclusività e totalità.
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Un giovane uomo, figlio di una ricca famiglia dell’alta finanza, si innamora perdutamente di una bella pianista. La passione travolge entrambi. Dopo una settimana, si sposano e, poi, hanno tre figli. I problemi di salute di un figlio e la noiosa routine matrimoniale sono fonte di improvvisi ed accesi litigi. Antonia vorrebbe riprendere l’interrotta ma promettente carriera artistica. Andrea, seppur contrariato, cerca di assecondare ogni suo desiderio, pur di non perderla. La fulgida bellezza della moglie, scatena in lui la più estrema forma di gelosia. In ogni festa con gli amici di lei e in ogni uscita lavorativa della compagna, ravvisa pericolose contaminazioni del loro amore puro. Andrea comincia a concepire un legame fatto di possesso, esclusività e totalità. L’incontro della donna con un apprezzato violinista di talento alimenta i più spiacevoli sospetti di tradimento. La follia azzera ogni residuo elemento di razionalità. Unica soluzione: l’uxoricidio. Perdonando alcuni passaggi a vuoto caratterizzati da dialoghi poco credibili, risulta, invece, convincente la descrizione della profonda agonia in cui è precipitato un uomo che non è stato capace di gestire il suo grande amore. Tensione, tristezza, compassione per il dolore di chi è consunto dal rimorso di aver distrutto la propria vita eliminando una creatura bellissima, forse troppo, per una legame sereno.
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[+] una delle più penose condizioni per i gelosi
(di pinolando)
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gise
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lunedì 20 novembre 2006
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melo'
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OTTIMA INTERPRETAZIONE E STORIA MOLTO COINVOLGENTE, PENSO CHE IL CINEMA ITALIANO ABBIA BISOGNO ANCHE DI QUESTI FILMS
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