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Ben Rivers adatta DeLillo per un'esperienza cinematografica sperimentale e ipnotica, sospesa tra fiaba, pacifismo e contemplazione. In concorso ma non per tutti
di Francesco Cianciarelli La Rivista del Cinematografo
Una bambina di nome Moon vaga per uno strano mondo, post-apocalittico e tornato allo stato di natura, interamente popolato da altri fanciulli. La protagonista vagabonda incessantemente in un paesaggio arido e polveroso, facendo la conoscenza di altri bambini e, talvolta, vivendo incontri onirici in cui i suoi coetanei si esprimono in lingue mai esistite e discorrono di argomenti iper-specialistici propri del mondo degli adulti.
Ben Rivers adatta l'opera teatrale in un unico atto The Word for Snow di Don DeLillo (2007) e la scompone in capitoli, ognuno dei quali viene annunciato allo spettatore con un titolo in caratteri bianchi che campeggia su uno schermo nero. [...]
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