
Anno | 2025 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 71 minuti |
Regia di | Danny Biancardi, Stefano La Rosa, Virginia Nardelli |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 giugno 2025
In un quartiere dimenticato di Palermo, tre bambini trasformano un edificio abbandonato in un rifugio segreto dove sfuggono alla violenza del mondo.
CONSIGLIATO SÌ
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Mery, Rosy, Giada e Angelo vivono a Danisinni, un quartiere di Palermo che sembra avere una sua vita separata rispetto alla città. Nel mezzo della più importante piazza sorge l'edificio abbandonato dell'asilo. C'è chi lo ritiene infestato non si sa bene da cosa e chi lo utilizza come discarica. Quando il gruppo lo scopre lo considera come un castello in cui, una volta ripulita una stanza, potersi rifugiare ritenendolo inattaccabile.
Il racconto di un quartiere difficile di una città che si trasforma grazie alla fantasia e all'impegno di chi ancora sa immaginare un futuro diverso.
Questo documentario è in grado di fornire un'interessante ventaglio di elementi per comprendere la vita in un quartiere di Palermo poco distante dal centro ma, al contempo, quasi dimenticato. Benché disti solo 800 metri da Palazzo Reale, sede del governo regionale, è rimasto a lungo abbandonato per ragioni storiche ma anche perché collocato in un'area di depressione geofisica sul letto del fiume Papireto in cui non possono transitare autoveicoli e non esistono praticamente attività commerciali di una qualche importanza. La sua esistenza è di fatto ignota a molti palermitani o, almeno, lo è stata fino a quando è avvenuto il processo che questo film documenta. Scopriamo insieme ai protagonisti un edificio abbandonato e fatiscente che un tempo è stato un asilo nido. Facendosi coraggio, perché circolano leggende sul suo conto, i quattro ci entrano e scoprono che potrebbe diventare il castello fatato in cui potersi allontanare da un mondo che vedono come non a misura di bambino quando non addirittura pericoloso.
La camera li segue e ne coglie sia l'intraprendenza (trasformano uno degli spazi in una vera e propria sala togliendo detriti e portandovi oggetti) sia il desiderio di abbandono alle confidenze perché la parola e l'edificio 'carcere' non sono purtroppo per loro ignoti. Siamo invitati così a chiederci se il diritto ad un'infanzia in una città 'normale' (come ha scritto una bambina che non è nel film ma abita in quegli stessi spazi) debba restare nell'ambito della fiaba lì come altrove o possa trasformarsi in una realtà da condividere con altri. Veniamo però anche posti dinanzi a un dilemma che conserva comunque i tratti della positività. A un certo punto Mery, Rosy, Giada e Angelo dovranno lasciare quel luogo che era diventato totalmente loro. Per una volta però per una end che per loro non risulterà essere happy ma che si inserisce in un percorso di qualificazione del quartiere. Per i nostri eroi potrebbe finire un sogno divenuto realtà per un breve tempo ma, al contempo, aprirsi uno spazio di condivisione sociale.
Mery, Rosy, Giada e Angelo vivono a Danisinni, un quartiere di Palermo che sembra avere una sua vita separata rispetto alla città. Nel mezzo della più importante piazza sorge l’edificio abbandonato dell’asilo. C’è chi lo ritiene infestato non si sa bene da cosa e chi lo utilizza come discarica. Quando il gruppo lo scopre lo considera come un castello in cui, una volta ripulita una stanza, potersi rifugiare ritenendolo inattaccabile.
Il racconto di un quartiere difficile di una città che si trasforma grazie alla fantasia e all’impegno di chi ancora sa immaginare un futuro diverso.
Questo documentario è in grado di fornire un’interessante ventaglio di elementi per comprendere la vita in un quartiere di Palermo poco distante dal centro ma, al contempo, quasi dimenticato. Siamo invitati a chiederci se il diritto ad un’infanzia in una città ‘normale’ (come ha scritto una bambina che non è nel film ma abita in quegli stessi spazi) debba restare nell’ambito della fiaba lì come altrove o possa trasformarsi in una realtà da condividere con altri.