
Titolo originale | The Deliverance |
Anno | 2024 |
Genere | Horror, Thriller |
Produzione | USA |
Regia di | Lee Daniels |
Attori | Andra Day, Glenn Close, Anthony B. Jenkins, Caleb McLaughlin, Demi Singleton Aunjanue Ellis, Mo'Nique, Omar Epps, Miss Lawrence, Javion Allen, Todd Anthony, Bryant Bentley, Jonathan Berry (II). |
MYmonetro | Valutazione: 1,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento sabato 31 agosto 2024
Un horror firmato da Lee Daniels, con protagonista una madre in difficoltà che deve proteggere i propri figli.
CONSIGLIATO NO
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Ebony trasloca per l'ennesima volta: questa volta, oltre a portare con sé i figli Shante, Nate e Andre, ospita anche la madre Alberta, malata terminale e unica bianca di un nucleo familiare di afroamericani. Il marito di Ebony è in missione in Iraq e non si sa quando e se farà ritorno. Nel frattempo Ebony deve farsi carico del mantenimento di tutti, pagare le spese mediche della madre e provare a portare avanti l'educazione dei figli tra mille difficoltà, di natura economica e comportamentale (Ebony ha un problema di alcolismo tutt'altro che risolto). In breve tempo accadono eventi inspiegabili, forse di natura soprannaturale, e il comportamento dei figli di Ebony diviene sempre più violento, verso se stessi e verso gli altri.
Dalla vicenda di Latoya Ammons, madre single costretta a traslocare da una casa a suo dire infestata, Lee Daniels trae un horror, prodotto da Netflix, che attorno al fatto di cronaca costruisce una storia di esorcismo.
Tra i molti cambiamenti introdotti, l'aggiunta del personaggio di Alberta, interpretato da Glenn Close, malata terminale e pessima madre, ma capace di esercitare ancora un discreto fascino presso uomini (rigorosamente di pelle nera). Close non si risparmia, ma è evidente quanto sia fuori luogo nel contesto di uno strano tipo di horror, che sembra nascondere le carte per metà film prima di imbracciare con decisione la via del soprannaturale. Per la prima ora è facile riconoscere la cifra del regista di Precious (ritorna anche Mo'Nique nel ruolo di un'assistente sociale che dà il tormento a Ebony), che proietta sulla famiglia protagonista il disagio provato dalle fasce più povere della società nelle grandi città americane.
In questo senso la "possessione" di cui è vittima il piccolo Andre sa di metafora delle ingiustizie sociali a cui è inevitabilmente sottoposto fin dalla sua nascita, come se quella americana fosse una società divisa in caste, senza alcuna aspettativa di mobilità. Finché lo spettatore viene lasciato in una condizione di ambiguità, combattuto se credere a Ebony e alla casa infestata oppure se ritenere il tutto una copertura per un semplice (ma non meno tragico) caso di abusi domestici, The Deliverance riesce a produrre choc efficaci, come la sequenza in cui i figli di Ebony rivelano in pubblico il loro stato di squilibrio psicologico attraverso azioni clamorose.
Nella seconda parte, invece, la scelta di ripercorrere la via del sottogenere "horror di esorcismi" - e di certo non basta liquidare il tutto con una battuta di dialogo sui tecnicismi per distinguere una deliverance da un esorcismo, anche se la sceneggiatura ci prova - porta a molteplici problemi.
Da un lato, c'è l'inevitabile confronto con il film di Friedkin, che spesso passa dalla mimesi vera e propria di scene iconiche, e da cui The Deliverance esce schiacciato sotto ogni punto di vista. Dall'altro, emergono i limiti produttivi del film, che ricorre a effetti speciali di pessima fattura e inaccettabili per il 2024, sul piano tecnico ma soprattutto su quello stilistico, con sequenze risibili per come sono ideate.
È chiaro che Daniels non sia un regista horror e il ridicolo involontario purtroppo finisce per divenire una presenza fissa, almeno quanto l'entità che infesta la casa della famiglia. Rimane troppo poco di interessante in The Deliverance per poter parlare di un'occasione mancata: quella di Daniels appare più che altro come una produzione segnata sin da principio.
È fuor di dubbio che, negli ultimi anni, un certo horror (elevated, ma non solo) sia rifiorito su contraddizioni, paradossi e ingiustizie della società, trovando oltreoceano terreno particolarmente fertile in un mondo afroamericano sempre più inquieto e arrabbiato, anche dopo alcuni tragici fatti di cronaca. A ben pensarci, tanto black horror recente (non solo al cinema: Loro su Prime Video) è l'altra [...] Vai alla recensione »