
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Paola Randi |
Attori | Gabriele Monti, Ludovica Nasti, Samuele Teneggi, Marco Bonadei, Bruno Bozzetto Anna Ferzetti. |
Uscita | giovedì 3 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,11 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 settembre 2024
Un romanzo di formazione per sognatori. Un narratore muto, una realista rivoluzionaria e un irriducibile sognatore dentro una Milano carezzata dalla nebbia, romantica e complessa, nascosta e irresistibile Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office La Storia del Frank e della Nina ha incassato 63,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Gollum (così lo chiamano i bulli) non sa parlare e si esprime sprayando sui muri. Un giorno incontra Frank che invece con le parole è abile tanto da poter vendere compiti di italiano e non solo. Quando compare Nina, sedici anni, e già una figlia con il malavitoso "Il Duce", la vita cambia per tutti e tre.
Paola Randi ci propone una Milano inedita e personale tracciando un percorso in cui una realtà trasfigurata e il peso dell'esistenza si fondono con la tenerezza.
Un film che ama sorprendere quello di Randi che però non utilizza mai la sorpresa fine a sé stessa. A partire dal prologo in cui ci viene descritto in dettaglio un furto di rame da una fabbrica si apre una continua scoperta. Prima si tratta dei pensieri di un narratore che non sa parlare ma riesce ad inserirci in ogni situazione e a descriverci il proprio rapporto con la realtà che lo circonda. Che si arricchisce della presenza di Frank che potrebbe essere il suo opposto per una molteplicità di motivazioni ma che diviene l'amico migliore da quando Nina colpisce anche lui come ha colpito Gollum.
In tre attraversano una Milano realistica e al contempo immaginata con un fondo di amarezza ma anche con la speranza che a volte il prendersi una parentesi (il 'non esistere') nei confronti del mondo degli adulti possa costituire un'occasione per guardarsi dentro. Magari mentre si corre da un luogo all'altro cercando quella libertà, che è difficile da concretizzare ma di cui a quell'età si ha bisogno come dell'aria. Soprattutto quando ci si è infilati in una vicenda come quella della Nina, madre a sedici anni e con un marito violento e dispotico.
La regia li segue, li asseconda, offre loro occasioni per manifestare sensazioni e sentimenti quasi che lasciasse loro la potestà di dare una direzione al film (anche se poi non è così). Del tutto godibile poi è la presenza di Bruno Bozzetto, nonno totalmente smemorato ma ricco di un'umanità della quale non ha perso il ricordo. Intorno a loro Milano, che la regista ama e ci offre nelle sfumature più diverse che si allontanano volutamente dal conosciuto che lasciano sullo sfondo (vedasi a titolo di esempio la Torre Velasca).
Divertente commedia adolescenziale, originale nella sceneggiatura, nel montaggio, nella fotografia...alternativa. Finalmente ho potuto apprezzare anch'io la bravura di questa Nasti, novella Sofia nella sua Nina madre coraggio. L' avevo solo intravista, in precedenza, in L' Amica geniale, da spettatore distratto verso un'opera fasulla ed irritante. Il personaggio di Frank ? davvero spassoso.
Ottimo film, regia con belle e riginali idee. Unico neo, che si riscontra nella quasi totalità dei film italiani con registrazione in presa diretta, la dizione degli attori. In questo caso la giovane Ludovica Nasti è risultata del tutto incomprensibile. Parlava troppo in fretta, biascicando e mangiando le parole. Mi chiedo se la regista oltre che ascoltare il sonoro in cuffia abbia provato [...] Vai alla recensione »
Registro indeciso: da un lato l’idea di fare cinema giovane e di rappresentare una città nei suoi luoghi meno noti, dall’altro la preoccupazione di spiegare tutto quello che succede (voce fuori campo onnipresente) e di conquistare il pubblico con situazioni e personaggi sgangherati ad arte, senza però nuocere in alcun modo.
A diciott'anni Carlo non parla, esprimendo la sua personalità attraverso graffiti che citano (anche) grandi scrittori: i bulli lo hanno soprannominato Gollum, come il personaggio de «Il Signore degli Anelli», e il nomignolo gli è rimasto appiccicato addosso. Il (quasi) coetaneo Frank con le parole ci sa invece fare talmente bene da passare i compiti a mezza scuola, ma si guadagna l'amicizia di Gollum [...] Vai alla recensione »
Qualcuno sostiene che Milano sia una città triste, operosa, utilitarista, pragmatica magari arrivista; e triste. E forse ha ragione. Ma Milano è pure una città ancora piena di una sua poesia malinconica e folle, aspra come il realismo di Giovanni Testori, nato a Novate Milanese; lunatica come il poema omonimo del padano Ermanno Cavazzoni, che ha funto da spunto per l'ultimo film di Fellini; struggente [...] Vai alla recensione »
Che film fiabesco, rapsodico e un po' schizzato è "La storia del Frank e della Nina" a cui potrebbe attagliarsi la temeraria etichetta di commedia punk all'italiana. Ce lo propone con contagioso trasporto Paola Randi, la regista milanese che si è fatta valere con titoli fuori standard come "Into Paradiso" e "Tito e gli alieni": più che una narrazione tradizionale scorre davanti agli occhi dello spettatore [...] Vai alla recensione »
Le registe italiane lottano come tigri. Due film si stanno conquistando spazio nei cinema grazie al felice passaparola: Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini e Vermiglio di Maura Delpero. A loro si aggiunge oggi Paola Randi con La storia del Frank e della Nina . Chi ha visto Into paradiso e Tito gli alieni sa che Paola Randi è una regista fantasiosa e tecnicamente formidabile.
In una Milano degli esclusi, come in Rocco e i suoi fratelli, vivono Gollum, Frank e Nina, terzetto improbabile quasi fossimo in Jules e Jim. Nina giovanissima rom, ossia la Vita, è madre della piccola Maria; Gollum che narra, l'Artista, è muto; Frank faccia d'angelo, l'Intellettuale, ha capito che la vita la si scrive mentre la si vive, e nulla esiste di predestinato.
Tra le case Gescal di Sesto, i ferri abbandonati della Falck e la stazione Centrale l'amore impossibile di due adolescenti diversamente sani e vivi. «Romanzo di formazione per sognatori» dicono, e hanno ragione regista e attori (un ensemble di coatti angelici), che riescono a impacchettare una Milano desichiana wendersiana fuori dal canone della commedia metropolitana.
La storia del Frank e della Nina di Paola Randi, dopo essersi affacciata sull'orizzonte veneziano, si diffonde nelle sale. La vicenda in realtà non riguarda solo la coppia del titolo, è un trio quello che smuove il mondo perché c'è anche Carlo, detto Gollum, muto perché quando parla sembra stia gorgogliando un lavandino e allora per non farsi prendere in giro, tace.
"Dio è un autodidatta" scrive Gollum sui muri dei corridoi della scuola. Gollum è un ragazzo che ha smesso di parlare e si esprime soltanto scrivendo i suoi pensieri con le bombolette di vernice. Conosce il Frank, che due anni prima aveva dichiarato di aver smesso di esistere, incidendo la fatidica data sul tronco di un albero. Per dirla alla Italo Calvino, la fantasia è un posto dove ci piove dentro [...] Vai alla recensione »
Aveva voglia di raccontare la sua Milano Paola Randi. E lo ha fatto con La storia del Frank e della Nina. Diciamolo subito: in realtà ce la racconta Gollum (Gabriele Monti), un narratore senza voce, eppure onnipresente nel film come voce fuori campo (e spiace ma è proprio questo che non funziona). Gollum è uno che gorgoglia e non parla perché le parole gli si inceppano nell'epiglottide, in compenso [...] Vai alla recensione »
Con il suo La storia del Frank e della Nina, presentato nella sezione Orizzonti Extra a Venezia 81, Paola Randi ci porta nella sua Milano con una commedia dal sapore favolistico e a tratti fumettistico ambientata dentro e fuori la Circonvallazione. Quella che ci viene raccontata è, per l'appunto, la storia di Frank e Nina (interpretati da Samuele Teneggi e Ludovica Nasti): un ragazzo che per vivere [...] Vai alla recensione »