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giovedì 26 dicembre 2024
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intrigo in santa sede
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Fino a circa tre quarti è un thriller di qualità, girato con cura e attenzione per la forma, l’idea del giallo in Santa Sede è buona e sembrava mantenere le sue promesse senza momenti di vuoto. Verso la fine un personaggio inverosimile, forse più metaforico che reale, è il pretesto per dispiegare l’immancabile decalogo educativo: integrazione tra i popoli, questione femminile, tema gender… a questo punto devo rilevare la mancata menzione del "climate change", un cardinale “green” avrebbe completato il quadro. Insomma, il film avrebbe concluso in maggiore gloria mantenendo la traccia dell’intrigo a corte ma evitando l'epilogo moraleggiante.
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Fino a circa tre quarti è un thriller di qualità, girato con cura e attenzione per la forma, l’idea del giallo in Santa Sede è buona e sembrava mantenere le sue promesse senza momenti di vuoto. Verso la fine un personaggio inverosimile, forse più metaforico che reale, è il pretesto per dispiegare l’immancabile decalogo educativo: integrazione tra i popoli, questione femminile, tema gender… a questo punto devo rilevare la mancata menzione del "climate change", un cardinale “green” avrebbe completato il quadro. Insomma, il film avrebbe concluso in maggiore gloria mantenendo la traccia dell’intrigo a corte ma evitando l'epilogo moraleggiante. Castellitto troppo sopra le righe nell’interpretazione del più conservatore tra i cardinali, Finnes e Tucci lo osservano perplessi.
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(di stefano)
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silvano bersani
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domenica 22 dicembre 2024
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crimson satin
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Ah, tutto quel velluto di raso ...! Bel thriller, ben congegnato, volutamente claustrofobico, come quegli esercizi di stile cinematografici dove tutta l'azione è ristretta in un unico ambiente. Ma qui, e scusa se è poco, l'ambiente è solo la Cappella Sistina, con gli affreschi di Michelangelo che incombono dall'alto come un monito sovrumano. E a parte gli affreschi anche le ambientazioni nell'Hotel di Sanra Marta sono molto efficaci, con tutto quel marmo alle pareti, che però si vede lontano due chilometri che non è vero marmo, ma sono pannelli di laminato. E a parte la scenografia sono belle le inquadrature che a lungo indugiano su quelle tonache cremisi, sui zucchetti di raso, sulle stole e sulle pianete istoriate.
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Ah, tutto quel velluto di raso ...! Bel thriller, ben congegnato, volutamente claustrofobico, come quegli esercizi di stile cinematografici dove tutta l'azione è ristretta in un unico ambiente. Ma qui, e scusa se è poco, l'ambiente è solo la Cappella Sistina, con gli affreschi di Michelangelo che incombono dall'alto come un monito sovrumano. E a parte gli affreschi anche le ambientazioni nell'Hotel di Sanra Marta sono molto efficaci, con tutto quel marmo alle pareti, che però si vede lontano due chilometri che non è vero marmo, ma sono pannelli di laminato. E a parte la scenografia sono belle le inquadrature che a lungo indugiano su quelle tonache cremisi, sui zucchetti di raso, sulle stole e sulle pianete istoriate. Insomma un film decisamente calligrafico, nella estenuante minuziosa riproduzione degli ambienti e delle vesti curiali. Anche il cerimoniale ed i protocolli che ordinano il conclave paiono, per quanto se ne sa, molto fedeli all'originale e sicuramente la produzione americana si è giovata di bravi consulenti, come si dice, con le mani in pasta. Anche se a volte si intravede in filigrana un po' di luoghi comuni sull'Italia eternamente disorganizzata, pizza e madolini, percorsa da brividi di rigurgiti di violenza. Da italiano questo l'ho gradito meno.
Detto questo è sicuramente un bel thriller teso, ben congegnato, con una attenta e calibrata sommininistrazione di colpi di scena.
Quello che ci è piaciuto meno: un po' il senso di già visto che pervade questo genere di ambientazione cinematografica dopo che Dan Brown ha iniziato a voler guardare sotto alle sottane dei preti; sembrano pruriti molto graditi al palato del pubblico finto intellettuale. Altro aspetto che lascia un po' così è il messaggio smaccatatamente politico, anzi politicamente corretto, che sottende a tutta la storia. Ma di questo non posso dire oltre per non svelare i due o tre colpi di scena finali, tutto sommato godibili.
Bravi gli attori, ma rispetto alla fissità stralunata di Fiennes e alla solita maschera del solito Tucci stanno decisamente su un altro pianeta la signora Rossellini e il signor Castellitto, ai quali, peccato, la sceneggiatura ed il casting americanissimo regalano solo ruoli di comprimari.
Comunque visto il panorama della programmazione natalizia è sicuramente da vedere.
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mario nitti
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sabato 21 dicembre 2024
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bravi gli attori, buona la regia, storia cos? cos
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Sembra un giallo, di quelli in cui l'omicidio è commesso in uno spazio chiuso in cui il colpevole dev'essere obbligatoriamente uno dei presenti. La tensione c'è ed anche il ritmo e sono sostenuti da una buona recitazione, ma sono i colpi di scena che danno una svolta al racconto ad essere regolamente poco credibili e troppo sensazionali, soprattutto quello finale. I "cattivi" non sono mai così convincenti e il cardinale reazionario, impersonato da Castellino, è il personaggio meno riuscito e questo non giova al racconto. La tesi di fondo, che va anche bene, è che la Chiesa deve aprirsi al rinnovamento, alle donne e alla diversità; se però la scena in cui le suore, tutte donne relegate al silenzio, servono i cardinali a tavola, tutti uomini che aspirano al potere, è un'immagine che da sola costituisce la denuncia perfetta, i discorsi successivi diventano ridondanti e superflui.
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Sembra un giallo, di quelli in cui l'omicidio è commesso in uno spazio chiuso in cui il colpevole dev'essere obbligatoriamente uno dei presenti. La tensione c'è ed anche il ritmo e sono sostenuti da una buona recitazione, ma sono i colpi di scena che danno una svolta al racconto ad essere regolamente poco credibili e troppo sensazionali, soprattutto quello finale. I "cattivi" non sono mai così convincenti e il cardinale reazionario, impersonato da Castellino, è il personaggio meno riuscito e questo non giova al racconto. La tesi di fondo, che va anche bene, è che la Chiesa deve aprirsi al rinnovamento, alle donne e alla diversità; se però la scena in cui le suore, tutte donne relegate al silenzio, servono i cardinali a tavola, tutti uomini che aspirano al potere, è un'immagine che da sola costituisce la denuncia perfetta, i discorsi successivi diventano ridondanti e superflui. Il finale poi è davvero troppo... troppo tutto... ma non voglio spoilerare. Peccato perchè alcune immagini ed inquadrature sono quasi da antologia.
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gionni47
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sabato 21 dicembre 2024
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bel film
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È un film originale e ben fatto, con buoni dialoghi e buona ambientazione. Gli attori sono tutti bravi. Ovviamente, dato che nel film si parla anche di chiesa in accordo con i tempi e si critica quella retrograda, la critica di destra troverà i peli nell' uovo per criticare il film. Vedremo.
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otto
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domenica 1 dicembre 2024
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grande sceneggiatura e cast di fuoriclasse
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Visto in Germania prima esca in Italia (in Germania è già in programmazione).
Finalmente un film ben scritto, molto psicologico e allo stesso tempo cinematico. Tutti gli attori bravissimi.
Il finale è l'unica cosa che mi ha lasciato perplesso ma non voglio fare spoiler.
Da vedere.
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